Viaggio tra le umane passioni, tra innamoramento e disincanto, con “Comizi d’Amore Contemporanei / Dialogo Sentimentale” di e con Paolo Crepet (una produzione del Teatro Ristori di Verona – distribuzione Reggio Iniziative Culturali), dopo la serata di ieri a Nora, in cartellone stasera alle 22:00 al Nuraghe Albucciu di Arzachena (in collaborazione con Deamater) e domani alle 21:00 a Lo Quarter di Alghero (nell’ambito del progetto Legger_ezza 2023), appuntamenti sotto le insegne del CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna.
Sul palco il celebre psichiatra e scrittore, sulle note del pianoforte di Marcello Mazzoni, si inoltra nei labirinti della mente e del cuore, tra i dilemmi esistenziali e le crisi sentimentali, i misteri dell’eros e le regole dell’attrazione, i giochi di seduzione e la complessità delle relazioni, per indagare le molteplici (e cangianti) forme dell’amore alle soglie del terzo millennio, senza dimenticare i paradossi e le contraddizioni della società e le suggestioni che risvegliano la fantasia e il desiderio. «Le emozioni e i sentimenti? Il rischio è che diventino preconfezionati. Sta passando di moda la passione e quindi anche l’amore passionale» – sottolinea Paolo Crepet –. «Nella seduzione, cioè nell’approccio tra due persone che si piacciono, non può saltare un elemento, che è quello faticoso del conoscersi, dell’approfondire e del creare complicità. Complicità vuol dire stare assieme nei momenti difficili, in quei frangenti in cui ci può essere una crisi dell’uno o dell’altro, nel capirsi e nell’ascoltarsi. È per tutta questa roba qui, che la relazione amorosa è per forza difficile e faticosa e non può essere agevolata».
In un linguaggio semplice e diretto, rifuggendo dai tecnicismi e dalle formule esoteriche del gergo professionale, Paolo Crepet propone una riflessione profonda e non convenzionale sull’amore, il sentimento più universale, cantato dai poeti, che ha ispirato innumerevoli capolavori della letteratura, come della storia del teatro e del cinema oltre alle opere in musica, analizzando con spirito scientifico e curiosità di indagatore dell’animo umano la genesi, le manifestazioni e le possibili evoluzioni, attingendo alla sua esperienza professionale ma anche personale, alle storie emblematiche che mostrano la forza e insieme la fragilità dei legami.
“Comizi d’Amore Contemporanei” – un titolo che richiama il famoso e “scandaloso” reportage di Pier Paolo Pasolini, capace di interrogare su un tema così delicato e importante perfino i bambini – è quindi un itinerario alla (ri)scoperta della pluralità di significati che si attribuiscono, più o meno consapevolmente, talvolta erroneamente, alla parola “amore” nelle sue differenti declinazioni, che implicano differenti livelli di coinvolgimento emotivo e una “temperatura” variabile dal fuoco della passione che accende i sensi alla tenerezza, che diventa anche condivisione di idee e emozioni, nella sfera dell’intimità. Una colonna sonora “a tema”, tra pagine di Claude Debussy, Sergej Rachmaninov, Johannes Brahms, Astor Piazzolla e Fryderyk Chopin, tra echi del Romanticismo, con l’incanto di un ”Notturno” o la libertà d’invenzione di una ”Fantasia”, fino al pathos del Tango, per un intrigante excursus su un argomento fondamentale, che riguarda tutti, in un modo o nell’altro, dalla pienezza di un affetto che arricchisce la quotidianità alla freddezza e all’indifferenza che segnano la fine di un rapporto, dall’estasi della passione al vuoto d’amore.
«Mi piace l’umanità, l’uomo, per questo da ragazzo ho guardato la facoltà di medicina come un modo per avvicinarlo. Poi la psichiatria è arrivata come scelta estrema in una grande stagione culturale» – rivela Paolo Crepet –. «Se guardo più in profondità posso dire che c’è anche un’altra radice nella scelta di fare lo psichiatra, che affonda nel clima respirato da bambino grazie ai miei nonni, entrambi artisti. Quello paterno, pittore veneziano, era un intellettuale dell’arte, quello materno, ceramista marchigiano, era un artigiano dell’arte. Con loro ho passato tanto tempo, tempo che ha voluto dire una lunga infanzia felice, un periodo in cui ho immagazzinato sensazioni, emozioni, potenzialità. La mia famiglia mi ha insegnato il valore della creatività, dell’immaginazione, del “bello”». E conclude: «Tutto parte dalla ricerca della felicità e per questo credo che la psichiatria sia l’arte di rimuovere gli ostacoli alla felicità».
Sull’importanza della ”Passione”, cui ha dedicato l’omonimo saggio, in un epoca in cui perfino i sentimenti appaiono come sbiaditi e anodini, pure un po’ stereotipati, quasi si avesse paura di mettersi in gioco, e di vivere fino in fondo e con intensità le proprie emozioni, lo psichiatra e scrittore ricorda che «Senza passione, non c’è una vita vera né una visione del futuro, in primo luogo del proprio, l’unico modo per non arrendersi a questa perdita è invocarla, provocarla, inseguirla, raccontarla».
Paolo Crepet, psichiatra e sociologo italiano è nato a Torino nel 1951. Laureatosi in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Padova (1976), quindi in Sociologia all’Università di Urbino (1980), si è specializzato in Psichiatria presso la clinica psichiatrica dell’Università di Padova (1985). Vicino a Franco Basaglia, dal quale ha mutuato solide posizioni antipsichiatriche, è prolifico autore di saggi che indagano diversificati aspetti del disagio della contemporaneità coniugando un rigoroso approccio scientifico a una scrittura chiara e divulgativa. Tra le opere più note e significative ”Le dimensioni del vuoto. I giovani e il suicidio” (1993), ”Le misure del disagio psicologico” (1994), ”Cuori violenti. Viaggio nella criminalità giovanile” (1995), ”I giorni dell’ira. Storie di matricidi” (1998), ”I figli non crescono più” (2005), ”La gioia di educare” (2008), ”Elogio dell’amicizia” (2012), ”Impara a essere felice” (2013), ”Non mi chiedere di più” (2014), ”Il caso della donna che smise di mangiare” (2015), ”Baciami senza rete” (2016), ”Il coraggio” (2017), ”Passione” (2018), ”Libertà” (2019), ”Vulnerabili” (2020) e, nel 2021, ”La fragilità del bene” e ”Oltre la tempesta”.
Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito cedacsardegna.it.