Sabato 22 e domenica 23 marzo, il FAI celebra i suoi cinquant’anni con un’edizione speciale delle Giornate FAI di Primavera, l’evento dedicato alla scoperta del patrimonio culturale e paesaggistico italiano. In tutta la Penisola saranno aperti 750 luoghi in 400 città, offrendo un’occasione per visitare siti solitamente non accessibili.
Anche la Sardegna partecipa all’iniziativa, con l’apertura straordinaria di 11 luoghi tra arte, storia e natura, distribuiti in diverse località: Sassari, Alghero, Palau, Tempio Pausania, Golfo Aranci, Nuoro, Busachi, Cagliari e Assemini. Tra questi, figurano anche i due Beni FAI presenti sull’isola: le Saline Conti Vecchi e le Batterie Talmone a Punta Don Diego.
Le visite saranno possibili grazie all’impegno dei volontari delle Delegazioni e dei Gruppi FAI locali, con il supporto degli Apprendisti Ciceroni delle scuole e degli studenti universitari, che guideranno il pubblico alla scoperta di questi luoghi solitamente chiusi al pubblico. Da questo link è possibile consultare l’elenco dei luoghi aperti in Sardegna.
A fare la parte del leone sarà la Delegazione Fai di Sassari, che per l’occasione si è fatta letteralmente in quattro, tante quanti i siti che saranno aperti al pubblico: tre a Sassari e uno ad Alghero, con un programma ricco e vario.
Per la prima volta in Sardegna, le Giornate FAI vedranno la collaborazione tra studenti delle scuole superiori e universitari: gli apprendisti ciceroni saranno gli studenti del Corso di Laurea magistrale in Scienze storiche e filosofiche dell’Università di Sassari e quelli del Liceo Classico Europeo del Convitto Nazionale Canopoleno.
Il Palazzo della Provincia di Sassari e le sue sale di rappresentanza
Sabato 22 e domenica 23 marzo dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:30
Il Palazzo della Provincia di Sassari, progettato dall’ingegnere Eugenio Sironi e costruito tra il 1873 e il 1877, è un esempio di architettura neoclassica con influenze neorinascimentali. Il palazzo ha rappresentato fin dalla sua origine un centro del potere governativo e politico locale, nonché un luogo di formazione per le classi dirigenti. L’edificio si affaccia su piazza d’Italia, dove dal 1899 si trova il monumento a Vittorio Emanuele II, opera dello scultore Giuseppe Sartorio.
Durante le Giornate FAI sarà possibile visitare le sale di rappresentanza, solitamente chiuse al pubblico. Tra queste, la “gran sala” delle riunioni del Consiglio, che ospita il primo ciclo pittorico civile realizzato in Sardegna dal pittore catanese Giuseppe Sciuti. I visitatori potranno ammirare anche gli arredi dei Fratelli Clemente, maestri artigiani falegnami, oggetto di due visite speciali guidate dalla storica dell’arte Marisa Mura e riservate agli iscritti FAI.
Un momento musicale accompagnerà le visite: sabato 22 marzo, nella sala Angioy, si esibiranno gli studenti della III B del percorso a Indirizzo musicale del Convitto Nazionale Canopoleno di Sassari, con un repertorio che spazia da Dimitri Shostakovich a Raffaele Viviani, includendo anche brani della tradizione ebraica.
Villa Pozzo: un’apertura eccezionale
Sabato 22 e domenica 23 marzo dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:30
Un altro importante sito accessibile per l’occasione sarà Villa Pozzo, già Villa Caria, nel quartiere Cappuccini di Sassari. Costruita tra il 1927 e il 1929 su progetto dell’ingegnere Salvatore Sale, la villa è un esempio di architettura liberty e apparteneva a Francesco Caria, imprenditore nel settore lattiero-caseario. Dopo essere passata di proprietà più volte, è oggi di competenza della Regione Sardegna, che ha in programma un intervento di restauro con un finanziamento di circa 9 milioni di euro.
Le visite guidate permetteranno di esplorare alcuni ambienti interni grazie alla collaborazione di studiosi ed esperti, con la partecipazione degli apprendisti ciceroni della scuola secondaria di primo grado del Canopoleno. Per i genitori degli studenti della scuola primaria, sabato 22 marzo dalle 13 alle 15 è prevista un’apertura esclusiva curata dagli alunni stessi.
Il programma delle due giornate sarà arricchito da interventi musicali: sabato 22 marzo dalle 10 alle 12, nel portico della villa, si esibirà l’ensemble di flauti “I Sileni”, con un repertorio che include brani di Ian Cartwright, George Bizet, Wolfgang Amadeus Mozart e Howard Shore. Domenica 23 marzo dalle 15 alle 17, il Duo Saudade interpreterà composizioni di Sergio Assad, Egberto Gismonti e Maximo Diego Pujol.
La Frumentaria e il progetto di recupero del centro storico
Sabato 22 marzo alle 16:00 alle 17:00 e domenica 23 marzo dalle 11:00 alle 12:00
Il Palazzo della Frumentaria rappresenta una testimonianza dell’urbanistica di Sassari tra il XVI e il XVII secolo. Costruito in due fasi tra il 1597 e il 1608, l’edificio era destinato alla conservazione del grano per far fronte a eventuali carestie. Durante le Giornate FAI sarà possibile accedere al complesso e conoscere il progetto ITI Sassari Storica – Investimenti Territoriali Integrati, che prevede il recupero della Frumentaria, dell’ex Casotto Daziario di Porta Sant’Antonio e dell’ex scuola di Sant’Apollinare. L’iniziativa, sviluppata in collaborazione con il Comune di Sassari, mira a restituire questi spazi alla città come poli culturali e sociali.
La Biblioteca del Mediterraneo di Alghero e l’archivio storico
Sabato 22 e domenica 23 marzo dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:30
Ad Alghero, la Biblioteca del Mediterraneo aprirà le sue porte ai visitatori. Situata nell’ex Complesso monastico di Santa Chiara, oggi ospita la Biblioteca Comunale “Rafael Sari” e la Biblioteca “Fernando Clemente” dell’Università di Sassari, oltre all’Archivio Storico Comunale. Il progetto di recupero, curato dall’architetto Giovanni Maciocco, ha reso l’edificio uno dei più interessanti esempi di riqualificazione architettonica a livello europeo.
L’ex monastero, edificato nel XVII secolo per le monache Isabelline, ha avuto diverse destinazioni d’uso nel tempo, fino all’importante opera di restauro avviata nel 2004 e conclusa nel 2015. La visita consentirà di esplorare gli ambienti della Biblioteca e di ammirare alcuni tra i più significativi documenti storici conservati nell’Archivio.