È stato presentato oggi a Cagliari, nella sala Consiliare di Palazzo Regio, la seconda edizione di “Italia Romanica”, il progetto ideato dall’ente capofila, la Fondazione Sardegna Isola del Romanico, che già nella prima edizione vide la partecipazione della siciliana “Le Vie dei Tesori” e la lombarda “Fondazione Lemine”. Tra le novità di questo 2024 spicca la partecipazione dell’Associazione piemontese “In Collina”.
Tra settembre e ottobre, in tutta Italia saranno oltre 100le chiese romaniche che apriranno le loro porte ai cittadini che potranno visitare gratuitamente i siti: in Sardegna saranno circa 70, in Sicilia oltre 10, in Lombardia 20, in Piemonte saranno 26.
Il progetto continua a suscitare molto interesse nelle associazioni culturali di tutta Italia e negli anni a venire la rete si farà sempre più fitta.
“La rete di Italia Romanica si amplia ad una nuova regione ricca di Romanico– commenta Antonello Figus, presidente della Fondazione Sardegna Isola del Romanico–cresce il numero dei siti che partecipano a questo evento nazionale e l’auspicio per il 2025 è quello di vedere altre regioni far parte del nostro percorso che punta alla valorizzazione del Romanico italiano. Anche in Sardegna la Fondazione cresce ed ai 88 comuni soci, altri tre comuni hanno manifestato la volontà di aderire alla rete sarda.”
Il calendario sardo è molto ricco e garantisce un’offerta culturale legata alla storia, all’architettura e alla religione della Sardegna.
Si comincia sabato 21 e domenica 22 settembre a Banari con l’apertura della chiesa di Santa Maria di Cea, a Bulzi con la chiesa del Crocifisso e nella Cattedrale di San Pantaleo a Dolianova. I visitatori potranno ammirare le bellezze della chiesa di Santa Chiara a Iglesias e a Mogoro nella chiesa della Madonna del Carmine. In Ogliastra, a Orosei sarà protagonista la chiesa di Sant’Antonio Abate e a Oschiri la chiesa della Madonna di Castro. A Samassi si potrà visitare la chiesa di San Geminiano, a Semestene quella intitolata a San Nicola di Trullas mentre a Sindia si potrà ammirare la chiesa di Santa Maria di Corte. Porte aperte a Tratalias nella chiesa di Santa Maria di Monserrat, a Villa San Pietro si potrà visitare la chiesa di San Pietro e infine a Usini con la chiesa di Santa Croce.
Il secondo fine settimana, il 28 e il 29 settembre, si terrà nei paesi di Anela, Cossoine, Fordongianus, Galtellì, Masullas, Oschiri, Ottana, Porto Torres, Siddi, Silanus, Tratalias, Uta, Villa San Pietro, Villamar, Villaspeciosa.
Anche a ottobre Italia Romanica sarà protagonista, sabato 5 e domenica 6, con aperture a Cabras, Cargeghe, Codrongianos, Florinas, Ghilarza, Ittiri, Orotelli, Oschiri, Ozieri, Ploaghe, Quartu S. Elena, Sardara, Solarussa, Tergu, Tramatza, Tratalias, Uri, Villamassargia, Zeddiani.
Italia Romanicaconclude il suo percorso nel week end del 12 e 13 ottobre quando ad aprire le loro porte ai visitatori saranno le chiese di Bauladu, Bonarcado, Gesico, Guasila, Ittireddu, Milis, Olbia, Ollastra, Oristano, Oschiri, Pula, San Vero Milis, Santa Giusta, Santu Lussurgiu, Tratalias, Zerfaliu.





Tra le novità di quest’anno in Sardegna c’è in programma anche una visita straordinaria alle chiese romaniche in notturna alla luce delle sole candele. L’evento si svolgerà domenica 22 settembre alle ore 20:00nelle chiese di N.S. di Castro ad Oschiri, Santa Maria di Monserrat a Tratalias, Santa Maria di Cepola a Quartu Sant’Elena, nella chiesa della Madonna del Pilar a Villamassargia e nella Basilica di Santa Giusta, proprio nel giorno in cui cade l’Equinozio d’Autunno, quando luce e buio dureranno lo stesso tempo.
L’appuntamento per i visitatori è alle 20:00, a ciascuno sarà consegnata una candela e si potrà vivere un momento suggestivo, fare un salto indietro nel tempo e attraversare l’interno delle chiese con la stessa luce con cui si poteva ammirare nel medioevo. Durante le visite sarà possibile assistere a dei concerti di musica e canto sacro nelle chiese che hanno aderito all’evento.
Ad occuparsi delle visite guidate gratuite saranno le guide turistiche ma anche gli alunni delle scuole, Italia Romanica, è infatti, un momento di partecipazione all’interno della comunità, un’occasione di conoscenza profonda dei monumenti che sono giunti fino a noi. La Fondazione Sardegna Isola del Romanico porta avanti attive collaborazioni insieme a Curie, parrocchie, altre Fondazioni, Comuni, Pro Loco, associazioni presenti nei diversi territori, tutti uniti da un obiettivo principale: tramandare la conoscenza del Romanico e poterla vedere valorizzata.
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