Un viaggio nell’età del Rame raccontando, attraverso 40 gigantografie, il fenomeno della statuaria preistorica della Sardegna e del resto d’Italia.
È questo l’importante progetto di valorizzazione dell’archeologia isolana, e non solo, che ha visto la luce con la mostra fotografica itinerante “Pietre parlanti nella Preistoria. La statuaria preistorica in Sardegna e nel continente italiano”, ideata da ArcheoFoto Sardegna con il supporto della Regione Sardegna e dell’Assessorato dei Beni Culturali. L’obiettivo è quello di mettere in relazione e far dialogare le specificità artistiche e iconografiche di quattro macroaree: l’arco alpino da Aosta fino all’alto Adige, la Valcamonica e la Valtellina, la Lunigiana, la Puglia e la Sardegna.
L’esposizione, inaugurata al Menhir Museum di Laconi nel novembre 2023, è ora pronta ad approdare a Firenze in occasione dell’edizione 2024 del TourismA – Salone dell’Archeologia e del Turismo Culturale, che si svolgerà al Palazzo dei Congressi dal 23 al 25 febbraio.
L’evento, organizzato dalla prestigiosa rivista “Archeologia Viva” edita da Giunti Editore, rappresenterà un importante momento di incontro e confronto tra numerose realtà culturali ed economiche, professionisti del settore e appassionati, grazie a diverse iniziative e laboratori volti alla promozione del mondo antico e delle sue testimonianze.
In particolare, la mattina di sabato 24 febbraio, si terrà il convegno di presentazione della mostra “Pietre parlanti nella Preistoria”, introdotto e coordinato da Giorgio Murru – direttore del Menhir Museum di Laconi – con l’intervento di tutti i direttori della Rete Nazionale dei Musei delle Statue Stele/Menhir, soprintendenti e sindaci dei comuni coinvolti.
Tanta la soddisfazione espressa da Nicola Castangia, curatore e direttore artistico della mostra, che afferma: “Il TourismA rappresenta una grandissima vetrina per la Sardegna che ha la possibilità di esporre la mostra insieme alle altre realtà museali nazionali facenti parte della rete. Ci inorgoglisce che sia stata la direzione del TourismA a chiederci di poter avere la mostra fotografica. L’allestimento verrà organizzato presso lo Spazio Espositivo Ballatoio dove passeranno migliaia di visitatori e, dopo Firenze, verrà spostato al Museo di Saint Martin de Corléans ad Aosta”.
Auspica che questa sia la prima di una lunga serie di questo genere di attività Matteo Rapanà, direttore del Museo Alto Garda di Riva del Garda che ospiterà l’esposizione da fine novembre a inizio gennaio 2025: “Ho partecipato all’inaugurazione della mostra a Laconi e trovo che il progetto sia molto interessante soprattutto per due ragioni: la prima è quella di riuscire a mettere insieme realtà italiane diverse che si occupano della conservazione e valorizzazione di questi importanti monumenti, mentre la seconda riguarda il merito di Nicola Castangia perché, con splendide fotografie che sono una via di mezzo tra scienza e arte, è riuscito a mettere in risalto dei particolari non visibili ad occhio nudo”.
A salutare con soddisfazione questa occasione importantissima di valorizzazione di un patrimonio culturale così di interesse è anche Franco Marzatico, soprintendente dei Beni Culturali di Trento: “Le statue stele ci riportano ad una rappresentazione figurativa dell’uomo e della donna che ha un’alta carica simbolica, con caratteri che affascinano anche per chi li può apprezzare solo dal punto di vista dell’estetica e della realizzazione – sostiene -. Inoltre, ci aiutano a comprendere anche la sfera ideologica di quei periodi perché possono essere inserite in quella rappresentazione iconografica di oggetti che ritroviamo negli scavi, come ornamenti e armi, esemplificativi di prestigio, potere, status e genere dell’epoca”.
Sottolinea, infine, la centralità di questo momento fiorentino il direttore del TourismA Piero Pruneti: “Ritengo sia importantissimo presentare a Firenze questa mostra – dichiara -, al di là della ricchezza del patrimonio sardo, si occupa infatti del periodo preistorico delle statue stele a livello nazionale, quindi, è nella giusta collocazione, l’arte nella preistoria presentata nella capitale mondiale dell’arte. La cosa che in parte ci sorprende è che sia stata la Sardegna a farsi avanti con questo progetto, è un merito per l’Isola, si è fatta protagonista ed interprete della necessità di evidenziare un collegamento di culture e capacità artistiche di diverse parti d’Italia e di cui c’era bisogno”.
L’accesso al TourismA è libero e gratuito. Per conoscere il programma dell’evento consultare il sito Tourisma.