Il Museo della Tonnara di Stintino anche quest’anno parteciperà alla Giornata Nazionale dei Piccoli Musei – giunta già alla sua quinta edizione – che si terrà nella giornata di domenica 18 settembre 2022.
La manifestazione è ideata dall’Associazione Nazionale Piccoli Musei, fondata nel 2007 con l’obiettivo di promuovere una specifica cultura gestionale dei Piccoli Musei italiani. Ad oggi circa 200 piccoli musei hanno aderito all’iniziativa, disseminati in tutte le 20 regioni a conferma della presenza ormai capillare dell’APM nel territorio italiano e della crescita costante del movimento, nella convinzione che “i piccoli musei sono la porta del territorio”. Il claim “Aperti per festa!”, pone l’accento sul rinnovato rapporto con il pubblico dopo i due anni di emergenza pandemica e sulla caparbietà dei Piccoli Musei, sempre presenti – pur con difficoltà e discontinuità – nelle comunità di appartenenza.
I Piccoli Musei si distinguono per la qualità dell’accoglienza, che viene esplicitata con un dono speciale, creato per l’occasione, rivolto alle persone che il 18 settembre vorranno festeggiare e cogliere l’opportunità di conoscere meglio le piccole realtà museali, di stupirsi e di lasciarsi ispirare.
Il dono scelto dal MuT per l’occasione è l’iniziativa “1972-2022 Le città invisibili”, un omaggio a Italo Calvino nel cinquantennale della pubblicazione de “Le città invisibili” e che avrà luogo a partire dalle ore 18:00. In armonia con la complessità dell’opera ispiratrice, il tributo, ideato e curato da Silvia De Franceschi ed Emanuela Sias, si articola in più direzioni, comprendendo la mostra omonima dell’artista visivo Renato Fancellu ispirata ad alcune delle “invisibili città calviniane” e un reading letterario con la lettura di brani tratti dal volume di Calvino relativi alle città ‘ritratte’ da Fancellu.
La lettura scenica delle pagine calviniane sarà interpretata dal poliedrico baritono Alberto Gazale e da Siria Colella, cantante lirica e attrice. Attraverso la lettura scenica Gazale e Colella condurranno la platea verso una riappropriazione delle pagine calviniane, capaci di evocare e dare forma alle sfaccettature polifoniche tipiche de “Le città invisibili”.
Come Marco Polo racconta ogni città a Kublai Khan utilizzando espedienti narrativi differenti e illustrando le suggestioni che ognuna di esse richiama, così le opere di Fancellu presentate alla mostra, elaborate in due anni di riflessione e lavoro, raffigurano e interpretano in maniera del tutto personale e originale le città. Fancellu raffigura le città perfettamente in sintonia con la natura, in contrasto con la metropoli tecnologica e spesso distruttiva dell’ambiente; la pittura diventa dunque per lui lo strumento privilegiato per le sue denunce che esprime attraverso la voce possente del pennello, contro il degrado ambientale e l’oltraggio che l’essere umano continua a fare alla Natura, nella speranza che, se le esortazioni della scienza rimangono inascoltate, siano proprio la cultura e l’arte a salvare il Mondo.
«Ho inseguito, accarezzato, rielaborato più volte questa idea-progetto, tutt’altro che semplice da realizzare – dichiara Renato Fancellu – perché affrontare un’opera di tale grandezza, col timore di banalizzarla, mi incuteva un certo timore. Ora dopo due anni di lavoro espongo per la prima volta 14 quadri, frutto di un viaggio interiore all’interno dell’opera di Calvino, nella speranza di essere riuscito nell’intento. Inoltre, questo anno 2022 è per me fortemente simbolico, poiché oltre a celebrarsi i 50 anni dalla pubblicazione de “le città invisibili”, il mio ricordo va ad un giovanissimo Renato che nel 1972 per la prima volta esponeva in pubblico le sue opere in una mostra collettiva a Sassari».
«La scelta di aderire anche quest’anno alla Giornata Nazionale dei Piccoli Musei riafferma la convinzione che l’appartenenza alla grande famiglia dei Piccoli Musei italiani valorizzi la nostra struttura – sostiene la direttrice del Mut Esmeralda Ughi – L’APM infatti pone l’accento sul legame che i piccoli musei instaurano con il territorio e con la comunità di riferimento, sull’attenzione all’accoglienza, e sulla capacità di offrire esperienze originali, stimolando un nuovo modo di pensare la fruizione museale. Seguendo questo filo rosso abbiamo quindi scelto un dono in grado di testimoniare l’impegno, il sentimento, la passione che animano il nostro piccolo museo e le persone che di giorno in giorno rendono possibili le sue attività».