Sabato 17 e domenica 18 maggio Sardara aderisce nuovamente a Monumenti Aperti. In programma due giornate di visite guidate gratuite a chiese, siti archeologici e civili, condotte dai volontari locali. A Sardara saranno accessibili nove luoghi della memoria, tra storia nuragica, termalismo romano e architetture religiose di diverse epoche.
Cinque le chiese che sarà possibile visitare. In via Umberto I, sulla piazza Libertà, si trova la Chiesa della Beata Vergine Assunta, costruita nei primi anni del Seicento. Il prospetto, semplice e sobrio, è affiancato da un campanile a pianta quadrata. L’interno ospita un organo a canne del 1758 e una collezione di statue lignee, tra cui quella di San Bartolomeo, collocata nella cappella della Madonna d’Itria.
Poco distante, in piazza Sant’Anastasia, si può visitare la Chiesa di Sant’Anastasia e l’area archeologica adiacente. Il sito, noto fin dagli inizi del Novecento grazie agli scavi di Antonio Taramelli, conserva un pozzo sacro nuragico (noto come Sa funtana de is dolus) e i resti di un ampio insediamento nuragico di carattere civile e religioso, riportato alla luce durante le indagini degli anni Ottanta.
In piazza San Gregorio, la Chiesa di San Gregorio Magno, edificata tra il 1300 e il 1325, rappresenta un esempio di commistione tra lo stile romanico e gotico in Sardegna. Il rosone, la bifora dell’abside e gli archetti acuti testimoniano l’influenza gotica, mentre la facciata e la falsa loggia richiamano modelli pisani.
Di epoca successiva è la Chiesa di Sant’Antonio da Padova (XVII secolo), in piazza omonima. Al suo interno si conserva un altare ligneo policromo settecentesco che accoglie le statue di San Francesco, Sant’Antonio e della Madonna della Difesa.
Chiude l’elenco delle chiese visitabili Santa Maria de is Aquas, patrona della diocesi di Ales-Terralba. Situata nell’area termale, la chiesa fu costruita attorno al 1200 sopra strutture precedenti. Ogni anno, in occasione della festa, la statua della Madonna viene trasferita temporaneamente in questo luogo da Sardara, dove era stata portata per proteggerla da furti. La leggenda racconta che la statua, nascosta durante le incursioni barbaresche, fu ritrovata presso una fonte termale e da allora assunse il titolo di “Santa Maria ad Aquas”.
Nella stessa località sorgono tre siti collegati all’antico impianto termale. Le Terme Romane, costruite tra il II e il I secolo a.C., furono edificate vicino a un pozzo sacro dedicato al culto delle acque. Note come Aquae Neapolitane, erano segnalate nelle antiche vie che collegavano Othoca a Karalis. Utilizzate anche nel periodo giudicale, furono frequentate dai giudici di Arborea. A Villa de Abbas, il villaggio che sorgeva presso le terme, morì nel 1336 il giudice Ugone II.
Accanto alle terme si trovano il Lavatoio, oggi giardino pubblico, e Sa Grutta de Santa Mariaquas, cavità naturale dal forte valore simbolico. Manca ancora uno studio geoarcheologico sistematico, ma le fonti indicano un legame stretto con le tradizioni religiose e il culto delle acque.
Completa il percorso il Museo Civico Archeologico “Villa Abbas” in via Umberto I, allestito in un edificio risalente al 1914. Il museo ospita reperti che raccontano la storia del territorio dal periodo nuragico fino al medioevo. Il percorso è supportato anche da una guida elettronica multilingue (inglese, tedesco, russo e francese).
Le visite saranno gratuite e si svolgeranno sabato dalle 16:00 alle 19:30 e domenica in due turni: dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:30. È consigliato un abbigliamento comodo. Le visite alle chiese saranno sospese durante le funzioni religiose. Alcuni monumenti, per ragioni organizzative o di sicurezza, potrebbero essere visitabili solo in parte.
I siti nella località termale saranno raggiungibili con un bus navetta gratuito, attivo con corse continue tra via Umberto (fronte Municipio) e la chiesa di Santa Maria de Is Aquas.
Gli infopoint saranno attivi presso il Museo Villa Abbas (vico Eleonora d’Arborea) e Casa Pilloni (piazza Libertà 7). Per informazioni: Cooperativa Villa Abbas – tel. 350.1099278.
Per maggiori informazioni sul programma completo è possibile consultare il pieghevole.