Viaggio nella storia del Novecento con “La bambina del vetro”, il nuovo romanzo di Elisa Pilia edito da Il Maestrale e incentrato sull’incontro, nella Francia invasa dai nazisti, tra il dodicenne Etienne e Aili, una bambina ebrea colpita da afasia, che inventa un diverso modo per comunicare: la parola all’autrice, protagonista stasera alle 18:00 nel Foyer del Teatro Massimo di Cagliari, insieme con Francesca Spanu sotto le insegne di Legger_ezza 2024 / Promozione della Lettura – VI edizione a cura del CeDAC Sardegna in collaborazione con la Libreria Edumondo.
Il racconto dell’amicizia tra i due ragazzi, salvati da un soldato tedesco, a rischio della sua stessa vita, si sviluppa su due diversi piani temporali: grazie a una lettera Etienne ripensa all’intera vicenda, ricostruendo gli eventi con lo sguardo del dodicenne di allora ma anche con la consapevolezza dell’uomo che è diventato quattordici anni dopo. Inizia così la ricerca della bambina scomparsa nel caos della guerra, fra inattese scoperte e rivelazioni, in cui come in quell’epoca ormai lontana «saranno le sfumature delle vetrate a dare senso a un passato che sembrava solo da dimenticare».
Elisa Pilia, 25 anni, vive a Quartu Sant’Elena, frequenta l’Università di Scienze della Formazione Primaria di Cagliari e svolge da alcuni anni progetti di musica nella scuola dell’infanzia. L’amore per la creatività l’ha portata a sperimentare la pittura e la scrittura. Nel 2021, a seguito della partecipazione al Concorso Nazionale “Anni Verdi”, organizzato dall’associazione L’Occhio di Horus APS, ha pubblicato il romanzo breve Ladra di suoni.
Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.
































