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“Il Colore Rosa”, a Sinnai la XVII edizione del festival dedicato all’universo femminile

Sei giornate, dal 18 al 23 luglio, tra letteratura, teatro e musica per affrontare temi cruciali del presente attraverso lo sguardo delle donne

by Redazione
11 Luglio 2022
in Cagliari, Eventi, Spettacolo
Reading Time: 8 mins read
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“La Madre” di Ignazio Chessa

“La Madre” di Ignazio Chessa

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Viaggio nell’universo femminile tra letteratura, teatro e musica con la XVII edizione del Festival “Il Colore Rosa” organizzato da L’Effimero Meraviglioso a Sinnai con la direzione artistica di Maria Assunta Calvisi, realizzato con il patrocinio e il sostegno del Comune di Sinnai e della Regione Sardegna e inserito nel progetto Intersezioni 2022/ rete di festival senza rete a cura di Fed.It.Art. Sardegna.

Sei intense giornate – da lunedì 18 luglio fino a sabato 23 luglio – tra la Biblioteca Comunale e il MUA / Museo e Archivio di Sinnai, per affrontare temi importanti e questioni cruciali del presente attraverso lo sguardo delle donne – di oggi e di ieri – con protagoniste come l’eclettica attrice, autrice e stand-up comedian Laura De Marchi con “Seduta” e l’attrice e regista Annapaola Bardeloni con “Prima dell’Alba” sulla figura di Alba de Cespedes, la musicista Adele Madau con “The Soul of Objects” e la cantante Manuela Fenu in duo con il chitarrista Francesco Demelas in “Blues Tales from the Deep South”. Sul palco del MUA anche Daniele Ronco (Mulino ad Arte) con lo spettacolo a impatto ambientale zero intitolato “Mi abbatto e sono felice” ispirato alla “decrescita felice” e la Compagnia Teatro Sassari che propone una coinvolgente versione de “La Madre” di Grazia Deledda con adattamento e regia di Ignazio Chessa.

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Incontri letterari (e non solo) in Biblioteca con la professoressa ecologista Carola Farci e la sua “Storia di un viaggio avventuroso” e con l’attrice Monica Zuncheddu che presenta “Maledetta la tua bocca, maledetta!” dell’attrice, poetessa e performer Vanessa Podda; s’intitola “Accabadora. Mito e realtà – Storia e reperti di un ritrovamento” il saggio di Aldo Cinus, Roberto Demontis, Augusto Marini e Mariano Staffa sulla figura dell’immaginario popolare; la presidente dell’UTE di Sinnai Antonia Serreli illustra il volume “In Tempus de Corona Virus”, e ancora spazio a una lettura di “Poesie d’Amore” e ai ricordi di un’epoca lontana con “Al Rogo dell’Inquisizione” di Giovanni Murgia de rievoca “La vicenda umana di Dominiga Figus, bruxa de Sinnai”.

Un fitto carnet a partire dalle 19:30 con gli appuntamenti in Biblioteca, per parlare di sapienza femminile – dalle “streghe”, in realtà curanderas e sciamane alle “accabadore” -, di passione e romanticismo, di rispetto dell’ambiente e sostenibilità, ma anche di riti, ossessioni e paradossi della quotidianità preludio a pièces teatrali, monologhi e concerti tra musica contemporanea e Blue Notes per scoprire tutte le sfumature – dall’ironia al dramma, dall’impegno politico e sociale alla poesia – dell’animo femminile, tra fragilità e forza, sensibilità esasperata e lucida consapevolezza, genio e intuizione di una folla di donne, celebri e sconosciute, che incarnano e rappresentano “Il Colore Rosa”.

Inaugurazione lunedì 18 luglio alle 19:30 alla Biblioteca Comunale di Sinnai con la presentazione di “Al Rogo dell’Inquisizione” di Giovanni Murgia (Università di Cagliari), che ricostruisce “La vicenda umana di Dominiga Figus, bruxa de Sinnai”: accusata di essere un’adoratrice del demonio e di aver compiuto atti di stregoneria, per aver osato ribellarsi alle angherie dell’aristocratica famiglia presso cui lavorava, torturata, condannata e messa a morte verso la metà del Cinquecento, la donna fu una delle vittime dell’assurda e crudele caccia alle streghe. 

Riflettori puntati – lunedì 18 luglio alle 21:30 al MUA di Sinnai – su Laura De Marchi, attrice, autrice e stand-up comedian, che porta in scena il suo one-woman-show “Seduta”, ovvero «La riflessione tragicomica di una donna normale raccontata rigorosamente da seduta» sul tema della felicità. Un monologo esilarante, pensato e realizzato in collaborazione con Camillo Ventola, che sovverte i canoni della stand-up comedy: «Per me è difficile fare la stand up perché non so fare i doppi sensi…neanche con il microfono…» – afferma l’artista -. «E soprattutto, mi è impossibile fare la stand perché sono anziana, non riesco a stare in piedi per più di un’ora, dopo un po’ mi fa male la schiena. Allora ho deciso di stare seduta, anzi di “fare una seduta, con il pubblico!!!», per una “confessione” autoironica e tutta al femminile, in cui la protagonista si mette a nudo, con le sue inibizioni, i suoi fallimenti, le sue storie, le sue follie, i suoi non-sense… 

Focus sugli effetti collaterali della pandemia – martedì 19 luglio alle 19:30 alla Biblioteca Comunale dove Antonia Serreli, presidente dell’UTE di Sinnai presenta “In Tempus de Corona Virus”. 

Omaggio a Grazia Deledda – martedì 19 luglio alle 21:30 al MUA – con “La Madre”, nella mise en scène del Teatro Sassari con adattamento e regia di Ignazio Chessa: Teresa Soro, Claudio Dionisi, Eliana Carboni, Andrea Riccio, Margherita Nurra e lo stesso Ignazio Chessa sono gli interpreti di un dramma moderno, incentrato sul dilemma di un giovane sacerdote, combattuto tra la vocazione e la tentazione, rappresentata dall’amore terreno per una donna, ma vinto anzi definitivamente “convertito” dal sacrificio della madre. Nell’atmosfera di una Sardegna antica, evocata dai canti del Coro Logudoro di Usini e dalle musiche di Domenico Fancellu e Dario e Riccardo Pinna, la pièce ripercorre la vicenda del romanzo, tra i turbamenti del protagonista, la contrapposizione tra le due donne della sua vita e il giudizio della comunità, in un suggestivo «gioco di simboli». 

S’intitola “Maledetta la tua bocca, maledetta!” la silloge poetica di Vanessa Aroff Podda, cui è dedicato l’incontro di mercoledì 20 luglio alle 19:30 in Biblioteca, a cura dell’attrice Monica Zuncheddu: i versi raccontano «con dissacrante lucidità e schietta ironia i risvolti più autentici, intimi e genuini della quotidianità». Attraverso le parole «vengono abbattute tutte le obsolete scenografie stereotipate delle ritualità sociali e di genere, e la realtà riaffiora sulla pagina con nuda purezza» mentre «le pagine si schiudono come sipario sullo spettacolo dell’esistenza umana». 

Laura De Marchi. ? Marco Foschi
Adele Madau
Daniele Ronco "Mi abbatto e sono felice"

Ritratto d’artista – mercoledì 20 luglio alle 21:30 al MUA – con “Prima dell’Alba” di e con Annapaola Bardeloni (produzione Cattivi Maestri), sulla figura di Alba de Cespedes, «scrittrice, poetessa, giornalista, traduttrice, drammaturga, sceneggiatrice cinematografica. Femminista. Partigiana: una donna che decide di scrivere contro tutto e tutti. Riducendo le sue parole a mero romanzo rosa». Trascurata e a lungo dimenticata dalla critica, Clorinda – suo pseudonimo radiofonico e nome di battaglia – riaffiora dal passato, con riflessioni pregnanti, e oggi più che mai attuali: «Usciamo come da una vita subacquea. Un lungo e remoto periodo nel quale ogni energia intellettuale ha dovuto operare in zona d’aria condizionata, a prezzo di rientramenti, deviazioni, mutilazioni» scriveva alla fine della guerra –. «Ma ci sembra venuto, adesso, il momento di ritrovarsi, unirsi, riaffacciarsi insieme a un balcone sul mondo, sorretti da quella solidarietà di patimento che è ancora stimolo di conoscenza, d’esperienza, di sopravvivenza. Si tratta insomma di ricollegarsi al cerchio universale». 

“Poesie d’Amore” – giovedì 21 luglio alle 19:30 alla Biblioteca Comunale – con le letture delle socie dell’UTE di Sinnai, per riscoprire tutte le possibili declinazioni del sentimento più universale.

Si ispira a “La decrescita felice” di Maurizio Pallante, “Mi abbatto e sono felice” – giovedì 21 luglio alle 21:30 al MUA  –, monologo a impatto ambientale zero scritto e interpretato da Daniele Ronco, per la regia di Marco Cavicchioli (produzione Mulino ad Arte): uno spettacolo «autoironico e dissacrante, che vuole far riflettere su come si possa essere felici abbattendo l’impatto che ognuno di noi ha nei confronti del Pianeta». La pièce non utilizza energia elettrica in maniera tradizionale, ma «si autoalimenta grazie allo sforzo fisico prodotto dall’attore in scena». Un affresco del mondo contemporaneo che mette l’accento sulle contraddizioni e i paradossi, sul disagio sociale e sulle crisi esistenziali, sul contrasto tra ricchezza e povertà, ma anche sull’inquinamento e sui mutamenti climatici. «La felicità dell’uomo occidentale pare essere direttamente proporzionale a quanto produce e quanto consuma» – sottolinea l’autore e interprete dello spettacolo, che «fa la spola fra un passato intriso di freschezza e genuinità e un presente frenetico e stanco di correre». 

La parola a Carola Farci – venerdì 22 luglio alle 19:30 in Biblioteca – per la “Storia di un viaggio avventuroso” ovvero “Una prof a pulire il mare”, in cui l’insegnante racconta la sua impresa, insieme con labrador Polly, durante un “anno sabbatico” dedicato a tentare di ripulire il mondo, facendo i conti con l’inciviltà umana. 

Il fascino delle Blue Notes per un ideale viaggio oltre oceano, nel cuore degli Stati Uniti d’America sul filo delle note – venerdì 22 luglio alle 21.30 al MUA – con “Blues Tales from the Deep South”, il concerto di Manuela Fenu (voce) e Francesco Demelas (chitarre, stomp box) alla riscoperta del blues rurale (folk blues e country blues) degli inizi del Novecento (produzione Palazzo d’Inverno). «Un’immersione suggestiva e accattivante in un sound costellato di grandi nomi del passato: il live si snoda tra brani eseguiti con trascinante passione e dialogo col pubblico, in cui la cantante svela e racconta i “segreti” custoditi in ogni canzone e il concerto così diventa scoperta e approfondimento di artisti e generi che hanno segnato la storia del blues, in un clima piacevole e informale». In una versione squisitamente “al femminile”, incentrata «sul tema del ruolo, a volte controverso, della donna e dell’importanza della sua forza trainante nel mondo del Blues, attraverso un lungo e difficile percorso verso la consapevolezza, la libertà e l’autodeterminazione». 

Focus sulla figura leggendaria ed enigmatica di colei che portava la “buona morte” nell’antica civiltà agro-pastorale sarda – sabato 23 luglio alle 19:30 in Biblioteca – con la presentazione del saggio “Accabadora. Mito e realtà /Storia e reperti di un ritrovamento” di Aldo Cinus, Roberto Demontis, Augusto Marini e Mariano Staffa, che fa il punto sulla documentazione ma anche sull’immaginario popolare e sulle tradizioni e la cultura dell’Isola. 

Finale in musica – sabato 23 luglio alle 21.30 al MUA – con “The Soul of Objects” / Solo Concert di e con la musicista Adele Madau (violino elettrico, loop station, oggetti amplificati), dove l’artista cagliaritana «esplora le possibilità sonore di vari oggetti quotidiani amplificandoli e rielaborandone il suono: ogni oggetto ha una sua storia e la capacità di produrre suoni che possono ricordarci situazioni del nostro quotidiano». Un viaggio alla scoperta dell’“anima” di questi insoliti strumenti, con l’interazione tra le loro “voci” e quella del violino, attraverso «composizioni che spaziano da una rivisitazione contemporanea della musica sarda al rock alla musica minimale, dal flamenco alla samba, dal tango alla musica contemporanea e alla cumbia».

Sulle tracce della vita avventurosa e movimentata della violinista e compositrice, in continua migrazione dalla Sardegna all’estero, in un alternarsi di parti strutturate e improvvisate, dove il suono degli oggetti e le melodie del violino intrecciano curiosi contrappunti. “The Soul of Objects” è stato presentato con successo al Club Cronopius di Barcellona (Spagna), al Thelonius Jazz Club di Santiago del Cile, al Teatro di Terra di Velletri, al Galera Teatro di San Salvador (El Salvador), e in Sardegna ai festival Primo Maggio in Gallura, Cuncambias di San Sperate e Appetitosamente a Siddi.

Tags: Effimero MeravigliosomusicaSardegnaSinnaispettacoloteatro
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Le sue origini risalgono all’età nuragica, come testimonia un piccolo bronzetto custodito al Museo Archeologico di Cagliari, che riproduce un cofanetto su ruote, antesignano della cassapanca sarda. 
✨ Realizzata in legno di castagno, noce o rovere, finemente intagliata e decorata con motivi simbolici come la pavoncella o il sole, sa cascia� è oggi un ponte tra passato e presente. Un capolavoro che racconta la storia, l’identità e l’arte di un’isola in cui la tradizione continua a vivere nel segno dell’eleganza. 
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Ogni concerto sarà introdotto da autorevoli voci della critica musicale – Andrea Ivaldi, Antonio Ligios, Maurizio Salvi e Sandro Cappelletto – che guideranno il pubblico nell’ascolto, insieme alla Teatro Verdi Chamber Orchestra e agli ospiti solisti. 🎻 
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