A Oliena riapre l’Ex Collegio dei Gesuiti con una mostra che intreccia memoria, artigianato e arte contemporanea. Dallo scorso 29 maggio, in via Canonico Bisi, è visitabile l’esposizione “Ilos de seda e de oro… ricamano abiti, rievocano ricordi”, un percorso che rende omaggio alla tradizione del ricamo e al patrimonio culturale del paese.
Fulcro della mostra sono gli abiti tradizionali olianesi, esposti per valorizzare l’opera delle ricamatrici locali e raccontare una parte significativa della storia tessile e identitaria del territorio. In sette stanze, più l’ultimo piano del sottotetto, vengono esposti oltre cento capi autentici dell’abito tradizionale femminile e maschile, appartenenti a numerose famiglie che hanno prestato i loro preziosi costumi per il progetto. Ogni stanza è un racconto, visivo ed emotivo, che esplora l’abito quotidiano e quello delle feste, la varietà stilistica e tecnica dei ricami, la delicatezza delle stoffe, la ricchezza simbolica dei colori e delle forme.
Le tuniche della festa sono disposte in cerchio come in un ballo tondo; le vesti del lutto raccolte in modo austero e silenzioso. Una grande installazione mobile ospita i corpetti in movimento, mentre gli eleganti grembiuli neri, ricamati con fiori vivaci, si dispongono su sfondi scenografici. Le scarpette in pelle con fiocchi in broccato sono adagiate su un tappeto di erbe mediterranee che evoca il passo della festa, mentre le cinture maschili completano con colore e rigore il racconto dell’abito.
Particolarmente suggestiva è la stanza dei mucadores, gli scialli tradizionali ricamati, esposti come in una chiesa, rivolti con compostezza verso un altare immaginario. Colori vividi, motivi floreali, fili dorati, seta e piccole perline fanno di ogni pezzo un’opera d’arte unica, simbolo fortemente identitario e ancora oggi vivo nelle celebrazioni religiose e civili. Molti mucadores esposti risalgono all’Ottocento, altri sono realizzazioni contemporanee, ma tutti conservano una straordinaria forza evocativa. La scena richiama alla memoria le immagini delle donne in chiesa, nei giorni di festa come la Pasqua e San Lussorio (21 agosto), quando i colori e la devozione riempivano ogni spazio.
Accanto agli abiti, il percorso espositivo ospita altre testimonianze artistiche che si collegano al tema della memoria e del sacro. Tra queste, i “Reliquiari laici” di Nina Monne, che riprendono la simbologia dei cuori sacri e degli ex voto reinterpretandola in chiave personale, e i pannelli pittorici de “La Passione secondo Matteo” di Liliana Cano, che propongono una narrazione visiva intensa e riflessiva.
La mostra include anche un’installazione immersiva dal titolo “Il respiro dei fiori”, pensata come esperienza multisensoriale in una sala dedicata. I visitatori possono entrare in un ambiente che stimola vista, udito e immaginazione, completando il viaggio tra tradizione e contemporaneità.
Tra i ricami in seta e fili d’oro, ogni giovedì pomeriggio la mostra regala ai visitatori un’esperienza unica: la possibilità di vedere le ricamatrici all’opera, chine sui telai, immerse in un silenzio operoso e concentrato. Le loro mani, esperte e pazienti, guidano ago e filo in gesti antichi, tramandati da generazioni.
Ciascuna lavora con i propri strumenti, realizzando motivi floreali, geometrie complesse o dettagli stilistici dei mucadores e delle camicie. È un momento di rara intensità, che arricchisce la visita con un contatto diretto con l’artigianato vivo, ancora oggi fondamentale per comprendere la cultura e la storia sarda.
L’iniziativa è sostenuta dal Ministero della Cultura grazie all’impegno del Presidio Turistico Oliena Galaveras, che ha voluto offrire una nuova occasione di valorizzazione del patrimonio artistico e culturale locale, in collaborazione con il curatore ed esperto d’arte Stefano Resmini e con Guido Beltrami Designer per le installazioni. Gli organizzatori sottolineano come questa seconda edizione della mostra nasca anche dalla risposta positiva del pubblico e dal desiderio condiviso di riportare l’attenzione su una forma d’arte radicata nella storia collettiva del paese.
La mostra resterà aperta fino al 14 settembre 2025, dal martedì alla domenica nel pomeriggio, dalle 16:00 alle 19:00, e su prenotazione per gruppi anche al mattino. Per ulteriori informazioni è possibile contattare il Presidio Turistico Galaveras al numero 0784.286078 o consultare le pagine social Facebook @presidioturisticooliena.galaveras e Instagram @galaverasoliena.
































