Riccardo Camboni a Sassari con “Nei tempi bui canteremo ancora?”: la pittura come memoria e resistenza

Dal 14 al 22 novembre 2025 la galleria Temenos artecontemporanea ospita le nuove opere di Camboni, un percorso tra arte, politica e coscienza collettiva

Riccardo Camboni

Dal 14 al 22 novembre 2025 la galleria Temenos artecontemporanea di Sassari ospita la mostra di Riccardo Camboni dal titolo “Nei tempi bui canteremo ancora? Sì, ancora si canterà. Dei tempi bui”, inaugurazione venerdì 14 novembre alle 18:00 negli spazi di Via Zanfarino 29.

Nelle opere di Camboni la pittura diventa strumento di memoria e resistenza. L’artista invita chi guarda a cercare ciò che le immagini dominanti escludono: zone di buio in cui la luce non arriva, volti e avvenimenti rimossi, frammenti di realtà che non hanno trovato parola ma restano scritti sui muri, nelle strade dei ghetti e delle favelas. La pittura, come il canto che attraversa “i tempi bui”, diventa modo di salvare ciò che rischia di perdersi.

Nelle tele risuonano echi di influenze diverse: dai giovani pittori tedeschi degli anni Ottanta alla pittura sudamericana contemporanea, sospesa fra reale e visionario. Ma è nei soggetti che l’opera di Camboni raggiunge la sua forza di urto. L’artista cita “la reazione fascista armata in America, che ha dato linfa vitale ai fascisti di tutto il mondo, i blitz dell’I.C.E. che arresta indiscriminatamente persone colpevoli solo di essere immigrate, la guerra ipertecnologicizzata in cui scienza e tecnologia sono asservite allo sterminio. La resistenza palestinese rappresentata da un ragazzino che decide di armarsi contro l’occupazione. Il terrore del riarmo nucleare e le sue conseguenze. Il potere delle classi dominanti nell’epoca della loro decadenza, nel ritratto di Nerone.”

Forse, osserva Camboni, è la fine del disincanto e delle illusioni. Eppure, accanto a questo scenario, compare un vaso di Aloe Vera dai colori vivi: possibile simbolo in un altare laico, ricorda che la vita continua e trova sempre nuove strade. La mostra si chiude con una citazione di Bertolt Brecht, che risuona come domanda e monito: “Tuttavia, non si dirà: i tempi erano oscuri ma: perché i loro poeti hanno taciuto?”.

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