Venerdì 14 novembre, alle 18:30, Palazzo Arcais di Oristano inaugura la mostra “Antonio Corriga. Idea e progetto”, un percorso espositivo che celebra la figura di uno dei protagonisti più significativi della cultura sarda del Novecento. L’iniziativa, curata da Sabina Corriga e Obler Luperi, è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Oristano e dalla Fondazione Oristano, in collaborazione con l’Assessorato alla Pubblica istruzione e beni culturali della Regione Sardegna, la Provincia di Oristano, la Fondazione di Sardegna e l’Associazione culturale Antonio Corriga.
Antonio Corriga, nato ad Atzara nel 1923, ha lasciato un segno profondo nella storia artistica e civile dell’isola. Pittore, incisore e ceramista, ha saputo coniugare tradizione e innovazione, impegno sociale e ricerca estetica. La sua attività si è sviluppata tra Oristano e altre realtà sarde, con opere che spaziano dai pannelli decorativi per il Consiglio Provinciale di Oristano ai dipinti per i Municipi di Oliena, Arborea e Oristano, fino alle grandi realizzazioni per le sedi del Banco di Sardegna di Cagliari e Sassari. Non mancano le opere sacre, come la Pala d’altare della Chiesa di San Sebastiano a Oristano, la Crocefissione a Fonni, la Via Crucis a Gavoi, la Pala di San Francesco e il Trittico dei tre beati a Nuoro, oltre alla grande Pala d’Altare per la Basilica di Bonaria a Cagliari, realizzata negli ultimi anni della sua vita.
La mostra si concentra sul processo creativo di Corriga, mettendo in luce le fasi precedenti alla realizzazione delle opere, i bozzetti, gli studi e le intuizioni che hanno portato alla nascita dei suoi capolavori. L’esposizione si snoda tra l’atrio e gli archi della piccola galleria del piano terra di Palazzo Arcais, alternando opere note e inedite, visioni delle origini, immagini evocate dalla poesia, ritratti e processioni. Si possono ammirare silhouette di acquaiole appena accennate, bozzetti acquarellati, piatti, piastrelle, ceramiche e olii, che raccontano il percorso artistico di Corriga, dalle prime esperienze ad Atzara alle opere mature.
Atzara, il paese natale, è presente attraverso immagini della casa del pittore nella località di Sa Bandela e attraverso i legami affettivi e comunitari che hanno caratterizzato la sua vita. Alcuni schizzi in mostra non trovano riscontro in opere finite, come nel caso di due gruppi di scene allegoriche, dove emerge la vena satirica di Corriga, che costruisce una grottesca e irriverente allegoria, con i rappresentanti dei tre più influenti poteri della società italiana del Ventennio che portano in processione non il simulacro di un santo, ma un’enigmatica figura armata di fucile.
Le parole sono elementi generativi di immagini tradotte sulla tela, come i versi di Federico Garcia Lorca, che Corriga ripete ossessivamente, legando metaforicamente la morte di un torero alle crisi sociali nella Sardegna degli anni ‘60 e ‘70. Alcune opere coeve ripropongono lo stesso schema compositivo, dove, al posto del torero, viene rappresentata una coppia di sardi sofferenti con alle spalle l’inquietante espansione delle fabbriche di Ottana.
A evocare l’avversione dell’artista verso ogni forma di autoritarismo, sono presenti due sketch e un acquarello che cita Goya, raffiguranti l’insensata fine del poeta condannato a morte dalle milizie franchiste. Alcuni volti disegnati su carta, emersi dall’archivio privato dell’artista, si concretizzano in pregevoli ritratti di donne, note o ancora sconosciute, provenienti da collezioni private e pubbliche, come il caso della “Ragazza triste” della Pinacoteca Comunale “Carlo Contini” di Oristano, scelta come immagine simbolo per questa esposizione.
La mostra include anche progetti legati a opere care a diverse generazioni di oristanesi, come quelli per la fontana del Mercato Civico di Oristano (1956-57), qui associati alla decorazione di un pozzo di abitazione privata realizzato negli stessi anni. In esposizione anche la bozza di uno dei soggetti per i tappeti elaborati nel 1981 per l’XI Biennale dell’Artigianato Sardo e realizzati dalle artigiane di Zeddiani, una selezione di ceramiche inedite, cartoni di grandi dimensioni per l’Ardia di Sedilo e alcuni esempi di matrici originali per acqueforti e xilografie.
La mostra sarà visitabile dal 14 novembre 2025 all’11 gennaio 2026, con orari di apertura dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.
