La rassegna cinematografica “Storie di volti e silenzi. La magia del cinema muto” ritorna a Cagliari con una VII edizione che, a partire da sabato 11 novembre e fino al 28 dicembre 2023, declinerà il legame speciale tra cinema e letteratura, proponendo al pubblico 12 film realizzati tra il 1911 e il 1928.
L’iniziativa, che si svolgerà al centro culturale Hermaea di Pirri con una serata al polo bibliotecario Falzarego 35 di Cagliari, è organizzata dall’associazione La macchina cinema (FICC) con il sostegno della Regione Sardegna.
Il legame tra letteratura e cinema risale alle origini della settima arte: fin dai primi esempi di arte cinematografica, la letteratura ha fornito a sceneggiatori e registi il materiale su cui costruire le regole di un nuovo linguaggio, destinato a rivoluzionare il concetto di narrazione.
La materia letteraria, dunque, è stata trasformata e adattata allo scopo, con risultati sorprendenti soprattutto per il cinema muto, capace di tradurre la parola scritta sul grande schermo, paradossalmente, proprio senza l’ausilio delle parole. La VII edizione riesplorerà dunque gli albori della storia del cinema, tratti da diversi generi di testi letterari, dal racconto breve al romanzo a puntate. Queste opere raccontano la perizia dei primi, veri artisti che si cimentarono con un linguaggio ricco di potenzialità ancora inespresse, contribuendo all’arricchimento di correnti artistiche già esistenti o elaborandone di nuove, come nel caso dell’espressionismo tedesco e dell’impressionismo francese degli anni ’20 del Novecento.
Da Friedrich Wilhelm Murnau con i titoli “Aurora”, “Nosferatu il vampiro” e “Il castello di Vogelod” a Jean Epstein con “La caduta della Casa Usher”, la rassegna offre un’ampia scelta di generi, tra cui spiccano horror e dramma storico, capaci di attirare un pubblico eterogeneo per età e interessi culturali e di offrire alle generazioni più giovani, così come a chi si approcci allo studio del linguaggio cinematografico, una panoramica degli autori più significativi dell’epoca.
Il programma della rassegna comprende, tra gli altri, “Metropolis” di Fritz Lang, tratto da un romanzo di Thea Von Harbou, all’epoca moglie di Lang, che scrisse anche la sceneggiatura del film, considerato il precursore, nonché la principale fonte d’ispirazione del moderno cinema di fantascienza, a cominciare da “Blade Runner” di Ridley Scott; ancora “Il pensionante” e “Fragile virtù” di un giovanissimo Alfred Hitchcock, in cui sono già evidenti i meccanismi narrativi che caratterizzeranno l’opera del maestro del brivido; la trasposizione della tragedia di William Shakespeare “Romeo e Giulietta” realizzata da Ugo Falena e “Il carretto fantasma” di Victor Sjöström, pilastro del cinema svedese che ispirò, tra gli altri, Ingmar Bergman. Ed ancora “Giglio infranto” di David Wark Griffith adattamento del racconto “The Chink and the Child”, scritto da Thomas Burke.
Non mancano, infine, gli esponenti italiani delle correnti cinematografiche del periodo, tra cui spicca Giulio Antamoro con la prima trasposizione cinematografica del capolavoro di Carlo Collodi “Pinocchio” e “Tigre reale” di Giovanni Pastrone, tratto dall’omonimo romanzo di Giovanni Verga.
In un’epoca in cui la comunicazione viaggia sui social media, attraverso gli schermi di cellulari e tablet, ed è caratterizzata dalla contaminazione tra linguaggi, l’associazione La macchina cinema (FICC) sceglie di tornare indietro nel tempo per raccontare come la letteratura abbia contaminato il nascente linguaggio del cinema all’inizio del Novecento: oggi, sono i prodotti audio-video che viaggiano sulle piattaforme streaming a cambiare le regole della narrazione, ma la magia del “raccontare storie”, al cinema – anche negli anni del cinema muto -, è iniziata così, traendo ispirazione dalla letteratura.
Ad introdurre i film i critici cinematografici Piero Spila, Roberto Silvestri, Mariuccia Ciotta, Elisabetta Randaccio, i docenti dell’università di Padova Denis Brotto e Alessandro Faccioli e gli operatori culturali Alessandro Macis, Patrizia Masala, Lorella Costa, Bepi Vigna e Massimo Spiga.
Come di consueto, il 9 dicembre nella sala Castello dell’hotel Regina Margherita nell’omonima via al civico 42, si proporrà come evento speciale la sonorizzazione dal vivo di uno dei titoli più suggestivi proposti, “La caduta della Casa Usher” di Jean Epstein, con musiche originali di Silvia Belfiore al pianoforte e Andrea Morelli ai sassofoni e flauto a sottolineare con ancor maggior forza l’idea di contaminazione tra le arti che il progetto de La macchina cinema sostiene con la sua decennale attività.
L’ingresso a tutte le serate è gratuito e non occorre la prenotazione.
