Due nuove date nell’Isola per “Perfetta”, intrigante monologo “al femminile” scritto da Mattia Torre, uno dei più interessanti e originali autori della panorama italiano contemporaneo (da testi teatrali come “Migliore” e “Qui e ora” portati al successo da Valerio Mastandrea, a “Boris” (la serie e il film), a programmi come “Parla con me” di Serena Dandini, la serie “Dov’è Mario?” con Corrado Guzzanti e “La linea verticale”), che firma anche la regia e interpretato da un’intensa e convincente Geppi Cucciari, nel ruolo di una donna in carriera alle prese con i cicli “lunari” e con i ritmi dettati dal suo corpo, tra segreti mutamenti fisici e imprevedibili variazioni d’umore.
La pièce che affronta in chiave ironica (ma non troppo) un tema delicato e complesso come il ciclo mestruale, sarà in cartellone – oltre alle due recite già sold out di venerdì 6 e sabato 7 maggio alle 20:30 – anche giovedì 5 maggio alle 21 al Teatro del Carmine di Tempio Pausania e domenica 8 maggio alle 19:00 al Teatro Massimo di Cagliari sotto le insegne di “Pezzi Unici”, la nuova “rassegna trasversa” organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna.
Una replica straordinaria (a grande richiesta) per “Perfetta” – una produzione di ITC 2000 (Distribuzione Terry Chegia / Gestione e organizzazione spettacoli) impreziosita dalle evocative musiche originali di Paolo Fresu e dall’eleganza degli abiti di scena dello stilista Antonio Marras: un coinvolgente one-woman-show su misura per il talento istrionico e la vis comica di Geppi Cucciari, artista poliedrica capace di toccare anche le note più malinconiche e drammatiche della cronaca puntuale e dolceamara di un mese di vita della protagonista, «una venditrice d’automobili, moglie e madre, che conduce una vita regolare nella quale trovano posto il lavoro, la famiglia, gli impegni e moltissime responsabilità».
Focus su un aspetto naturale dell’esistenza che accomuna le donne in età fertile, molto spesso considerato quasi un tabù (non solo dagli uomini): il ciclo mensile interferisce a vario titolo, e in taluni casi in modo grave, con le attività e le abitudini, gli impegni e perfino la lista delle spese, diventa il fil rouge di un “diario” che fotografa in sequenza «i martedì di quattro settimane differenti, giornate identiche nei ritmi ma diverse nella percezione». In corrispondenza con le diverse fasi, la protagonista vive in modo differente gli eventi e le emozioni, sperimenta sulla propria pelle gli effetti di una “tempesta ormonale” e vede mutare i propri atteggiamenti e comportamenti sulla base di quel che accade dentro di lei, passando dalla tristezza all’allegria, dalla rabbia alla tenerezza, da una quiete pensosa a un’esplosione di energia e voglia di fare.
Viaggio nella mente di una donna che vorrebbe o potrebbe essere “Perfetta” ma intuisce dentro di sé delle variazioni che non dipendono dalla sua volontà e sfuggono al controllo della ragione, esasperando le sue reazioni, in una lotta già perduta in partenza nel tentativo di soffocare queste inclinazioni che la pongono in balìa della sua parte più istintiva e in un certo senso “animale”, quella che la pone in più stretta relazione – e in armonia – con la natura.
Una performance in cui si fondono sensibilità e intelligenza femminile e sguardo maschile, su un tema, che tende a diventare un problema, intorno al quale ruotano troppi pregiudizi e perfino discriminazioni basate su una presunta “inaffidabilità” se non addirittura una patologica (e immaginaria) tendenza all’isteria delle donne. “Perfetta” parla con semplicità e immediatezza, in maniera niente affatto superficiale, anzi decisamente dall’interno, una “questione” irrisolta spesso ignota o meglio ignorata o sottovalutata dalla componente maschile, intorno a cui è importante e urgente una presa di coscienza (e accettazione di sé) anche di parte dell’universo femminile. Nella scrittura di Mattia Torre si alternano – come si legge nelle note di presentazione «sferzate di comicità e satira di costume, ma anche riflessioni più amare e profonde, in un delicato tentativo di consapevolezza e di empowerment femminile di cui sembra esserci un grande bisogno nel nostro tempo».
Una bella prova d’attrice per Geppi Cucciari, eclettica interprete teatrale e cinematografica nonché conduttrice radiofonica e televisiva, capace di spaziare dal dramma moderno alla commedia al cabaret, in tournée con uno spettacolo che rende anche implicitamente omaggio all’autore (sua anche la sceneggiatura di “Figli” con Paola Cortellesi e Valerio Mastandrea) e alla sua cifra sempre lucida e ironica, talvolta surreale e perfino grottesca, che affiora anche in questo monologo, che suscita interrogativi su argomenti “scandalosi” e riesce a far sorridere e pensare.
Biglietti (posto unico): Platea I settore: €30 – Platea II settore: €25 – Loggia: €20. Prevendite online: vivaticket.it – boxofficesardegna.it. Biglietteria del Teatro Massimo – via Edmondo De Magistris n.12 – Cagliari.
Informazioni: cell. 345.4894565 – [email protected] – cedacsardegna.it.