Il Comune di Sassari promuove un incontro pubblico dedicato al tema del merito come leva di emancipazione sociale, riprendendo una visione politica che affonda le radici nella storia della socialdemocrazia italiana. L’appuntamento è fissato per venerdì 6 giugno alle 18:30 al Padiglione Tavolara e avrà come ospite Claudio Martelli, giornalista, scrittore e figura di rilievo della Prima Repubblica, già ministro, parlamentare ed europarlamentare.
A introdurre i lavori sarà Aldo Addis, presidente dell’associazione Éntula, mentre i saluti istituzionali saranno affidati all’assessora alla Cultura, Nicoletta Puggioni, e all’assessore al Bilancio, Giuseppe Masala. Seguirà il confronto tra Martelli, il sindaco di Sassari Giuseppe Mascia, la docente dell’Università di Sassari Carla Bassu e il deputato ed ex senatore Silvio Lai.
Il punto di partenza del dibattito sarà il libro “Il merito, il bisogno e il grande tumulto”, pubblicato da Martelli lo scorso anno. Il volume riporta al centro del dibattito pubblico i temi affrontati nel celebre discorso pronunciato nel 1982 alla conferenza del Partito Socialista Italiano a Rimini, quando indicò nella valorizzazione del merito, delle capacità e dei talenti individuali lo strumento più efficace per combattere la povertà e favorire il riscatto collettivo.
Secondo l’amministrazione comunale di Sassari, questa prospettiva resta attuale e utile per affrontare le sfide sociali del presente. «Il merito inteso come strumento di democrazia, come garanzia di eguali condizioni per tutti di emanciparsi dal bisogno, prima forma di sudditanza e di schiavitù», ha dichiarato il sindaco Giuseppe Mascia lo scorso 25 aprile, durante le celebrazioni per la Liberazione. Una linea di pensiero che, ha spiegato l’amministrazione, orienta le politiche comunali in materia di lavoro e diritti.
La riflessione su questi temi, secondo i promotori dell’iniziativa, si inserisce in un contesto in cui il modello socio-economico nato negli anni Ottanta ha esaurito la propria spinta propulsiva. Sassari, oggi, intende ridefinire il proprio ruolo guardando anche alle esperienze del passato e al confronto con chi ne è stato protagonista. In questo senso, l’incontro con Martelli inaugura un percorso di approfondimento pubblico destinato a proseguire con altri appuntamenti.
Secondo molti osservatori, le tematiche sollevate quarant’anni fa nel discorso di Rimini conservano un’attualità che evidenzia il ritardo delle proposte politiche emerse in seguito. «Oggi il paesaggio sociale dell’Italia non è sostanzialmente cambiato, le priorità che quel discorso indicava sono ancora attuali e anzi la loro modernità segnala l’assenza o la pochezza delle proposte successive, comprese le paradossali invettive contro “la tirannia del merito” e la cecità di fronte al malcontento che alimenta i populismi», osservano i politologi.