Venerdì 11 novembre alle ore 18:30 a Cagliari presso la Fondazione Giuseppe Siotto, in via dei genovesi 114, l’Associazione Chenàbura organizza un incontro con lo scrittore e giornalista Michael Sfaradi che presenterà i suoi libri “Mossad una notte a Teheran” e “Operazione fuori dagli schemi”. Coordinerà Mario Carboni, presidente dell’Associazione.
Mossad, una parola che suscita ammirazione e timore allo stesso tempo. Si tratta del servizio di intelligence israeliano che opera all’estero dello Stato ebraico, con analisti ed agenti efficienti e determinati preparati con addestramenti durissimi, sostenuti da tecnologie avanzatissime, informazioni e segreti database sempre aggiornati. Michael Sfaradi ci racconta con due spy story basate su straordinarie operazioni veramente accadute questa “macchina da guerra” inarrestabile portandone alla luce il cuore pulsante fatto di esseri umani, donne e uomini con storie, traumi, dubbi ed incertezze.
“Mossad una notte a Teheran”. Il 30 aprile 2018 il premier Benjamin Netanyahu mostrò in diretta televisiva parte dell’archivio segreto sul nucleare iraniano che agenti del Mossad avevano trafugato a Teheran e portato in Israele. In un’operazione unica nella storia dello spionaggio, furono sottratti oltre 55.000 documenti, cartacei ed elettronici, che avevano un peso totale di cinquecento chilogrammi. Secondo gli esperti dell’Intelligence israeliana e della CIA, che visionarono il materiale in anteprima, quei documenti erano la prova che l’Iran stava ingannando il mondo intero e cercava ancora di creare l’atomica. Israele aveva voluto provare al mondo la malafede iraniana, e lo fece attraverso una vasta operazione d’intelligence. Una spy story tesa e incalzante che ricostruisce le tensioni politiche, diplomatiche e militari, che caratterizzarono il periodo che precedette le rivelazioni di Netanyahu e che, basandosi sui misteri dei documenti recuperati, racconta, sotto il velo della fiction, come potrebbe essersi svolta una delle più grandi e controverse operazioni della storia dello spionaggio.
“Operazione fuori dagli schemi”. Nell’ottobre del 2005, arriva sulla scrivania del Memuneh, il direttore del Mossad, un rapporto inaspettato. A inoltrarlo sono gli agenti infiltrati in Siria e quello che contiene lascia il servizio di intelligence israeliano senza parole: il governo di Damasco, con la collaborazione di esperti nord- coreani, sta costruendo un reattore nucleare per scopi militari nel sito sperduto di Al-Kibar. Le informazioni sono dettagliate, l’allerta è altissima, ma prima di agire, prima di prendere qualsivoglia decisione, il Primo ministro israeliano ha bisogno di prove schiaccianti, la cosiddetta “pistola fumante”. È così che scatta l’operazione Fuori dagli schemi: un piano perfettamente congegnato, rischiosissimo e non convenzionale, grazie al quale le spie del Mossad proveranno a sventare quella che sembra a tutti gli effetti una delle più grandi minacce di sempre allo Stato ebraico.
Michael Sfaradi è uno Scrittore e giornalista free lance in lingua italiana specializzato in politica mediorientale e analisi militari. Ha collaborato con “Liberal”, “Libero” e il “Corriere del Ticino”. È stato reporter di guerra nel 2009 durante l’operazione Piombo fuso e nel 2014 durante l’operazione Margine protettivo. Ha seguito la vicenda del cargo Arctic Sea, ritrovato con le stive vuote a largo delle isole di Capo Verde, e dell’abbordaggio da parte della Marina israeliana del cargo Francop a largo di Cipro. Dopo l’assalto al consolato U.S.A. di Bengasi è stato fra i primi al mondo e rivelare le incongruenze nelle dichiarazioni della Casa Bianca e del Dipartimento di Stato e a smascherare i retroscena della vicenda dell’ambasciatore Stevens e del suo linciaggio.
La mattina alle ore 11 in via Lamarmora, 88 a Cagliari sarà inaugurato il MUCE, il piccolo museo di cultura ebraica. Il taglio del nastro verrà preceduto dal tour tra le vie della Giuderia cagliaritana guidato da Roberta Carboni, esperta conoscitrice della storia della comunità ebraica del capoluogo e partirà alle ore 10 da piazza Aquilino Cannas.
Il MUCE, il piccolo museo di cultura ebraica è stato rinnovato e arricchito grazie al finanziamento della Regione Sardegna, Assessorato della pubblica Istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport e dell’Assessorato comunale della cultura di Cagliari che hanno rilevato l’importanza di coltivare la memoria della comunità ebraica che abitò nell’isola fino al 1492, quando come nel resto del Regno di Aragona fu emanato l’Editto di Granada.
All’interno vi si trova una collezione di un centinaio di pezzi che costituiscono il patrimonio identitario del popolo ebraico. Vi sono oggetti di uso comune, per il culto, per le celebrazioni di alcune festività, libri di preghiera, vesti tradizionali. Gran parte di essi sono stati donati al MUCE dai soci dell’associazione Chenàbura che opera da più di 10 anni nel territorio di Cagliari per la riscoperta e il risveglio della comunità ebraica. Altri oggetti sono stati donati da sostenitori anche lontani che di passaggio nell’isola hanno trovato nella sede di via Lamarmora, dove insiste il MUCE, un luogo nel quale incontrare altri appassionati di cultura ebraica e praticare, il culto.
Gli eventi sono organizzati dall’associazione culturale Chenàbura nell’ambito delle sue attività di riscoperta e valorizzazione del nucleo della comunità ebraica presente in Sardegna e delle sue radici storiche nell’isola.