Inizia il 9 settembre Autunno Danza, progetto di Fuorimargine, il Centro di Produzione di danza e arti performative della Sardegna, che quest’anno celebra i 30 anni dalla sua nascita con una programmazione che guarda al futuro e porta a Cagliari fino all’8 dicembre una panoramica su artisti emergenti e affermati, italiani e internazionali.
Diretto da Momi Falchi e Giulia Muroni, Autunno Danza 2024 si pone come momento dedicato alle ospitalità, per mostrare sul territorio l’articolata scena nazionale e internazionale dell’arte performativa. Il percorso che Fuorimargine mette in atto nel corso dell’anno è di supporto, dialogo e sostegno con artisti che vivono o transitano in Sardegna, per fornire loro un luogo protetto dove poter creare qualcosa che ancora non esiste.
Come scrivono le direttrici artistiche Falchi e Muroni: “Questa porzione delle attività di Fuorimargine si articola in una proposta plurale di spettacoli e performance che rilevano temporalità ulteriori, suggerendo sguardi, relazioni, connessioni. L’esperienza ormai trentennale di Autunno Danza a Cagliari ha attraversato tanti scorci della città, abitando molti luoghi – anche qualcuno che non esiste più – e investendo sulla possibilità di mostrare la danza contemporanea, dando linfa, sostrato culturale e slanci immaginativi a quella parte di pubblico che si nutre della contemporaneità e non si accontenta più soltanto della danza nelle sue rifrazioni più decorative, ma è capace di leggere il contemporaneo e lo ricerca”.
Samaa Wakim ricorda la propria infanzia in Palestina, immaginando futuri possibili, senza cedere alla devastazione; Chiara Bersani incarna la propria storia di corpo disabile in un racconto-mondo che si nutre degli archetipi dell’infanzia; Alessandro Sciarroni apre un varco onirico sulle possibilità meditative e di ascolto; MK indagando il passato coloniale tratteggiano alternative immaginifiche, nell’alveo di approccio culturale postcoloniale.
E ancora, Enzo Cosimi connette la democrazia del mito greco con le istanze politiche contemporanee, con una torsione segnica e temporale; Raffaella Giordano mostra un primo esito di un lavoro attivo e creativo di consegna di una memoria corporea, da mantenere viva nel presente nella corporeità di Stefania Tansini; Matteo Sedda fissa lo sguardo sull’effimera precarietà del tempo vitale nella tensione micidiale e irriducibile fra eros e thanatos.
Marta Bellu e Laura Lucioli animano una danza di gesti, tracce e suoni, che ha a che fare con l’intimista di un tempospazio soggettivo; il dialogo sfidante fra i tempi musicali e le dinamiche dei corpi in scena, nella creazione di Simon Balestrazzi e Daniele Albanese, ricostruisce disarmonie; Ariella Vidach con la sua opera si proietta nella possibilità di futuro dell’infanzia”.
Biglietti: €10 intero, €5 ridotto. Informazioni al numero 333/3434144 e via e-mail: [email protected]. Programma completo su fuorimargine.eu.