Dal 1° ottobre al 14 dicembre Sardegna Teatro propone una nuova stagione di spettacoli caratterizzati da un intreccio di linguaggi artistici, tra anteprime, performance sperimentali, opere partecipative e produzioni che affrontano temi complessi della contemporaneità. Un calendario che spazia dal teatro d’autore alle esperienze interattive, includendo anche uno spazio dedicato all’infanzia e alle sue forme di fruizione teatrale.
Ad aprire il cartellone sono due nuove creazioni attese in Sardegna. Antonio Rezza e Flavia Mastrella, Leone d’oro alla carriera nel 2018 e ormai ospiti abituali dell’isola, presentano “Metadietro” al The Space di Sestu il 10, 11 e 12 ottobre, grazie alla collaborazione con La Corte del Sole. Pochi giorni dopo, il 16 e 17 ottobre, i Motus portano al Teatro Grazia Deledda di Paulilatino “Appunti per Frankenstein – History of Hate”. La compagnia, fondata nel 1991 da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò e nota a livello europeo per la sperimentazione teatrale, propone qui un lavoro che anticipa il debutto al Romaeuropa Festival e che affronta con radicalità la visione di esclusione e desiderio di contatto della creatura immaginata da Mary Shelley.
Sardegna Teatro rinnova la propria attenzione a forme sceniche insolite. Dal 16 al 18 ottobre Ant Hampton presenta “Borderline Visible”, viaggio psicogeografico in cui il pubblico diventa parte dell’esperienza a partire da un oggetto condiviso. Nello stesso fine settimana, il 18 e 19 ottobre, gli argentini Gonzalo Quintana e Micaela Fariña raccontano in “La consagración de nadie (Unsuccessful)” la vicenda di una cantante lirica senza successo, riflessione su ambizione, sradicamento e genere.
Il mese di ottobre accoglie anche il ritorno a Cagliari dei Trickster-p, con “The Game”, dal 26 al 31 ottobre a Sa Manifattura. Il duo svizzero propone un format partecipativo e intergenerazionale che coinvolge il pubblico nelle dinamiche di costruzione e decostruzione degli ecosistemi.
L’8 e 9 novembre, in collaborazione con la rete blOOm e il Cinema Greenwich, arriva “Cinema Impero” di Muna Mussie: un lavoro individuale, un’esperienza destinata a una sola persona per volta, che affronta le eredità del colonialismo italiano. Poco dopo, il 18 e 19 novembre, Corps Citoyen porta in scena “Barrani”, in cui il termine tunisino che significa “straniero” diventa punto di partenza per indagare memoria, nostalgia ed esilio.
Dal 21 al 23 novembre a Sa Manifattura sarà la volta di “Uno Spettacolo Italiano”, co-produzione con Emilia Romagna Teatro, firmata da Niccolò Fettarappa e Nicola Borghesi, che esplora in chiave critica il rapporto tra teatro e politica, interrogandosi sulla possibilità di una egemonia di destra nei linguaggi della scena.
Il programma prosegue in dicembre con l’anteprima di “Campesina” di Maria Luisa Usai (12 e 13 dicembre), uno spettacolo filmico che ripercorre storie di migrazione e memoria familiare, e con “Old Dog New Tricks”, il ritorno sul palco di Bush Hartshorn dopo vent’anni, in scena il 13 e 14 dicembre, dove affronta i temi dell’età, dei pregiudizi e della possibilità di apprendere attraverso il fallimento.
Dal contesto delle residenze internazionali V2 Summer Sessions emergono i lavori di Martyna Pekala e Ludovica Galleani D’Agliano, presentati rispettivamente l’8 e il 22 ottobre. Le due artiste propongono ricerche legate alla creazione digitale, testimonianza dell’apertura del programma a linguaggi emergenti.
Parallelamente prende avvio il festival “Trattini – Segni imprevisti di spettatorialità nascente”, curato da Valentina Salis e dedicato ai più piccoli. Dal 1° ottobre a Nuoro fino al 30 ottobre con tappe anche a Cagliari, il programma include spettacoli rivolti alle diverse fasce d’età: da “ON-OFF” per bambine e bambini dai 2 ai 4 anni, a “Koro Koro” per il pubblico tra i 6 e i 18 mesi, fino a “Le Petit B”, “Giardino a dondolo”, “Angiolina gira gira” e “Un piccolo giardino”.