“Mi casa son 3 risas que se abrazan”. È il titolo della mostra antologica di Cecilia Lenigno, che firma i suoi lavori come Cecilenin Studio, che inaugura sabato 4 ottobre 2025 alle ore 11:00, al secondo piano della MEM – Mediateca del Mediterraneo di Cagliari in via Mameli n. 164. Resterà aperta sino al 30 ottobre 2025, con ingresso libero e gratuito.
A cura di Cecilia Lenigno e Giulia Pilloni, l’esposizione raccoglie dipinti e illustrazioni realizzati negli ultimi anni dall’artista, presentando al pubblico una selezione di opere inedite, visibili per la prima volta in questa occasione.
Il titolo, ispirato a una strofa della cantautrice messicana Silvana Estrada, nasce da un periodo vissuto a Madrid, in una casa di legno di fronte al Reina Sofía: uno studio affacciato sulla finestra che diventa rifugio e metafora di intimità, comunità e radici affettive. Attraverso colori acrilici, segni grafici e frammenti narrativi, l’artista indaga il concetto di casa come luogo fisico ed emotivo, soglia in cui la dimensione individuale si intreccia con quella collettiva.
Il tema della casa, che attraversa l’intera produzione, si configura come spazio interiore prima ancora che architettonico, dove si sedimentano memorie personali e storia familiare. L’uso del colore, caldo e vibrante, ma mai aggressivo, riflette l’esperienza di vita dell’artista divisa tra Spagna e Sardegna, evocando atmosfere mediterranee che creano un ponte tra geografie diverse, ma emotivamente connesse.
A queste immagini si affiancano figure femminili che abitano mondi idilliaci e sospesi, ricchi di introspezione, in cui la natura emerge come protagonista silenziosa e potente. I corpi-paesaggio evocano dimensioni oniriche e surrealiste, seguendo una logica compositiva che richiama l’arte naïf, rielaborata con consapevolezza stilistica contemporanea.
La mostra si apre come una costellazione di racconti visivi, che accolgono differenze e sfumature, invitando chi guarda a riconoscere in esse frammenti della propria esperienza.
Allestita negli spazi della Mediateca del Mediterraneo, si sviluppa come un percorso, che avvolge le visitatrici e i visitatori tra gioia e malinconia, appartenenza e desiderio di altrove.