“Le storie? Non moriranno mai”: Loredana Lipperini a Cagliari per il Premio Emilio Lussu alla carriera

La cerimonia di premiazione nell’ultima giornata del Festival dedicato al grande intellettuale di Armungia

Loredana Lipperini e Alessandro Macis. ? Paolo Vacca

Loredana Lipperini e Alessandro Macis. ? Paolo Vacca

Il Premio alla carriera intitolato a Emilio Lussu, le è stato conferito nel giorno in cui si festeggiavano i 100 anni della radio, lo scorso 6 ottobre: in Italia il primo annuncio radiofonico è stato infatti trasmesso il 6 ottobre 1924, dunque non poteva esserci ricorrenza più adatta per attribuire questo riconoscimento a Loredana Lipperini, scrittrice, giornalista e conduttrice radiofonica, che per anni ha “abitato” le frequenze di Radio Tre con il programma “Fahrenheit”, appuntamento irrinunciabile per innumerevoli ascoltatrici e ascoltatori.

A partire dallo scorso giugno, con il traguardo del pensionamento, Loredana Lipperini ha salutato il suo pubblico abituale, ma sarà presto nuovamente in onda con il podcast “Cose (molto) preziose”, realizzato da Emons Record in collaborazione con BPER Banca: “Il 16 ottobre parte quello che formalmente è un podcast, ma che amo chiamare Book Club” ci ha raccontato Lipperini, “È strutturato con un’intervista a un’autrice o autore con un libro in uscita, con due ‘code’ in chiusura di ogni puntata: il recupero di un libro del Novecento, legato alla novità letteraria di cui parlo con chi l’ha scritta, e poi, una volta al mese, un giro per le librerie italiane, per incontrare lettrici e lettori. In questo modo, provo a ricreare la sincronicità della diretta e a non perdere il contatto dal vivo con le persone che ascoltano”.

L’arte del raccontare, dunque, rimane un punto fermo nell’attività di Lipperini, che ha cominciato la sua lunga carriera da giovanissima, nel 1976, bussando alle porte della sede del Partito Radicale; insieme ad Alessandro Macis, direttore artistico del Festival Lussu, la scrittrice ha tracciato le tappe fondamentali del suo percorso lavorativo, iniziato per il desiderio di praticare la militanza, in un’epoca di utopie possibili, in cui si poteva ancora immaginare, a buon diritto, di cambiare il mondo, soprattutto nell’ambito dei diritti civili. Nella redazione di Notizie Radicali, agenzia di stampa quotidiana, Lipperini ha imparato il mestiere di scrivere e, quando il Partito Radicale si è dotato di un canale radio, ha preso il via l’avventura che l’ha portata, dopo una serie di tappe, a Radio Tre, senza mentori che facilitassero il percorso.

“È un onore ricevere un premio dedicato a Emilio Lussu” ha affermato, “Sia lui che Joyce Lussu hanno significato molto per me. Joyce è legata alla mia terra, le Marche, è la nostra Sibilla”; il conferimento del premio è l’occasione di riallacciare i legami con Cagliari dopo molto tempo: “L’ultima volta, sono stata qui con Michela Murgia, dunque si tratta per me di un ricordo dolceamaro: Michela, però, c’è sempre e sempre ci sarà, ci sono le sue parole e la sua forza, c’è la bellezza della sua intelligenza, ed essere nella sua terra mi rende felice”.

Oltre al Premio Lussu, lo scorso settembre Lipperini è stata insignita del Drago D’oro a Dozza, nell’ambito della Biennale d’Illustrazione Fantastika; il prestigioso riconoscimento segna il legame con la letteratura fantastica, “Uno dei territori in cui mi muovo con molto piacere e che cerco di tirar via dalla nicchia”, ha raccontato. Impossibile, dunque, non chiederle quale sia lo stato dell’arte della letteratura di genere in Italia, tra sottovalutazione e appropriazione strumentale: “Le appropriazioni indebite di grandi opere di genere (NdA: Il Signore degli Anelli, per esempio) sono scellerate, antistoriche e antifilologiche, ma ci sono parti politiche che hanno costruito la propria fortuna su questo” ha affermato Lipperini, “Nonostante ciò, direi che la situazione è migliorata: la letteratura fantastica si insegna, si scrive, ci sono tante autrici e autori che inseriscono elementi di letteratura fantastica nei loro libri e questo è positivo. Mi sembra ci sia una maggiore apertura negli ultimi tempi, anche se non tanto quanto vorrei: ci arriveremo”.

Prossimo libro in uscita, l’adattamento del mitico sceneggiato “Il segno del comando” per Rai Libri: una contaminazione tra televisione e letteratura, dunque, che ha riempito i punti oscuri della sceneggiatura televisiva e ne ha valorizzato in chiave moderna la forza narrativa, trasformandola in un romanzo; sull’evoluzione della narrazione, per cui le storie “migrano” dalle pagine dei libri alle serie tv e ai videogiochi, o viceversa, Lipperini non fa previsioni, ma ci saluta con un unico punto fermo: “Si sono moltiplicate le autofiction, la narrazione del “presunto vero” va a scapito delle storie, ma credo sia una fase” ha affermato, “Una cosa è certa, le storie non moriranno mai, comunque siano”.

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