Sandahlia. Dai nuragici ad Amsicora, la storia e la cultura sarda in una saga

Un mese fa, sulle pagine di questo giornale, parlavamo di un luogo affascinante e di assoluta rilevanza storica, sebbene sconosciuto ai più: Cornus, una sorta di antica capitale della Sardegna antiromana, il cui nome rimane scolpito negli annali grazie alle gesta di Amsicora e ai tumulti con cui i sardi tentarono di ribellarsi ai nuovi dominatori del Mediterraneo.

Proprio Amsicora, unitamente a larga parte della storia della Sardegna antica, è al centro di una saga di romanzi e graphic novel ideata da Stefano Piroddi: «attraverso i romanzi ho voluto raccontare la mitica civiltà nuragica mentre, mediante lungometraggi e fumetti, ho ricostruito l’età post-nuragica e in particolare la ribellione dei sardi all’invasione romana del III secolo a.C.; la scelta di mettere in luce gli accadimenti attraverso strumenti diversi è dovuta al fatto che mentre sull’età nuragica abbondano notizie ed iconografia, sulla fase successiva si verifica il fenomeno opposto ed il graphic novel diventa allora un utile mezzo per abbozzare un mondo sulla base di studi e personali suggestioni». La scelta del lungometraggio, in realtà, è frutto di una riflessione successiva all’ideazione del progetto: «l’idea iniziale era un cortometraggio ma ci siamo resi conto che per rendere a pieno la storia e i personaggi venti minuti sarebbero stati davvero troppo pochi. Pertanto abbiamo fatto un promo-corto di sette minuti incentrato sull’Amsicora “uomo” prima ancora che condottiero e questo promo servirà da lancio per il lungometraggio». Ai romanzi, ai fumetti e al lungometraggio presto si aggiungerà persino un’opera teatrale: «Sandahlia: la notte sciamano-nuragica è il nome dello spettacolo che si inserirà nel programma della III edizione della “Notte sciamano nuragica”, ideata da Silvia Piras, dove l’accento cade inevitabilmente sugli aspetti più rituali, mistici e ancestrali della nostra cultura».

 

Maurizio Pulina (Amsicora)

 

Ma che Amsicora ci mostra questa saga? «Un Amsicora come principe sardo ed espressione della cultura sardo nuragica, difensore di tale cultura sia contro i romani che contro i punici. Sulle origini di Amsicora ci sono molti dubbi: cartaginese, sardo cartaginese. Io credo sia più plausibile un Amsicora sardo; una corrente di pensiero ritiene insolito che i sardi pelliti siano scesi in battaglia accanto ai cartaginesi e tale stranezza verrebbe assorbita dalla capacità di un condottiero sardo doc nel creare questa sorta di coalizione. Probabilmente fu una scelta tattica, ovvero il tentativo di portare Cartagine dalla propria parte senza soccombere ad essa. Tito Livio in Ab Urbe Condita disse, due secoli dopo la rivolta su Cornus, che la Sardegna non era stata domata; le undici rivolte successive, forse, furono guerre di liberazione da parte di quei 2/3 di sardi mai sottomessi e che probabilmente rivolevano indietro le coste. Mi piace questa interpretazione».

In Sandahlia, però, l’attenzione non ricade unicamente sulla figura di Amsicora – che pure rimane centrale – ma investe personaggi che sono l’essenza di specifici tratti dell’antica civiltà sarda: «amo tutti i personaggi della saga dato che nascono dalla mia penna ma credo che due di loro, dovendo scegliere, possano catturare l’attenzione in maniera significativa: da un lato abbiamo Thorben, guerriero sacro che vive nelle foreste e orgoglioso alfiere della civiltà di cui è espressione; dall’altro lato la vergine guerriera. Quest’ultima si caratterizza per la sua bellezza, per la nota malinconica e profonda del suo carattere ma credo che il suo fascino risieda anche nel suo straordinario senso del dovere, che per lei si traduce in rinuncia ai piaceri della carne per il bene di Sandahlia».

Un primo trailer della saga è visibile a questo indirizzo mentre occorrerà ancora attendere per il lungometraggio, considerando che si è ancora in fase di raccolta fondi; in autunno, tuttavia, la saga prenderà il via attraverso il primo romanzo della serie.

Non resta che attendere i risvolti di questo ambizioso progetto che ha, su tutti, un merito: dimostrare che la storia di Sandahlia, con il suo popolo e i suoi combattenti, è una pagina molto più intensa e carica di significati di quanto non si pensi; prima dei romani, dei cartaginesi e dei fenici già esisteva in Sardegna una grande civiltà: quella sardo-nuragica a cui questa saga intende rendere giustizia.

 

Sabrina Sanna (Marcusa)
Exit mobile version