“Il 6 agosto del 2018… nel cuore delle campagne di Lesina, in provincia di Foggia. Dodici uomini, dodici braccianti, dodici migranti sono a bordo di un furgone … vengono riportati dal loro “capo” a casa dopo una giornata di lavoro regolarmente spaventosa… uno scontro frontale con un camion che trasportava farinacei li cancella per sempre dall’esistenza terrena… per lo Stato italiano, loro non sono mai esistiti.”
È questo accadimento che porta Annibale Gagliani, giovane scrittore pugliese classe ‘92, specializzato in insegnamento della lingua e della cultura italiana agli stranieri, a scrivere questo romanzo. Il tutto ha inizio da questo fatto di cronaca e dalla sua inchiesta sul caporalato brindisino sul «Nuovo Quotidiano di Puglia». Le ricerche dello scrittore non verranno pubblicate, per “cause di forza maggiore” – ci dice l’autore nella premessa. Questo fatto è il seme dal quale germoglia il suo ultimo lavoro letterario, Romanzo Caporale. Gagliani affronta un “problema” quanto mai attuale ovvero quello dell’immigrazione clandestina e dei legami tra essa e il caporalato, ossia quella pratica illegale di reclutamento e organizzazione della mano d’opera, attraverso degli intermediari detti “caporali”. E i burattinai che tirano i fili di queste marionette arroganti e boriose, non scordiamolo, sono sempre le mafie nostrane ed internazionali. Quello che viene messo in luce in Romanzo Caporale è come i migranti clandestini, nella speranza di migliorare la propria condizione, finiscano facilmente nelle mani di questi aguzzini, che li riducono in condizioni di schiavitù e dipendenza.
La storia narrata in Romanzo Caporale è quella di un giovane keniota che deve scappare dal proprio paese devastato dalla guerra civile, dopo aver perso il padre e la compagna. È un giovane animato da un amore smisurato per la vita, temprato dalle avversità: “crescevo, lottavo, sfidavo il destino. Non ero masochista, mi animava il disincanto. Ormai ero maggiorenne, agricoltore di sogni contro le intemperie” – ci dice di sé il protagonista – “Tra i miei compagni non c’era nessun’altro che avesse fame di conoscenza come me.” Il giovane incarna gli ideali del panafricanismo, e la sua personalità è forgiata dalle avversità come dagli incontri che farà nella sua breve vita. È un romanzo poeticamente crudo, è il diario intimo di un migrante. È un’opera da leggere attentamente, ricercando tra le sue pagine i protagonisti della più recente storia africana, come Thomas Sankara o Kémi Séba, e senza uscire dai confini nazionali di voci isolate come Aboubakar Soumahoro e Antonella Bundu. È un romanzo da leggere ascoltando Excuse me Mr. di Ben Harper.
Titolo: Romanzo Caporale
Autore: Annibale Gagliani
Genere: Romanzo
Casa Editrice: I quaderni del Bardo
Pagine: 114
Prezzo: €8,37
ISBN: 978-1686770708