In un’era come quella in cui viviamo, ormai digitale a 360 gradi, anche le storie, i cortometraggi, i video e tutti gli altri prodotti audiovisivi non possono che avere come principale luogo di nascita e come palcoscenico il web.
Ne è certa Janet De Nardis, fondatrice e direttrice dapprima del “Roma Web Fest”, il primo festival italiano ufficiale dedicato alle web serie, e ora del “Digital Media Fest”, il primo festival internazionale nato in Italia e dedicato a tutti i prodotti audiovisivi webnativi, giunto ormai alla sua seconda edizione, che si terrà a Roma dal 30 novembre al 2 dicembre 2020.
La nascita del “Roma Web Fest”. È per un’esigenza personale che è nata l’idea di Janet De Nardis di concentrarsi sulla nuova realtà del web: “Da sempre lavoro nel mondo della comunicazione e dello spettacolo, in passato notavo come era difficile il rapporto tra produzioni importanti e nuove generazioni di autori. Questo, secondo il mio parere, aveva determinato uno stallo nell’evoluzione cinematografica, c’era poco rinnovamento. Era invece evidente che sul web stava nascendo qualcosa di incontrollabile. Finalmente c’era un palcoscenico incredibile, con la possibilità di avere tutto il pubblico che si voleva, lo spazio e la pubblicità senza pagare nulla. Viaggiando molto mi sono imbattuta in autori stranieri, soprattutto americani, che avevano iniziato a produrre, con grande successo, web serie, così ho pensato di applicare lo stesso principio in Italia e realizzare una vetrina per i giovani talenti del web fondando, nel 2013, il Roma Web Fest”.

Il riconoscimento delle web serie.É stato necessario fare un grande lavoro per il “Roma Web Fest”, afferma la direttrice del festival: “Innanzitutto abbiamo dovuto ottenere l’inserimento del termine “web serie” nel testo della Legge regionale sul cinema della Regione Lazio. Senza questo non sarebbe stato possibile nemmeno avere i finanziamenti. In secondo luogo, abbiamo lavorato per selezionare e far conoscere le migliori web serie ai produttori e ai brand e far emergere autori interessanti”.
Dal “Roma Web Fest” al “Digital Media Fest”. Con gliincessanti sviluppidel mondo digitale, ad un certo punto la dott.ssa De Nardis ha sentito che il festival doveva essere rinnovato: “Col tempo iniziavo a rivolgermi non più soltanto alle web serie ma a tutti i prodotti audiovisivi che continuavano a nascere dal web, cortometraggi, fashion films, viral e vertical video e Gaming, così un anno fa ho deciso di fondare il Digital Media Fest, che fa parte di una rete internazionale. Il primo nel mondo è stato il Los Angeles Web Fest, nato nel 2011, poi c’è stato quello di Marsiglia, dopo il Roma Web Fest e oggi, a seguire, il Digital Media Fest. Questo mi ha permesso di essere all’interno dei Web Fest internazionali, collaborare con tutti coloro che lavorano nel settore e fornire tante possibilità ai nostri creativi, anche all’estero. Tramite il festival abbiamo promosso vari autori che, grazie ai premi che mettiamo in palio, in denaro o in produzione, stanno realizzando nuove opere e soprattutto sono in contatto con varie reti televisive. Partner del Festival sono infatti la Rai, Sky e piattaforme come Amazon, che hanno pubblicato alcuni prodotti”.

L’edizione 2020 e il coronavirus. Le iscrizioni, che si sono chiuse il 21 settembre, sono state numerosissime nonostante la minaccia del coronavirus, a causa del quale sono stati predisposti sia un piano A che un piano B: “Veniamo da un momento drammatico per il mondo della cultura e dell’audiovisivo, ma i giovani creativi soprattutto italiani, ma anche stranieri, sono stati molto partecipativi, – afferma entusiasta JanetDe Nardis – hanno presentato tante idee originali, che non parlano solo del lockdown, ma vanno più in profondità. Noi desideriamo fortemente poter realizzare un festival dal vivo. Io lavoro da 8 anni su un festival digitale e dico sempre che il digitale è il nucleo, ma il punto di incontro deve essere il festival. I creativi hanno bisogno di conoscersi e di avere l’opportunità di instaurare relazioni con i produttori e i tecnici che possono collaborare alla realizzazione dei loro prodotti. C’è poi un pubblico di giovanissimi che seguono queste realtà per un anno sul web e vogliono incontrare i loro nuovi beniamini. Però se dovessero esserci restrizioni per l’incremento dei contagi da Covid-19 tali da non consentire la realizzazione del festival dal vivo, abbiamo già una piattaforma pronta per poter trasmettere per tre giorni meeting online, incontri e soprattutto tenere viva l’attenzione del mercato. Ci saranno “pitch”, laboratori con produttori internazionali che si collegheranno e valuteranno le proposte dei creativi, e “panel”, spazi di dialogo e confronto dove si tratteranno tematiche specifiche come la distribuzione dei prodotti dei creativi indipendenti. Si parlerà della creatività e delle nuove tecnologie messe a disposizione dalla rete virtuale. Infine i premi ai vincitori delle varie categorie in gara verranno assegnati da una giuria formata da nomi interessanti che potranno essere da stimolo, così come la presenza di ospiti importanti e istituzionali”.
Il web, oggi unico strumento sicuro di distribuzione. Negli anni il festival ha regalato grandi soddisfazioni, come svela la sua ideatrice:“Ci sono stati creativi che sono riusciti ad ottenere posizionamenti importanti, come Ivan Silvestrini che ormai è un regista internazionale. Sono molto fiduciosa che questo genere di festival possano essere un volano importante, soprattutto in un momento come questo di pausa, in cui non sappiamo cosa accadrà in generale. Quando nel 2013 c’è stata la prima edizione del Roma Web Fest mi sono trovata davanti a produttori importanti che erano certi che si trattasse di una moda del momento, oggi quella visione è stata totalmente sfatata e possiamo dire che quando si punta sulla creatività dei giovani si vince sempre. Chiaramente nessuno può dire in quale direzione esattamente potrà andare l’audiovisivo, ma quello che è certo è che il web sarà la piattaforma di distribuzione almeno per molti anni”.