Un finale avvincente che si sarebbe però potuto trasformare in un autentico incubo chiamato Serie B. Il Cagliari riesce a conquistare la salvezza grazie a due vittorie negli ultimi 180 minuti di campionato, anche se il rush finale sembrava esser iniziato nel peggiore dei modi, con quella rocambolesca e immeritata sconfitta casalinga con la Roma. Il gol di Under aveva fatto aumentare le paure e i timori di una retrocessione che sembrava sempre più dietro l’angolo. Eppure i rossoblù nella sfida contro i giallorossi avevano mostrato grinta, voglia, determinazione, carattere e anche qualche sprazzo di bel gioco. A mancare sono state soprattutto fortuna, cinismo e freddezza sotto porta. Insomma, un po’ la sintesi di tutta la stagione in soli 90’. Quel ko contro i capitolini avrebbe potuto tagliare le gambe e uccidere le speranze. La forza d’animo degli isolani è però venuta fuori nella sfida di una settimana dopo, quella del Franchi di Firenze. Un gol del solito Pavoletti ha piegato le resistenze della Fiorentina. Tre punti conquistati su un campo a dir poco difficile e che hanno segnato l’autentica svolta. Il resto è storia di un’ultima giornata vissuta soprattutto con gli occhi sugli altri campi, in primis sul San Paolo di Napoli, dove il Crotone si giocava le sue ultime possibilità di permanenza in Serie A. La sconfitta dei calabresi contro gli azzurri di Maurizio Sarri ha però sancito la salvezza del Cagliari. Gli uomini di Lopez si sono per di più levati anche la soddisfazione di superare l’Atalanta, grazie al gol di Ceppitelli nei minuti finali. I sardi hanno chiuso il loro campionato al 16esimo posto in classifica con 39 punti.
Insomma, l’obiettivo, seppur con qualche patema e preoccupazione di troppo, è stato centrato. Eppure questo non è bastato a Diego Lopez per ottenere la conferma sulla panchina del club isolano. La società ha deciso di interrompere il rapporto con l’allenatore uruguaiano, pur ringraziandolo per il lavoro svolto, per la dedizione e l’impegno. Qualcosa non ha convinto e si è deciso di cambiare. La svolta e la reazione sono probabilmente arrivate troppo tardi e di questo non si può non tenerne conto. Analizzando dati, numeri e statistiche, come si è soliti fare e rifare una volta finita la stagione, si può provare a capire il motivo di tutto ciò. A balzare agli occhi sono in primis i 61 gol subiti. Insomma, non ci poteva davvero essere segnale più chiaro delle difficoltà difensive che hanno messo in evidenza i rossoblù in quest’annata a dir poco tribolata. Non è andata poi così tanto meglio in zona offensiva, con soltanto 33 gol segnati, come il Genoa e il Benevento ultimo in classifica. Di peggio ha fatto soltanto il Verona. Pavoletti si è trovato il più delle volte a far reparto da solo, mentre Han è un gioiello ancora da sgrezzare e da far maturare. È, senza alcun dubbio, mancato l’apporto di Sau e Farias, giocatori che, negli anni passati, si erano rivelati fondamentali, ma che, nel campionato che si è appena concluso, hanno messo a segno soltanto tre gol in due. E allora non si può che ripartire dal bomber toscano ex Genoa, autore di 11 reti. Necessario però trovargli una spalla affidabile e all’altezza, altrimenti il rischio è farlo morire, calcisticamente parlando, di solitudine.
Ora però è necessario voltare pagina, ricostruire e ripartire. Il primo tassello potrebbe portare il nome di Rolando Maran. Sembra infatti essere proprio l’ex allenatore del Chievo il prescelto per sostituire Diego Lopez. Il Cagliari potrebbe dunque affidarsi a lui e alla sua esperienza. Ci sono però da risolvere delle controversie economiche con la società cliente, che rischiano di ostacolare il buon esito della trattativa, ed è per questo che rimane viva la pista che porta a Juric. Giulini e Carli, senza alcun dubbio, matureranno la loro scelta tenendo conto di svariati aspetti. Il principale è quello di un Cagliari alla ricerca di nuovi stimoli e di granitiche certezze dopo un campionato vissuto con troppa paura. Tutto passa però inevitabilmente dalla rosa, dagli acquisti e dalle cessioni. Perché, con l’estate che incombe, è impossibile non pensare al mercato. Il nome più caldo in uscita è quello di Barella. Sul giovane centrocampista c’è l’interesse dei top club della Serie A, in primis dell’Inter. Davvero difficile tenerlo. Ma, a volte, è da una cessione importante che si può ripartire. Basta volerlo. Con concentrazione, idee e convinzione.