La Dinamo Banco di Sardegna Sassari saluta la Fiba Basketball Champions League con una vittoria. Tra le mura amiche del PalaSerradimigni, la squadra di coach Federico Pasquini si è imposta per 101-94 sull’Enisey Krasnoyarsk. La gara ha segnato il rientro di Rok Stipcevic, dopo l’infortunio con conseguente intervento chirurgico ad una mano che lo aveva tenuto fuori a lungo. Si è temuto, però, per Shawn Jones, vittima di una brutta caduta nei primissimi minuti. Il giocatore, che ha comunque lasciato il campo sulle proprie gambe seppur dolorante, non è più rientrato, probabilmente in via precauzionale.
Primo quarto con tanti canestri. La Dinamo partiva con un 9-0, poi toccava il +10 sul 14-4, a 6’08” dalla prima sirena. L’Enisey pian piano rosicchiava punti e rientrava sul 17-21 a 3’34” dalla fine della frazione. Il Banco allungava nuovamente il passo con un perfetto Bostic, poi sul finire del quarto i siberiani si facevano sotto prepotentemente, fino al 24-26. Al 10′ il punteggio era 31-26 per i padroni di casa.
Una tripla di Lyons apriva il secondo periodo, poi Liutych completava la rimonta degli ospiti, che impattavano sul 33-33, a 8’31” dall’intervallo. Testa a testa tra le due squadre, col primo vantaggio del Krasnoyarsk che arrivava sul 41-39, a metà frazione, e poco dopo diventava 43-39. Spissu confermava la mano calda dell’ultima giornata di campionato e riportava il Banco avanti sul 48-45, poi si andava negli spogliatoi sul 50-48 biancoverde.
Dopo le prime battute del terzo quarto, la Dinamo provava a “scattare” un’altra volta con Bamforth. Non era ancora la fuga giusta, che arrivava invece negli ultimi 2′ della frazione. Complice anche un tecnico fischiato agli ospiti, i biancoverdi scavavano il solco con Planinic e Stipcevic e, a 43″ dalla terza sirena, il tabellone diceva 76-62 per i padroni di casa. Si andava poi agli ultimi 10′ sul 76-65.
Ultimo quarto caratterizzato dalle folate di Hatcher in avvio, ed era poi Pierre a ribadire il +14, sull’86-72, a 6’28” dalla fine. Poi c’era spazio per il tentativo di rimonta dell’Enisey e per il brivido sul -5 (92-97) a circa 40″ dall’ultima sirena. Ma la rincorsa dei siberiani si fermava lì.