Lo stesso sorriso di quando vince. L’identica sportività che la contraddistingue quando si ritrova davanti colossi del nuoto paralimpico dalla classe eccellente ma altresì possessori di una carta d’identità dai numeri decisamente più “freschi”. Francesca Secci si complimenta con la neo campionessa d’Italia in acque libere S9 Margherita Sorini dalla postazione mediana del podio, facendo pendere una silver medal che vale tantissimo. Nella stessa gara si misura anche con i campioni paralimpici di stazza internazionale (giunge sesta), scesi in Sardegna per una prima assoluta, la Coppa del Mondo, ospitata con gran vanto, tutto meritato, dal trinomio Progetto AlbatroSS – FINP – Comune di San Teodoro nelle acque della spiaggia La Cinta, il gioiello naturalistico che incanta il litorale della Gallura meridionale.
Ha coronato il sogno di fare una gara internazionale in acque libere, ma se la partenza si fosse attardata, Francesca e gli altri amici provenienti da altre quattordici nazioni avrebbero rischiato di restare sulla battigia col malumore a palla. Invece il primo giro dei due previsti nella tremila metri disegnata su un circuito a forma di rettangolo scivola via tranquillo; è nel successivo che le acque hanno incominciato a incresparsi e ad assumere via via connotati irrequieti sospinte dal crescente maestrale, al punto che il gruppo in coda ha penato per toccare finalmente il pannello dell’arrivo. A quel punto la schiera di nuotatori master e agonisti che avrebbero voluto provare le acque teodorine subito dopo la Coppa del Mondo, si sono dovuti rassegnare alle decisioni del giudice di gara. Un po’ di delusione la prova pure la campionessa selargina perché non ha potuto comparare il suo tempo (45:30.00) con quello degli altri master olimpici, in una gara virtuale sotto l’insegna della Ferrini Cagliari.
“La classifica master non è stata fatta e quindi non so dire che tipo di prestazione fosse la mia – ribadisce Francesca Secci – e di questo sono dispiaciuta; era un’occasione, forse irripetibile, in cui potevo conquistare una medaglia per entrambe le società”.
Molto simili gli umori riscontrati nel campo comunale di via Delle Serre a Quartucciu dove l’allegra comitiva saspina si è divertita a suon di medaglie nel corso dei Campionati Sardi di atletica leggera organizzati dalla FISDIR. In tutto accumulano sei ori, cinque argenti e sette bronzi. Niente male se si pensa che hanno cominciato da poco la preparazione.
Ci sono le medaglie di Chiara Statzu, che mette l’identico impegno in pista senza valutare se si tratti di un contesto tra amici o di livello mondiale e corre, corre, facendo intendere che vorrà continuare a sorprendere. E si trova a suo agio con i compagni di squadra con cui si complimenta quando vanno a segno. Sono dorati come lei Matteo Angioni, Giancarlo Usai, Leandro Piana e Edoardo Giovanni Pitzalis.
E poi ci sono gli argenti ancora di Leandro, Edoardo Giovanni, cui si aggiungono quelli di Nicolo Nappi e Matteo Farris. E tanto valore assumono anche i bronzi di Benedetta Strazzera e dell’esordiente Carolina Calamida, Alessio Putzu, Matteo Farris, Andrea Girardi e Leandro. Non va a medaglia ma conquista un regale quarto posto nel vortex l’esordiente Marco Paravagna Rimoli. Si riscatterà in seguito Giuseppe Asuni che non ha potuto partecipare alla manifestazione.
Entusiasti anche i componenti lo staff tecnico che seppur in assenza della coordinatrice Katia Pilia, trovano le giuste alchimie per scuotere il gruppo.
In via Don Bosco, sede della Sa.Spo, il presidente Luciano Lisci non si stanca mai di tessere le lodi ai suoi atleti: “A nome di tutta la società ringrazio Francesca per l’ennesimo regalo che ci ha fatto, da grande combattente qual è, non si smentisce mai. E complimenti ai nostri eroi della pista e della pedana che traducono in fatti il buono prodotto dai loro allenatori, non solo sotto il profilo sportivo, ma soprattutto in quello umano”.
“Puntuale come sempre – rileva la dirigente Annalisa Zoccheddu – la delegazione Saspo si presenta numerosa ai campionati regionali promozionali Fisdir di atletica leggera. Tante medaglie che con orgoglio e preparazione sono state vinte dai nostri ragazzi. Qualcuno al debutto altri da veri veterani e poi il fiore all’occhiello della società, la campionessa Chiara Statzu reduce dai recenti successi ai campionati europei. Da genitore e dirigente posso esprimere un profondo ringraziamento non solo per le prestazioni sportive ma anche per i comportamenti corretti ed esemplari; è sempre un vero piacere stare con loro”.