La difficoltà di acchiappare a piene mani un sogno che si sta per avverare. In caso di vittoria, vista la situazione venutasi a creare, si sarebbe parlato di piccola impresa, ma rimane immutata la soddisfazione per aver raggiunto la seconda posizione nella Coppa Europea TT Intercup. Però, a mente fredda, si ha come la sensazione che in casa Tennistavolo Norbello, il tentativo di centrare obiettivi comunque non proibitivi, crei eccessiva apprensione.
Era successo nel 2014, con la finale scudetto femminile, è capitato domenica per la Coppa Europea TT Intercup. In tutte e due le circostanze si giocarono degli eccezionalissimi derby sardi: nove anni fa fu lo Zeus Quartu, questa volta l’ambizioso Santa Tecla Nulvi che nella sua scalata verso i piani alti del pongismo nazionale assomiglia un po’ ai gialloblù, quando intrapresero un cambio di marcia poderoso portandoli ad essere, ancora adesso, dopo quasi tre lustri, tra le società più rinomate in campo maschile e femminile.
Manca però quella ciliegina sulla torta che suggellerebbe tanti anni di sacrifici e passioni, ricchi comunque di riconoscimenti. Vincere una competizione continentale non ha prezzo e il profumo del primato è stato annusato nuovamente in via Azuni, davanti ad un pubblico numeroso e chiassoso che ha sostenuto entrambe le parti. Seppur con una formazione rimaneggiata, a causa delle importanti assenze di due titolari su tre, i padroni di casa hanno rischiato di farcela.
“Faccio i complimenti al Santa Tecla Nulvi perché ha meritato di vincere questo importante trofeo – dice il presidente del Tennistavolo Norbello Simone Carrucciu – ma ammiro comunque i nostri atleti che si sono battuti per la causa, Sergei, Marco Antonio e soprattutto Roberto, un neofita della disciplina; proveniente dalla serie D1 regionale, si è spogliato di qualsiasi imbarazzo e ha accettato, per la causa giallo blu, di sostituire all’ultimo momento uno dei due perni importanti che hanno contribuito alla conquista dei play off scudetto, Gaston Alto e Javier Benito Rodriguez. Purtroppo la data non ha facilitato i vari tentativi di allestire una formazione al top, non ci siamo riusciti, causa intensa attività dei nostri atleti. Diversamente avremmo visto un’altra gara, ma lo sport è anche questo e il verdetto finale non ci crea alcun problema. Noi continueremo a provarci in Europa; nel 2015 approdammo alle semifinali, questa volta in finale, la prossima speriamo sia una vittoria: la dobbiamo anche ai nostri supporters che con tanto affetto ci sostengono”.
Si contano assenze da entrambe le parti, ma con classifiche e pedigree alla mano quelle dei padroni di casa di Norbello sono davvero pesanti. Fino all’ultimo la dirigenza ha fatto il possibile affinché l’argentino Gaston Alto, lo scorso anno n. 89 al mondo, potesse essere presente. Molto più vicino appariva lo spagnolo Javier Benito Rodriguez, ma anche lui aveva altri impegni agonistici a cui non poteva soprassedere. Dall’altra parte della barricata non si sono visti il finlandese Aleksi Räsänen e il nigeriano Qudus Ghazal.
Quindi davanti all’arbitro Nicola Mazzuzzi e all’aspirante Leonardo Pisano si sono presentati, da una parte il russo Sergei Mokropolov, il siciliano Marco Antonio Cappuccio, il macomerese Roberto Bosu e il coach Ana Brzan; dall’altra l’ex Maxim Kuznetsov, il bulgaro Petar Vassilev e il manzianese Giacomo Levati.
In pratica, nonostante l’immensa generosità di Bosu, gli ospiti partono con uno 0-2 di vantaggio e infatti il russo-guspinese di stanza in Anglona ha bisogno soltanto di qualche minuto per sbloccare il risultato. Tra Mokropolov e Levati si assiste ad un match molto celebrale dove i due cercano di superarsi non solo con i colpi e la maggior esperienza internazionale dell’atleta di casa fa la differenza al quinto parziale. Molto più nitida la superiorità di Marco Antonio Cappuccio su Vassilev che praticamente non entra mai in partita. E per il team norbellese le cose liete finiscono qui perché, subito dopo. il doppio Kuznetsov/Vassilev impartisce una severa lezione al duo Mokropolov/Cappuccio che aveva cominciato bene con un energico 11-4.
Poi, prese le misure degli avversari, il binomio teclino impone la sua impronta senza troppi affanni. Bosu-Levati è pura formalità e le sorti del match sono affidate a Marco Antonio Cappuccio e Maxim Kuznetsov. La classica partita dai due volti vede il padrone di casa imporsi nei primi due parziali. Ma con il diesel Kuznetsov mai illudersi: fa suo tranquillamente il terzo set e nel successivo rintuzza il vantaggio iniziale di Marco Antonio che poi soccombe 9-11. A quel punto il siciliano cede psicologicamente: cambiano il campo sul 5-0 per l’ospite con i tifosi anglonesi che lo incitano già pregustando un successo che arriverà di lì a poco.
A fine gara l’allenatore giocatore Sergei Mokropolov esprime con lucidità i suoi pareri sul verdetto: “Siamo ovviamente delusi del risultato, anche con la formazione di domenica si poteva vincere. Abbiamo giocato male il doppio, in più Maxim ha fatto un partitone contro Marco. Ringrazio Roberto e Ana che sono stati disponibili, mantenendo positiva la giornata di ieri. Finisce la stagione e andiamo a riposo per ripartire da settembre con la speranza di ripetere perlomeno i risultati di quest’anno”.