Il 28 aprile, in occasione della Sa Die de Sa Sardigna, esce “Ti amo” di Manuela Mameli, un brano che attraversa la Sardegna come un fiume carsico, presente in ogni angolo dell’isola. Non un atto di nostalgia, ma un gesto d’amore che nasce dal cuore di una terra che non smette mai di chiamare chi l’ha nel sangue.
La genesi del brano risale a un incontro: una poesia di Mario Puddu, poeta e linguista che intreccia la tradizione con la contemporaneità, è diventata il seme da cui è germogliata la canzone. “Ti amo” non è solo una trasposizione delle sue parole in musica, ma una fusione che arricchisce e completa il significato di entrambi, creando una connessione profonda tra parola e melodia.
Manuela Mameli, con la sua consueta sensibilità, racconta la genesi del brano: «Comporre “Ti amo” è stato come tessere un filo invisibile tra cielo e terra», afferma l’artista. «È un modo per abitare la Sardegna anche quando siamo lontani, per portarne l’essenza nel respiro quotidiano. Quando creo musica per la mia terra, non è solo un atto creativo, ma un rituale di connessione con qualcosa che va oltre le note e le parole. Come in ogni relazione autentica, non bastano le parole per esprimere appartenenza – occorrono gesti che incarnino quel sentimento. Questa melodia è il mio gesto d’amore verso la Sardegna».
“Ti amo” non è un inno politico, né un messaggio divisivo, ma una riflessione sull’identità della Sardegna, una terra che va custodita e difesa. “Sa libbertade tua cherzo e bramo”, canta Manuela, unendo libertà e desiderio. Con il suo invito a “pèsadi e camina”, la cantante sollecita l’isola a rialzarsi e avanzare. Il brano, con sonorità fresche e innovative, affonda le radici nella tradizione senza cadere nella retorica, esprimendo la resistenza e la speranza in modo delicato ma deciso.
Non c’è nostalgia in questa canzone, ma una memoria viva che guarda al futuro. La voce di Manuela Mameli, limpida e salda, si intreccia con le corde di Fabrizio Bandinu e con quelle di altri musicisti che accompagnano il progetto, creando una sonorità che trasporta chi ascolta in un viaggio emozionale.
La collaborazione con Mario Puddu rappresenta un incontro tra generazioni. Manuela descrive la scrittura del poeta con delicatezza: «La scrittura di Mario ha la freschezza dell’eterno, la capacità di parlare al cuore con la saggezza di chi ha vissuto e la curiosità di chi continua a scoprire. La sua esperienza e visione poetica sono un dono per chi, come me, cerca di raccontare la Sardegna attraverso nuovi linguaggi. Unire prospettive diverse è forse il gesto più nobile che possiamo compiere: significa creare un cerchio dove passato e futuro si guardano negli occhi».
Nel 2024, la voce di Manuela ha portato l’anima della Sardegna sui palcoscenici di teatri e filarmoniche in Europa e Asia, offrendo un canto che rievoca antiche tradizioni, pur rinnovandosi sotto cieli diversi. Nel 2025, l’artista ha pubblicato un nuovo disco con il Coro Santa Lucia di Triei, ha scritto un brano pasquale, “Figiu”, con Ignazio Pepicelli Sanna, e ha collaborato con l’associazione Le Ginestre. “Ti amo” si inserisce in un cammino artistico e personale che esplora nuove strade pur mantenendo ben salde le radici nella tradizione.
Manuela Mameli non è solo una voce, ma una narratrice che riesce a unire innovazione e tradizione. La sua formazione accademica, unita all’istinto artistico, le consente di muoversi con naturalezza tra il jazz e la melodia sarda, mantenendo sempre fede alla propria essenza. I suoi concerti sono più di una semplice performance: sono cerimonie di condivisione, esperienze in cui il pubblico è invitato a vivere un viaggio sonoro e identitario. In un’epoca in cui i suoni digitali prevalgono, la sua voce rimane artigianale, autentica, scolpita dalla dedizione per la sua terra.
