Palazzo Rosa, esce la seconda parte di “Tanto Vale”, il nuovo album disponibile online e in CD

Il duo sassarese pubblica la seconda parte del disco su tutte le piattaforme digitali. Release party il 29 marzo al Quod Design di Sassari

Palazzo Rosa - Luca Dore e Alessandro Budroni. ? PF Foto

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Il duo Palazzo Rosa pubblica oggi la seconda parte del suo album Tanto Vale, disponibile su tutte le piattaforme digitali. Il progetto, prodotto e distribuito da La Stanza Nascosta Records, è disponibile anche in versione CD, comprensiva di entrambe le parti del lavoro. Domani, 29 marzo, alle ore 19, il duo presenterà l’album in un evento speciale al Quod Design di Sassari, un luogo che ha avuto un ruolo significativo anche nella realizzazione del videoclip del singolo “Città vuota”.

Il duo, composto da Luca Dore (voce e chitarra) e Alessandro Budroni (voce, pianoforte, armoniche, chitarra), ha scelto di dividere l’album in due parti per rispecchiare la natura stessa delle canzoni. “Le prime cinque tracce” – raccontano gli artisti – “sono legate a un immaginario swing, con brani che raccontano di figure che vacillano e ciondolano. Le successive cinque tracce, invece, emergono da un’atmosfera più grezza, quasi sotterranea, con sonorità più ruvidi”. Questo approccio, in cui le due anime del progetto sono ben distinte, trova la sua sintesi nella versione fisica dell’album, che riunisce entrambe le parti.

La seconda parte di “Tanto Vale” si apre con “Madame Latrouche”, un brano che, tra echi battistiani e influenze progressive-rock, gioca con il francese maccheronico, trasformando un termine dialettale in una personificazione immaginifica che richiama le atmosfere di Leo Ferré. Il viaggio prosegue con “Voltaren”, un pezzo rock blues dalle chitarre che rimandano a Ghigo Renzulli, per poi passare a “L’uomo senza spessore”, una riflessione sull’inconsistenza dell’esistenza. Il punk-rock di “Vedo Vado”, arricchito da inserti di synth, prepara la scena per “La diva del Continental Bar”, un brano che ricorda il cantautorato di Dalla e De Gregori.

Il duo si distingue per un approccio che mescola la musica d’autore con elementi teatrali. La loro narrazione stroboscopica crea un universo claustrofobico e lisergico, popolato da personaggi che oscillano tra il tragico e il comico. Le loro canzoni raccontano storie di salvezza da un destino avverso, di miseria, spaesamento, e figure femminili intense, da donne violente a vedove protettive, in un contesto che mescola realtà e paradosso.

Nato a Sassari negli anni Dieci del ventunesimo secolo, Palazzo Rosa è un progetto musicale che si muove tra le soffitte e gli scantinati del cantautorato, rifacendosi a un’immagine del sociale che è al contempo ironica e grottesca. Le sonorità del duo richiamano un’estetica artigianale, dove le canzoni non sono vestite con abiti alla moda, ma con tutto ciò che si trova nell’armadio di un vecchio condominio degli anni ‘70. Questo approccio è evidente anche nei concerti dal vivo, che negli ultimi anni hanno mescolato l’essenza di naftalina e vino rosso, conquistando i loro affezionati seguaci in piccoli locali e snack bar.

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