Nasce sull’asse Sardegna – Berlino il progetto culturale e musicale “Allee der Kosmonauten” nome che deriva dalla storica via, dell’estremo est di Berlino dove ha vissuto Stefano Idili, e che rappresenta molto nella storia del socialismo e della modernità della metropoli tedesca. Il duo composto da Idili e Massimiliano Achenza, musicisti con un passato da protagonisti nella scena new wave e rock con le band Autosuggestion e Morphia, dopo aver prodotto e diffuso i brani che hanno composto “Stellar”, ha dato vita all’ep “The Synagogue” derivante dal progetto culturale “Carry On” ideato dall’artista nata in Israele e con base tra New York e Berlino Sharon Paz.
Un’iniziativa, di cui esiste anche un app scaricabile su tutti i cellulari, dedicata alle migrazioni dei popoli che per motivi diversi (guerra, economia, scelte etc) sono stati, e lo sono ancora, costretti a lasciare la propria casa per trovarne un’altra dove possibile. Un racconto che, purtroppo, trova riscontro anche nei giorni nostri in quello che, ad esempio, sta accadendo in Ucraina. Per questo è stata utilizzata anche come simbolo una sinagoga di Francoforte che nei decenni è stata anche un’officina, un dispaccio (in epoca nazista) e una mensa
Ogni parete della struttura ha visto creare dei suoni da parte di Allee der Kosmonauten che poi sono stati trasformati in “canzoni”. Ognuna con dei suoni, veri, reali, che ricordano quello che è stata la Sinagoga. E dunque dei rimandi alla religiosità ebraica, alla mescita di cibo e bevande e alla presenza di avventori, all’oppressione del regime nazista, ai lavori come officina e poi un brano per le ombre, appunto le anime che vagano e emigrano/trasmigrano: “Shadows”, per cui è stato prodotto una sorta di video che accompagnerà le prossime esibizioni e anche la diffusione nei canali web.
Non solo, infatti, l’ep, già presente su tutte le piattaforme digitali, ha anche due remix dei brani Kitchen e Garage realizzati da due ottimi dj / produttori di Berlino (Gigiotto Von Alt ed Elektrobob). Remix che mettono in luce alcune delle peculiarità della musica realizzata da Achenza e Idili basata su un’esperienza pluriennale di conoscenze e influenze musicali (che coprono tutti i generi compresa la musica classica e contemporanea e le colonne sonore) e personali sintetizzate in un format che può essere considerato “musica contemporanea elettronica”.
Non tutto, però, è creato usando le macchine, ma sussistono diverse partiture che rivendono imbracciare gli strumenti d’origine (basso, tastiere e chitarre) ai due musicisti. Solitamente la creazione dei brani avviene tramite uno scambio di idee e spunti che poi si trasformano in loop i quali poi vengono strutturati in forma “canzone” o in una forma che viene ritenuta valida anche perchè entrambi sono consci della proposta non convenzionale di Allee der Kosmonauten.
“Fin dal principio, da quando abbiamo iniziato a fare musica insieme, con Autosuggestion e Morphia, da fine anni ’80, abbiamo cercato di proporre la nostra musica, va bene le cover, ma abbiamo subito creato e suonato nostre canzoni oppure di rivisitare le canzoni d’altri come facemmo con Late Night di Syd Barrett ripresa dai This Mortal Coil, questo correndo il rischio proporre delle cose non facili ma per noi, con tutto rispetto per il pubblico, ha sempre più interessato quello che potevano essere i limiti di ogni genere da noi realizzato, anche quello più pop, e oggi ancora più che, come Allee der Kosmonauten abbiamo, deciso di creare qualcosa di oggettivamente molto più di nicchia, ma che era da tempo nelle nostre corde e che da tempo avremmo voluto produrre, suonare e proporre”.