Dieci brani, dieci artisti e altrettante prospettive sui diritti umani. È stata annunciata la rosa dei finalisti della sezione Big del Premio Amnesty International Italia, promosso da Voci per la Libertà. Il riconoscimento, che dal 2003 premia le canzoni pubblicate nell’anno precedente da artisti affermati della scena musicale italiana, si conferma ancora una volta un osservatorio sulle tematiche sociali più urgenti.
Quest’anno i finalisti spaziano tra generi e generazioni diverse, portando all’attenzione del pubblico questioni come bullismo, cittadinanza, discriminazioni, aborto, body shaming, conflitti, cambiamento climatico, migrazioni, sicurezza sul lavoro e diritto di protesta. In lizza ci sono Arisa con “Canta ancora”, Assalti Frontali feat. Luca D’Aversa con “Il mio nome è Lala”, Martina Attili con “Eva e Adamo”, BigMama con “La rabbia non ti basta”, Vasco Brondi con “Un segno di vita”, Dargen D’Amico con “Onda alta”, Ghali con “Casa mia”, Paolo Jannacci e Stefano Massini con “L’uomo nel lampo”, Fiorella Mannoia con “Disobbedire” e Piero Pelù con “Scacciamali”.
Le dieci canzoni sono state selezionate da Amnesty International Italia e Voci per la Libertà a partire dalle segnalazioni del pubblico e degli addetti ai lavori. Una giuria composta da giornalisti, conduttori radiofonici e televisivi, intellettuali, esperti del settore musicale e rappresentanti delle due organizzazioni decreterà nelle prossime settimane il vincitore, che riceverà il premio nella serata conclusiva del festival Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty, in programma dal 18 al 20 luglio a Rovigo.
Nel frattempo, restano aperte fino al 7 aprile le iscrizioni per la sezione Emergenti del Premio Amnesty International, rivolta ai nuovi talenti che vogliono affrontare attraverso la musica i temi legati ai diritti umani. Informazioni e modalità di partecipazione sono disponibili sul sito ufficiale dell’iniziativa vociperlaliberta.it.
Il Premio Amnesty International Italia, sezione Big, ha visto nel corso degli anni la vittoria di brani che hanno lasciato il segno: “Il mio nemico” di Daniele Silvestri (2003);”Pane e coraggio” di Ivano Fossati (2004); “Ebano” dei Modena City Ramblers (2005); “Rwanda” di Paola Turci (2006); “Occhiali Rotti” di Samuele Bersani (2007); “Canenero” dei Subsonica (2008); “Lettere di soldati” di Vinicio Capossela (2009); “Mio zio” di Carmen Consoli (2010); “Genova Brucia” di Simone Cristicchi (2011); “Non è un film” di Frankie Hi-Nrg MC e Fiorella Mannoia (2012); “Gerardo nuvola ‘e Povere” di Enzo Avitabile e Francesco Guccini (2013); “Atto di forza” di Francesco e Max Gazzè (2014); “Scendi giù” di Alessandro Mannarino (2015); “Pronti a salpare” di Edoardo Bennato (2016); “Ballata triste” di Nada (2017); “L’uomo nero” di Brunori Sas (2018); “Salvagente” di Roy Paci & Aretuska feat. Willie Peyote (2019); “Io sono l’altro” di Niccolò Fabi (2020); “Dalle mie parti” dei Negramaro (2021); nuovamente Carmen Consoli con “L’uomo nero” (2022); “Severodonetsk” di Manuel Agnelli (2023), “La mia terra” di Diodato (2024).