Casino Royale, “Fumo” è il nuovo album tra groove, critica sociale e dialogo generazionale

La storica band milanese torna con una suite musicale che racconta attraverso suoni e parole le contraddizioni del presente e la necessità di cambiamento

Casino Royale "Fumo"

Il 23 maggio ha segnato il ritorno dei Casino Royale con un nuovo progetto musicale dal titolo “Fumo”, pubblicato per l’etichetta Asian Fake e coprodotto con Clap! Clap!, produttore italiano di fama internazionale. Il disco si presenta come una “suite”, un’opera composta da più brani legati da un flusso narrativo coerente e pensata per un ascolto in sequenza, contro la logica frammentaria e veloce che caratterizza la fruizione musicale contemporanea.

“Fumo” si sviluppa come un percorso d’ascolto in cui le parole raccontano la complessità dei tempi attuali: tensioni sociali, dualismi, paure e relazioni difficili. I testi riflettono sul bisogno di fermarsi, osservare e prendere posizione per un cambiamento, superando la nebbia simbolica che offusca la visione collettiva. L’immagine centrale che dà titolo all’album è quella del fumo, rappresentata visivamente dalla copertina che raffigura un turibolo, l’oggetto liturgico cristiano da cui si sprigiona l’incenso. Un simbolo doppio: può indicare sia il tentativo di offuscare la mente per esercitare controllo, sia il desiderio di purificazione e liberazione dalle negatività.

Il suono dell’album si lega alle radici storiche della band: black music d’ispirazione giamaicana, soul urbano, sonorità che Clap! Clap! arricchisce con bassi profondi e atmosfere vicine alla sound system culture britannica. Il disco si apre con Marta Del Grandi, ormai parte integrante del progetto, che introduce la narrazione con un testo e una voce che fungono da prefazione. A cantare, oltre alle voci storiche di Alioscia e Patrick Benifei, c’è anche la giovane rapper albanese Alda, che porta un nuovo tono radicale alla suite. Nel finale compare simbolicamente anche Anina B, voce che si fa carico delle speranze future.

Dal punto di vista testuale, i brani si muovono tra groove ipnotici e passaggi cinematografici, toccando tematiche come il controllo sociale, la tecnologia, l’identità, la solitudine e la rabbia. I testi sono sintetici, pensati come manifesti di pensiero critico e non come narrazione personale.

La produzione del disco riflette anche un dialogo generazionale, sviluppato grazie alla collaborazione con l’etichetta Asian Fake. Questo aspetto si è concretizzato in particolare nella progettazione grafica, dove DeeMo, art director e membro aggiunto dei Casino Royale, ha collaborato con il team creativo della label, favorendo uno scambio tra generazioni diverse e rendendo il progetto un’esperienza condivisa.

Casino Royale, attivi dal 1987, sono considerati una delle formazioni più longeve della scena musicale italiana. Dagli esordi post-punk e ska nella Milano degli anni Ottanta fino alle sperimentazioni hip hop, dub ed elettroniche degli anni Novanta, la band ha attraversato più decenni reinventandosi costantemente. Il passaggio alla lingua italiana nei testi ha segnato un punto di svolta, intensificando il rapporto con il pubblico e consolidando una presenza scenica riconoscibile. Album come Sempre Più Vicini e CRX hanno segnato tappe importanti nella loro evoluzione sonora.

Negli ultimi anni, la band ha portato avanti una produzione artistica che alterna musica e immagini, come nel progetto Quarantine Scenario durante la pandemia, e nel successivo Polaris, album breve ed eterogeneo che ha dato origine anche al film Alba ad Ovest diretto da Frankie Caradonna.

Con “Fumo”, Casino Royale proseguono un percorso che mette al centro l’interazione tra linguaggi, persone e generazioni. Un modo di fare musica che si fonda sull’incontro e sul confronto, considerati strumenti essenziali per mantenere vivo il senso collettivo della creazione artistica.

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