Lucio Corsi, cantautore toscano nato a Grosseto nel 1993 e cresciuto nelle campagne di Vetulonia, ha conquistato il pubblico del 75° Festival di Sanremo con la sua canzone “Volevo essere un duro”, sfiorando la vittoria. Con un’estetica peculiare e uno stile musicale che fonde folk, pop e glam rock, Corsi si è rivelato una delle proposte più originali della kermesse musicale italiana.
Figlio di una pittrice e di un operatore Rai, Lucio Corsi ha respirato fin da piccolo un’aria creativa. Dopo l’infanzia trascorsa tra i paesaggi della Maremma, si è trasferito a Milano per dedicarsi alla musica. Con testi onirici e una forte impronta teatrale, il suo percorso artistico si è sviluppato lontano dai circuiti mainstream, fino alla consacrazione sul palco dell’Ariston.
Arrivato al festival senza clamore, si è distinto fin da subito per la sua scelta di raggiungere il teatro camminando, evitando auto blu e autisti. Durante la serata delle cover ha stupito tutti con un duetto inedito con Topo Gigio, omaggiando Domenico Modugno. Una presenza scenica fuori dal comune e una proposta musicale raffinata lo hanno reso uno degli artisti più apprezzati dell’edizione.
La finale ha visto Corsi contendersi la vittoria con Olly. La classifica, basata sui voti di sala stampa, radio, web e televoto, ha registrato una differenza minima tra i due artisti: Olly ha ottenuto il 23,8% delle preferenze, mentre Corsi si è fermato al 23,4%. Una distanza ridotta che ha lasciato l’impressione di una vittoria mancata per un soffio.
“Volevo essere un duro”, il brano con cui ha gareggiato, ha ricevuto il premio della critica Mia Martini grazie a un testo poetico e potente, che racconta la fatica di essere se stessi in un mondo spesso dominato da logiche di forza e sopraffazione. La frase conclusiva della canzone, “Non sono altro che Lucio”, sintetizza il suo approccio alla musica e alla vita.
Lucio Corsi sarà il rappresentante dell’Italia all’Eurovision Song Contest 2025. Dopo la rinuncia di Olly, il cantautore toscano, ha accettato l’incarico con entusiasmo. Su Instagram ha condiviso la sua emozione con un messaggio poetico: “Rincorrerò gli strumenti anche stavolta”.
Prima di approdare a Sanremo, Lucio Corsi aveva già pubblicato diversi album che hanno delineato il suo universo artistico. Dall’esordio con “Vetulonia Dark” – dedicato alla sua terra d’origine – fino a “Cosa faremo da grandi?” (2020) e “La gente che sogna” (2023), il cantautore ha costruito una poetica che mescola sogno e realtà. Album come “Bestiario Musicale” (2017) ne hanno rafforzato l’identità, evocando atmosfere che richiamano le icone del glam rock anni ‘70. Nel 2024 ha aperto il concerto degli Who al Firenze Rocks, un riconoscimento importante per il suo percorso.
Oltre alla musica, Lucio Corsi ha avuto un’importante incursione nel mondo della televisione. Il 12 novembre 2024 ha pubblicato il singolo “Tu sei il mattino”, parte della colonna sonora della terza stagione di “Vita da Carlo”, la serie di Carlo Verdone su Paramount+. Nella fiction, il cantautore interpretava se stesso, un artista di nicchia scoperto dal direttore artistico del Festival di Sanremo (interpretato da Verdone), che decide di portarlo sul palco dell’Ariston. Nella finzione, a differenza della realtà, Corsi vince il festival.
La sua recente popolarità lo ha portato anche a collaborare con due volti noti del cinema comico italiano: Leonardo Pieraccioni e Massimo Ceccherini, protagonisti del videoclip di “Volevo essere un duro”.
Il videoclip della canzone, diretto da Tommaso Ottomano e prodotto da Borotalco, è un omaggio all’immaginario degli anni ‘90 e al cinema toscano. Tommaso Ottomano, regista e chitarrista che da anni accompagna Lucio Corsi, ha costruito un’estetica visiva ricercata, in perfetta sintonia con la poetica del cantautore. Ambientato in una tipica casa italiana dell’epoca, racconta la storia di Carletto, un ragazzino interpretato da Alvise Cimarosti, che riceve una pagella disastrosa e viene mandato a letto senza cena dai genitori (Ceccherini e Laura Locatelli). Da qui nasce un’esilarante sequenza: nella sua camera, Carletto si ribella ascoltando “Volevo essere un duro” a tutto volume, mentre Lucio Corsi compare nella stanza, suonando e saltando con lui sul letto.
I genitori, preoccupati per il “pandemonio”, chiamano il prete del paese, interpretato da Pieraccioni, che tenta un improbabile esorcismo prima con un crocifisso e poi utilizzando una statua di Biancaneve come ariete. Alla fine, la porta si apre, e Carletto appare addormentato, mentre la chitarra di Corsi sbuca da sotto il letto.
Lucio Corsi compare nel video con lo stesso look sfoggiato a Sanremo, caratterizzato da spalline rinforzate con sacchetti di patatine, un dettaglio che evidenzia il suo approccio ironico e teatrale alla musica. Il video, tra riferimenti nostalgici e situazioni surreali, ha ottenuto grande successo sui social, confermando la capacità del cantautore di mescolare musica e narrazione visiva con originalità.
Il testo di “Volevo essere un duro”
Volevo essere un duro
Che non gli importa del futuro
Un robot
Un lottatore di sumo
Uno spaccino in fuga da un cane lupo
Alla stazione di Bolo
Una gallina dalle uova d’oro
Però non sono nessuno
Non sono nato con la faccia da duro
Ho anche paura del buio
Se faccio a botte le prendo
Così mi truccano gli occhi di nero
Ma non ho mai perso tempo
È lui che mi ha lasciato indietro
Vivere la vita
È un gioco da ragazzi
Me lo diceva mamma ed io
Cadevo giù dagli alberi
Quanto è duro il mondo
Per quelli normali
Che hanno poco amore intorno
O troppo sole negli occhiali
Volevo essere un duro
Che non gli importa del futuro no
Un robot
Medaglia d’oro di sputo
Lo scippatore che t’aspetta nel buio
Il Re di Porta Portese
La gazza ladra che ti ruba la fede
Vivere la vita
È un gioco da ragazzi
Me lo diceva mamma ed io
Cadevo giù dagli alberi
Quanto è duro il mondo
Per quelli normali
Che hanno poco amore intorno
O troppo sole negli occhiali
Volevo essere un duro
Però non sono nessuno
Cintura bianca di Judo
Invece che una stella uno starnuto
I girasoli con gli occhiali mi hanno detto
“Stai attento alla luce”
E che le lune senza buche
Sono fregature
Perché in fondo è inutile fuggire
Dalle tue paure
Vivere la vita è un gioco da ragazzi
Io
Io volevo essere un duro
Però non sono nessuno
Non sono altro che Lucio
Non sono altro che Lucio