Un viaggio musicale sulle note del pianoforte: “Suite française” l’album di Sebastiano Dessanay e Paola Meloni

Un’opera musicale che fonde impressionismo francese e minimalismo contemporaneo, con influenze da Debussy a Yann Tiersen, disponibile in formato CD e partitura per pianoforte

Sebastiano Dessanay e Paola Meloni

Sebastiano Dessanay e Paola Meloni

È disponibile in tutti gli store online, nonché in formato “fisico” l’ultimo lavoro del poliedrico artista internazionale, contrabbassista e compositore italiano Sebastiano Dessanay e della pianista internazionale, residente in Francia Paola Meloni.

Oltre al cd è disponibile la partitura per pianoforte di tutti i brani dell’album, sia in copia fisica rilegata morbida che in formato PDF. Lo spartito è destinato a chi suona il pianoforte, poiché la “Suite française” è stata scritta anche con un intento pedagogico.

Un album a “quattro mani” che vede le composizioni di Dessanay e l’esecuzione della Meloni, registrato allo Studio Piano Gobelins di Parigi ad inizio del 2024.

I brani sono stati registrati da Paola Meloni, pianista sarda residente a Parigi da molti anni, che li ha interpretati con grande naturalezza e gusto, incontrando perfettamente le intenzioni musicali di Sebastiano Dessanay, e seguendo il flusso del materiale musicale come in un vero e proprio viaggio metafisico.

Tredici tracce compongono l’album “Suite française”, tutte rigorosamente strumentali, un album di musica classica contemporanea con affondi nella scena musicale cinematografica.

Come lo stesso Dessanay dichiara: “Da sempre ascoltare musica è per me come compiere un viaggio, non solo un viaggio nei suoni, ma un viaggio nei mondi reali e immaginari dei miei artisti prediletti, così come un viaggio nei miei mondi, esteriori ed interiori. Ho iniziato a scrivere musica a dieci anni per il desiderio di viaggiare in questi mondi, e per la voglia di invitare al viaggio le persone in ascolto, in un accumularsi esponenziale di esperienze, di ispirazioni, di suggestioni.”

“Suite française” vuole essere un viaggio ventennale, realmente effettuato dal Dessanay, iniziato con un soggiorno in Bretagna nell’ottobre 1997 (di quel periodo lo scatto contenuto dell’interno del CD, la piana di marea a Mont Saint Michel), e conclusosi poi con un soggiorno a Dinard nel gennaio 2018 (lo scatto del periodo è la copertina del CD). Un viaggio ispirato dallo scorrere del tempo e dall’alternarsi delle stagioni nel nord della Francia, dove l’elemento acqua, in tutte le sue declinazioni di nebbia, pioggia, fiume, flusso di marea, mare, funge da filo conduttore di un viaggio metaforico che dal calore del sole di agosto attraversa il grigiore autunnale, le tempeste invernali, per poi tornare al sereno, in un ciclo fisico e spirituale continuo.

Tante le influenze musicali presenti in “Suite française”. Si va dal pianismo dell’impressionismo francese di fine Ottocento e primi del Novecento, Debussy e Satie in primis, fino al minimalismo più moderno di Yann Tiersen. Non manca la passione di Dessanay per Puccini (per esempio nell’accorato “Une valse bretonne”), per Bach (il contrappunto di “Ça ira bien” ma anche, memore delle “Variazioni Goldberg”, il concetto di aprire e chiudere la suite con la stessa melodia), per i Beatles (l’infinita coda dell’accordo finale del disco, come nella chiusura di “A day in the life”), per la musica contemporanea atonale (in “À Dinard”), per il jazz (in “Août”), per l’ukulele (la cui accordatura ha ispirato alcuni brani come “Ça ira bien” e “Pluie sur le visage”) e per la sua stessa musica (“Dix-sept” è una riscrittura pianistica del brano 17, un omaggio alla data di nascita del compositore ma anche alla numerologia, numero (s)fortunato di un’età che riflette l’inizio della maturità e di un viaggio artistico e spirituale ancora oggi non terminato).

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