Decentrare la cultura e dare visibilità alle aree periferiche d’Europa: il Festival Itinera arriva anche in Sardegna

Appuntamento sabato e domenica a Monteleone Rocca Doria, nell’ambito del Festival Cavart

Menzioni speciali per due figure di primo piano della letteratura contemporanea. Il concorso letterario nazionale “Forum Traiani” omaggia Gavino Ledda, autore di una delle opere più iconiche del nostro tempo, il libro “Padre padrone”, e la poetessa portoghese Sophie De Mello Breyner Andresen, scomparsa nel 2004, riscoperta e apprezzata anche nel nostro Paese. La giuria ha scelto di premiare due percorsi culturali che hanno forti radici identitarie: quello di Gavino Ledda, fatto di racconti, poesie, ma anche di cinema e quello di Sophie De Mello Breyner Andresen, suggellato con “Il giardino di Sophia” (cura e traduzione di Roberto Maggiani, Il Ramo e la Foglia Edizioni, Roma). Stabiliti anche i vincitori delle diverse sezioni: per la categoria narrativa Daria De Pellegrini con “La bambina sul davanzale”, per la poesia Paolo Valesio con “Il testimone e l’idiota” e per la saggistica Francesco Ottonello con “Franco Buffoni, un classico contemporaneo Eros, scientia e traduzione”. «Se Grazia Deledda fu la madre di ogni Sardegna ancorata a riconoscibili codici antropologici, quelli appunto di una civiltà agro-pastorale che coincideva con se stessa, se Salvatore Mannuzzu (in ciò discendente di Giuseppe Dessì), viceversa, restava il figlio d’un disconoscimento di quei codici, Gavino Ledda ci appare già in Padre padrone lo scrittore d’un conflitto drammatico (“dramma patriarcale” lo chiama lui), d’una testimonianza lancinante, di un’offesa e di una perdita, altrettanto irreparabili, che ci arrivavano come l’eco dolorosissima di una catastrofe antropologica, della dissoluzione in corso di una civiltà». Così Massimo Onofri, presidente di giuria del Premio letterario nazionale Forum Traiani celebra la figura di Gavino Ledda, ricordando anche che «lo scrittore di Siligo è stato molto altro e molto di più: un glottologo e un linguista, un poeta che ha creato una lingua nuova e inaudita, un regista e un attore che ha trovato nel film Ybris (1984), ricavato dal romanzo Lingua di falce (1977), la sua felicissima sintesi, il suo misterioso ideogramma, la sua restituzione simbolica del mondo». È Monica Farnetti, membro della giuria, a tracciare il profilo della scrittrice portoghese Sophie De Mello Breyner Andresen: «La sua poesia è di radice insieme atlantica e mediterranea, classica e cristiana, librata sulla verticale fra cielo e terra e dotata dello stesso immenso respiro dei poeti da lei prediletti e tradotti, che sono nientemeno che Dante e Shakespeare. La sua è stata una costante e profonda ricerca di giustizia e partecipazione alla sfera sociale e pubblica. La sua platea di lettori e lettrici le restituisce oggi, postumi, gli onori che ha mancato di assicurarle in vita, riconoscendola in tutta la sua grandezza di pensatrice, di poeta e di essere umano». A ottenere il primo posto nella sezione narrativa del Premio letterario, dopo la selezione iniziale e l’inserimento nella “cinquina” finale, è stata “La bambina sul davanzale” (Brioschi Editore, Milano) di Daria De Pellegrini. Nata a Falcade in provincia di Belluno, l’autrice di diversi romanzi e racconti ha vinto in passato il Gran Giallo Città di Cattolica e il Premio nazionale letteratura per l’infanzia “Sardegna”. Secondo posto per “C’è stato forse un tempo. La storia dell’amore fra Nino e Bettina Caponnetto” (Edizioni Piagge, Firenze), di Massimo Caponnetto, mentre il libro terzo classificato è “Notturno barocco. Il tesoro di Caffarelli” (Colonnese Editore, Napoli) di Domenico Sapio. Nella sezione dedicata alla poesia a spuntarla è stato il bolognese Paolo Valesio con “Il testimone e l’idiota” (La Nave di Teseo, Milano). Professore emerito all’Università di Columbia a New York, Valesio ha esordito alla fine degli anni Settanta come narratore e poeta. Ha vinto il Premio San Vito e il Premio Speciale della Giuria al Premio Letterario Camaiore. Secondo posto per “Tempo d’opera” (Il Ramo e la Foglia Edizioni, Roma) di Alberto Toni e terzo per “Avrei voluto scarnire il vento” (Compagnia dei Santi Bevitori, Pistoia) di Grazia Frisina. Per quanto riguarda la saggistica il primo posto lo ottiene Francesco Ottonello con l’opera “Franco Buffoni un classico contemporaneo. Eros, scientia, traduzione” (Pensa Multimedia Editore, Lecce). Ottonello Ha pubblicato articoli e recensioni per riviste di settore, ha coordinato un convegno su Pasolini, al quale ha dedicato anche una monografia. Il suo principale ambito di ricerca verte sulla ricezione greca e latina nella letteratura italiana. Secondo gradino del podio per “Storia della malaria in Italia” (Carocci Editore, Roma) di Gilberto Corbellini e terzo per “Rapsodie del tempo. Culti cosmici e fughe dal mondo nella sapienza antica” (Delphi Edizioni) di Alessandro Mazzucchelli e Marco Bracali. «I riconoscimenti a due grandi figure della letteratura internazionale impreziosiscono questa seconda edizione – sottolinea Mario Zedda, presidente del Premio e dell’Associazione Culturale Premio letterario nazionale Forum Traiani, organizzatrice dell’iniziativa – e siamo fieri che nomi così importanti come quelli di Gavino Ledda e Sophie De Mello Breyner Andresen vengano inseriti nel nostro Albo d’oro. Sinceri complimenti vanno anche ai tre vincitori delle sezioni, le cui opere sono state scelte al termine di un’accurata selezione. Dopo l’esordio dello scorso anno, l’interesse attorno alla manifestazione si sta consolidando. Basti pensare che sono stati ben 391 i libri arrivati da tutte le regioni d’Italia e da quattordici nazioni straniere, in rappresentanza di 137 Case Editrici. Un fermento positivo per il settore e per Fordongianus, un piccolo paese gioiello nel cuore della Sardegna che anche attraverso questo evento può continuare a promuovere la propria vocazione di centro culturale». La premiazione si svolgerà il 6 agosto nel suggestivo sito archeologico d’età romana di Forum Traiani. «Sarà un momento importante per tutto il territorio. Celebreremo la cultura – aggiunge Zedda – valorizzata anche grazie al supporto di una giuria tecnica di altissima qualità e un comitato scientifico di alto profilo». Monteleone Rocca Doria cava. ? Marco Ceraglia

Monteleone Rocca Doria, la cava. ? Marco Ceraglia

Il Festival Itinera sbarca sul suolo italiano. Atterra in Sardegna, per raggiungere il comune di Monteleone Rocca Doria, i prossimi 24 e 25 giugno nell’ambito del festival Cavart, seguendo il fermo proposito di decentrare la cultura, donando visibilità alle aree periferiche d’Europa e generando pari opportunità tra Territori.

Sabato 24 giugno, alle ore 21:00, presso la cava “Su Giardinu” affacciata sul lago Temo, il polistrumentista e insegnante di musica Joan Chamorro, riunirà sul palco di Cavart due musicisti cresciuti nel suo progetto didattico e musicale: la violinista Èlia Bastida e il sassofonista Koldo Munné. I tre musicisti fanno parte del marchio Itinera e si distinguono per il loro repertorio di swing, musica brasiliana, bebop e jazz vocale. Grazie a Itinera è possibile per gli artisti esibirsi in località dove, altrimenti sarebbe difficile programmarli, mentre i musicisti godono della possibilità di fare scambi ampliando il proprio circuito professionale.

Domenica 25 giugno, invece, alle ore 12:00 in Piazza Doria, si terrà un incontro istituzionale con Mario Urrea, presidente dell’Associazione Micropobles de Catalunya, Marcel Marata, direttore del Festival Itinera e Marçal Girbau, del Festival Itinera Europa. Giovanna Fresi, sindaca del Comune sardo di Monteleone Rocca Doria, Alessandro Mura, presidente dell’Unione dei Comuni del Villanova, Giuseppe Savioli, presidente Theatre en vol e Claudia Soggiu, rappresentante di Itinera Europa Festival.

Durante l’incontro ci sarà un omaggio musicale del coro “Logudoro” di Usini, diretto dal maestro Dario Pinna, che consisterà nell’esecuzione di tre brani, di cui uno del repertorio catalano.

La collaborazione tra Festival Itinera e Cavart è un progetto ambizioso destinato ad ampliarsi ad altri micro-paesi della Sardegna e ad altre micro-realtà presenti su tutto il territorio italiano ed europeo.

Spinto dall’Associazione dei Micropobles della Catalogna e Aktive, il Festival Itinera è nato nel 2021 come un’iniziativa culturale, aperta e integrativa in vari micropaesi catalani (paesi con meno di 1.000 abitanti). Lo scopo del festival è quello di far conoscere la realtà di questi micro-paesi attraverso musica di qualità in piccolo formato.

A lungo termine, il festival vuole espandersi fino a raggiungere 400 micro-paesi e replicare l’Itinerario in altri territori europei, traguardo che ha già iniziato a raggiungere con l’incorporazione della Comunità Valenciana e delle Isole Baleari nell’ultimo anno e con la prima edizione quest’anno in Occitania, Sardegna, Isole Canarie e Castiglia La Mancia.

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