Isole che Parlano: il festival internazionale torna in Gallura dal 6 al 14 settembre

Concerti, degustazioni e incontri tra Palau, La Maddalena, Arzachena e Luogosanto per una nuova edizione che intreccia tradizione, sperimentazione e dialogo con il territorio

Isole che Parlano 2024. ? Francesco Conversano

Isole che Parlano 2024. ? Francesco Conversano

Dal 6 al 14 settembre 2025 la Gallura ospita la nuova edizione del Festival Internazionale “Isole che Parlano”, diretto da Paolo e Nanni Angeli. Un appuntamento che da anni propone un intreccio tra musica, arti visive e paesaggi, costruendo un percorso che attraversa Palau, La Maddalena, Arzachena e Luogosanto. Gli spazi naturali e archeologici diventano parte integrante della programmazione, trasformandosi in scenografie vive per artisti provenienti da diversi contesti culturali.

Il festival si apre con le anteprime Aspettando Isole che Parlano. Sabato 6 settembre, tra le rovine del Palazzo di Baldu a Luogosanto, si esibisce Descansate Niño, progetto del chitarrista Giacomo Ancillotto insieme a Marco Zenini e Alessandra D’Alessandro, con un repertorio che intreccia jazz, rock e scrittura cinematica. La serata è preceduta da una degustazione di mieli e idromele curata dagli apicoltori di Apiaresos e da una presentazione archeologica a cura di Sara Ardovini e Silvia Ricci.

Domenica 7 settembre, la Tomba dei Giganti di Coddu Vecchju ad Arzachena ospita la performance in solo della musicista messicana Fuensanta, che fonde jazz contemporaneo, tradizione latinoamericana e ricerca timbrica. L’appuntamento è accompagnato da una degustazione di vini della Cantina Capichera.

Da giovedì 11 settembre il festival entra nel vivo. A Punta Tegge, sull’isola di La Maddalena, si esibisce l’Elana Sasson Quartet, formazione cosmopolita basata a Valencia che propone un jazz mediterraneo arricchito da suggestioni persiane e curde. Venerdì 12 settembre, a Palau, la giornata si apre con un incontro musicale estemporaneo nella Pineta di Palau Vecchio tra i contrabbassisti Ksawery Wójciński ed Esat Ekincioğlu. Nel pomeriggio, al Faraglione, il ciclo Risacca ospita A Bad Day, progetto di Egle Sommacal e Sara Ardizzoni dedicato a nuove possibilità sonore della chitarra elettrica. In serata, a Porto Faro, sale sul palco King Shepherd and the Lost Sheep di Matteo Carta, che esplora il banjo tra influenze sarde e nordafricane. A seguire, il quartetto guidato da Korhan Futacı propone un concerto che fonde improvvisazione radicale, tradizione anatolica e psichedelia.

Sabato 13 settembre si apre alla Chiesa campestre di San Giorgio con un incontro condotto da Paolo Angeli e con il concerto degli Arrepícus, gruppo sardo che unisce canto a cuncordu e linguaggi contemporanei. La mattinata si conclude con un aperitivo curato da Slow Food Gallura e Vite e Vite. Nel pomeriggio, la Roccia dell’Orso diventa scenario per Di Granito, sonorizzazione itinerante con il Tenore Santu Gavinu de Illorai e il Coro Gabriel di Tempio, dedicata a Pietro Sassu, Mario Cervo e Antoni Are. In serata, a Porto Faro, si esibiscono Maniucha i Ksawery, che fondono improvvisazione jazz e canti della Polesia, e successivamente Za! + Perrate, progetto che intreccia flamenco, elettronica e post-rock.

Domenica 14 settembre il programma inizia tra i filari della Cantina Filigheddu di Palau con Heavy Sound, formazione che unisce timbriche acustiche, afro beat e improvvisazione, seguito da un brindisi con i vini locali. Nel pomeriggio, a Cala Corsara sull’isola di Spargi, la musicista tunisina Farah Fersi presenta un concerto per qanun che esplora nuove possibilità timbriche tra tradizione araba e visioni contemporanee. Il festival si chiude alle 21 sulla Spiaggia di Palau Vecchio con il tradizionale Saluto al mare, un momento collettivo che unisce suono, luce e paesaggio in un ultimo abbraccio con la comunità e i luoghi che hanno ospitato l’edizione 2025.

Con un calendario che intreccia concerti, incontri e degustazioni, Isole che Parlano conferma il suo percorso di dialogo tra linguaggi artistici e territori, trasformando la Gallura in un laboratorio aperto di esperienze condivise.

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