Da venerdì 18 novembre su tutte le piattaforme di streaming musicale “Syzygy” il nuovo singolo di Ballard. È una traccia carica di groove con un suono affilato e prorompente e dove si percepiscono diverse influenze strumentali che vanno dal rock-metal, alla fusion sino alla new age.
Il brano contiene un’importante collaborazione con Brett Garsed, il leggendario chitarrista e virtuoso australiano che ha lavorato con artisti del calibro di Planet X, John Farman e TJ Helmerich, solo per citarne alcuni.
Si tratta di musica composta e dedicata alla bellezza dell’universo, infatti, Syzygy è un evento astronomico di allineamento tra sole terra e luna ma contiene in esso anche una lettura filosofica in quanto Syzygy è un termine usato da Carl Jung per indicare l’unione di opposti.
Le note scorrono e disegnano atmosfere cinematiche, sempre presente lo spunto progressive unito al peso del rock-metal ed un arrangiamento sofisticato ma coinvolgente.
Questo brano conferma la scrittura caratteristica di Ballard che mette sempre al primo posto l’aspetto melodico e “cantabile” nelle sue composizioni nelle quali riesce a far coesistere virtuosismo, armonie complesse e ritmiche con tempi dispari.
“Syzygy” combina un’ampia gamma di stili e un approccio visionario alla produzione e composizione musicale mettendo in evidenza il talento e la personalità dell’artista, continuando sulla falsa riga delle uscite precedenti, già accolte molto bene nel panorama prog-rock e prog-metal internazionale.
È altamente raccomandato a tutti i fans di artisti come Plini, Porcupine Tree, Steve Vai, Nick Johnston, Animals As Leaders ed in genere del progressive rock contemporaneo.
Ballard è il mondo musicale di Paolo Ballardini, chitarrista di estrazione rock che in vent’anni di carriera ha sempre cercato di ampliare i propri orizzonti musicali con lo studio e l’esperienza sul campo.
Lavora come session-man in orchestre teatrali di musical (Pretty Woman, Mamma Mia!, Saturday Night Fever ecc…) e televisive.
In ambito progressive, dal 2015 è chitarrista di “Excalibur” opera-rock dell’artista bretone Alan Simon; qui il contesto di contaminazione, con radici nel prog-rock più classico, gli ha dato la possibilità di condividere il palco con alcune icone come Martin Barre (Jethro Tull), Michael Sadler (Saga), Richard Palmer (King Crimson), John Helliwell (Supertramp), Moya Brennan (Clannad) e molti altri.
