Mahmood, tre perle per “Nei letti degli altri”: Geolier, Angèle e “Overdose” completano l’opera

Il cantautore milanese svela “Personale”, “Overdose” e “Sempre/Jamais”, le tre tracce mancanti del nuovo album, che stupisce con featuring inaspettati e sonorità inedite

Mahmood. ? Giulia Bersani

? Giulia Bersani

Mahmood completa l’opera di “Nei letti degli altri” e aggiunge al disco 3 canzoni. I tre brani sono “Sempre/Jamais” insieme alla cantante belga Angèle, “Personale” con Geolier e “Overdose”. Dopo varie speculazioni sui possibili featuring del disco, il cantautore di “Tuta Gold” svela così due nomi inaspettati con i quali ha creato un’amalgama che conquista.

Quello con Geolier è il primo brano in ordine di tracklist. I due artisti, reduci da Sanremo 2024, incastrano le loro voci in un pezzo che parte come una ballad, ma si evolve in qualcosa di ballabile, richiamando le atmosfere da club nella strofa di Geolier.

Nel secondo brano, Mahmood riprende il finale di “Personale” per introdurre i temi di “Overdose”. Su Instagram, la canzone è stata pubblicata anche da Blanco che ha commentato – riferendosi al collega – con un’emoji della corona.

Il terzo pezzo è con Angèle, artista ormai conosciuta non solo nei paesi di stampo francofono. L’abbiamo sentita in “Fever” di Dua Lipa. In questo pezzo con Mahmood, intreccia francese e italiano nel racconto di una storia di due persone legate “Sempre”.

“Ho iniziato a scriverlo quasi due anni e mezzo fa. Il nucleo di questo disco è il letto. È il nostro porto sicuro, il luogo in cui torniamo a casa la sera, guardiamo il soffitto, esorcizziamo i nostri problemi. È il luogo dove portiamo le persone che amiamo di più, i nostri amici. Credo che il letto, negli ultimi due anni, mi abbia fatto riflettere tanto”, ha detto l’artista di Milano.

Intimo e introspettivo, “Nei letti degli altri” è una ricerca nella profondità misteriosa dei sentimenti. Lo spazio personale del letto si fa amplificatore di emozioni comuni, è un luogo e un simbolo in cui tutto accade: si dorme, si sogna, ma si rimane anche svegli a pensare, soffrire, amare, leggere, osservare, e il tempo assume varie velocità. Nei confini del letto ci si confronta con se stessi e si esplorano i rapporti umani e il microcosmo fatto di lenzuola e cuscini diventa una scenografia di vita.  

Fonte Agenzia DIRE.it

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