The Blaze, l’album “Jungle” è fuori su tutte le piattaforme

Con il nuovo lavoro i cugini Alric continuano la loro esplorazione del movimento, all’interno del quale catturano le storie intime che tanto li ispirano. Il tour mondiale farà tappa anche in Italia, il 15 luglio saranno a Roma per un Dj Set

The Blaze "Jungle"

La voce risuona come un mantra, penetrante e quasi mistica.

È il suono distintivo dei The Blaze, un suono che ha permesso al duo francese di attraversare i continenti. Con il loro secondo album “Jungle”, fuori via Animal6/Believe, tornano carichi di nuove esperienze dai paesi visitati durante il tour, portando i loro visual e la loro musica ancora più in là. Per i The Blaze, questi due elementi sono inestricabili e interdipendenti: The Blaze fanno musica decisamente elettronica, inseparabile dalle immagini, video che realizzano interamente loro stessi spesso ambientati in giungle urbane, fonti inesauribili di vita e ispirazione.

Formati nel 2016 da Guillaume e Jonathan Alric, entrambi provenienti dal mondo del cinema e della fotografia, i The Blaze hanno subito lasciato il segno quando è uscito il video di “Virile”, seguito da “Territory“, dall’omonimo EP. È stato un impatto visivo pluripremiato che ha totalizzato quasi 100 milioni di visualizzazioni. Questi due video hanno attirato la curiosità del pubblico e della critica: le voci profonde, che suonano come se provenissero dal profondo dell’anima, adornavano produzioni raffinate, sintetiche e lineari. Successivamente sono arrivati ​​i video di “Queens” e “Heaven”, che hanno aperto le porte all’annuncio del loro debut album “Dancehall”, che ha rafforzato ancora di più il loro status a lungo termine sulla scena musicale internazionale.

In Jungle”, i due produttori, che sono anche cugini, hanno deciso di essere più versatili senza però abbandonare le loro convinzioni. Il primo singolo “Dreamer“ è fedele alla loro estetica: sottolinea la loro volontà di riconnettersi alle proprie radici, con il desiderio di ritrarre la vita di chi è ai margini. Nel ruolo del protagonista c’è Birane Ba, pensionnaire della Comédie Française, che offre una performance intrisa di determinazione e liberazione.

“Cerchiamo un aspetto umano nei luoghi dove lo immaginiamo meno felice, e ne traiamo poesia e contrasti”, hanno affermato Guillaume e Jonathan. In “Clash”, una lenta progressione pop piena di ottimismo i The Blaze svelano il loro desiderio di variare le trame vocali, favorendo armonie, unisoni e assoli. Questo nuovo paradigma guida anche “Lonely”, dove particolare attenzione è data alla meticolosa melodia e alle toccanti progressioni di accordi. A volte, il loro suono naturale torna al galoppo per essere moltiplicato per dieci volte, con le voci all’unisono impastate, proprio come in “Madly”.

“Per questo album, abbiamo davvero immaginato come sarebbe suonata la nostra musica dal vivo. Viaggiare, sentire veramente il pubblico e osservare le loro reazioni ci ha spinto verso questa estetica”.

Con “Jungle”, i The Blaze continuano la loro esplorazione del movimento. Sulla copertina dell’album, la città sembra formare un’onda gigante, che si estende per tutta la copertina e ricopre tutto. In mezzo a questo continuo movimento, però, si nascondono le storie intime che tanto ispirano i due musicisti. Pablo López Luz, il fotografo che ha realizzato lo scatto, ha catturato l’essenza e la follia di Città del Messico, una città colossale e archetipo di luoghi di sosta in cui si parte, ci si trova o ci si perde. Tutto questo si trova in The Blaze e nel loro nuovo album, tutto ciò che permette al duo di incarnare alla perfezione l’epoca in cui vivono aggiungendo, però, il proprio tratto distintivo.

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