A trent’anni dalla scomparsa di Mia Martini, arriva oggi nei negozi e sulle piattaforme digitali “Tarab”, un progetto discografico che raccoglie inediti, versioni alternative e nuove interpretazioni di brani già noti dell’artista. L’album, pubblicato da Nar International/Warner Music Italy, è disponibile in formato digitale, CD e doppio vinile Crystal. A curarne la produzione artistica è stato Maurizio Piccoli, storico autore e collaboratore di Mimì, mentre la produzione esecutiva è stata affidata a Massimo Massagrande.
Il titolo dell’album prende ispirazione dal termine arabo tarab, una parola intraducibile con un solo vocabolo in italiano, che esprime uno stato di estasi provocato dall’ascolto della musica, una sensazione capace di trasportare l’ascoltatore in una dimensione lontana dal presente. È un concetto che ben si presta a raccontare l’approccio emotivo e viscerale con cui Mia Martini interpretava i suoi brani.
L’idea del progetto è nata all’inizio del 2024, con l’intento di celebrare il trentennale della morte dell’artista offrendo un ritratto rinnovato, ma rispettoso, del suo repertorio. Piccoli ha raccontato di aver affrontato il lavoro seguendo due direzioni: da un lato l’uso di registrazioni rare su audiocassette e supporti DAT, dall’altro la creazione di nuovi arrangiamenti per accompagnare la voce di Mia con sonorità più attuali. Il processo ha coinvolto anche Franco Canuto, profondo conoscitore della cantante, che ha fornito un importante contributo nella selezione e rifinitura dei materiali. La voce dell’artista è stata al centro di un lungo lavoro di ascolto e recupero da un archivio iniziale di circa quaranta brani, con l’obiettivo di restituire al pubblico una testimonianza fedele e intensa della sua versatilità.
Il singolo scelto per accompagnare l’uscita del disco è “Il fiume dei profumi”, in radio dal 9 maggio. La versione proposta nell’album è il provino originale registrato nel 1991 a casa di Biagio Antonacci, che allora era ancora un giovane cantautore. L’incisione, intima e autentica, mostra Mia accompagnata dalla tastiera Yamaha DX7 dello stesso Antonacci nell’appartamento di via Fiordalisi a Rozzano. Il videoclip del brano, ideato e montato da Giuseppe Coviello – anche autore dell’artwork e delle grafiche di copertina – completa il lancio con una narrazione visiva pensata per accompagnare lo spettatore verso una sorpresa finale.
La tracklist dell’album si snoda attraverso brani noti e rarità: si va da “Tarab (Soffio d’anima)”, una composizione inedita basata su vocalizzi risalente alla fine degli anni Ottanta, a “Madre e Figlia”, scritta da Mimì nel 1982 ma mai pubblicata prima. Ritornano anche titoli celebri come “Almeno tu nell’universo” nel provino originale destinato alla commissione di Sanremo 1989, “Stiamo come stiamo”, versione solista del brano presentato a Sanremo 1993 dalla coppia Mia Martini – Loredana Bertè, e “Il Pescatore”, reinterpretazione degli anni Novanta della celebre canzone di Fabrizio De André.
Completano il lavoro numerosi brani inediti o mai pubblicati in questa forma, tra cui “Vivo” del 1977, “Un altro atlantico” pensato per Sanremo 1990, “Bagnara”, dedicato al suo paese d’origine e arricchito da registrazioni ambientali effettuate dalla stessa artista, e “Buio”, rimasto a lungo fuori dai dischi ufficiali, pubblicato postumo nel 2004. Non mancano poi recuperi significativi come “Canto del cuore (Canto universale)”, riscrittura autobiografica di un brano di Dario Baldan Bembo, e “Che sia un amore”, che chiude l’album con un commiato accompagnato da parole tratte da una poesia di Claudio Baglioni, intitolata “Oltre la collina”.
Tra gli altri titoli presenti figurano “Di tanto amore”, cantato del 1992 di un brano originariamente pubblicato nel 1978 e composto da Ivano Fossati; “Io e la musica”, versione inedita di un brano scritto da Amedeo Minghi e Antonio Coggio; “All blues”, rivisitazione del noto brano di Miles Davis; “Il giorno che verrà (Nanneò)”, canto positivo e festoso scritto da Mia e pubblicato con il titolo “Nanneò” nell’album del 1981 “Mimì”; e “Inno”, uno dei brani preferiti dell’artista, già noto ma qui proposto in una versione inedita del 1992. Chiude la raccolta “Uomini Farfalla”, nella nuova interpretazione intensa su una base prodotta da Maurizio Piccoli.
L’intero progetto rappresenta un omaggio articolato e rispettoso a una delle voci più significative della musica italiana, attraverso un viaggio che abbraccia varie fasi della sua carriera e ne mette in luce la profondità espressiva. Con “Tarab”, Mia Martini torna ad abitare il presente musicale, portando con sé il peso e la grazia di un’eredità ancora viva.