Il pianista e compositore Guido Coraddu porta sul palco del Teatro Costantino di Macomer il suo progetto “Miele Amaro”, un percorso musicale che esplora la storia e le evoluzioni del jazz in Sardegna. Il concerto, in programma giovedì 3 aprile alle 20:30, rientra nella Stagione 2024-2025 di Prosa, Musica, Danza e Circo Contemporaneo organizzata dal CeDAC.
Pianista e compositore di formazione classica, Guido Coraddu si è diplomato al Conservatorio “G. Pierluigi da Palestrina” di Cagliari e ha successivamente conseguito una laurea in Ingegneria Elettronica. Dopo aver composto musiche per il teatro, la danza e il cinema, ha ripreso l’attività concertistica nei primi anni Duemila con il progetto Trèulas e successivamente con il quartetto Musica ex Machina, con cui ha pubblicato quattro album. Il suo nuovo lavoro da solista, ispirato al celebre libro di Salvatore Cambosu, è un’indagine sonora sulle influenze e le contaminazioni che hanno dato vita a una declinazione sarda del jazz.
Il concerto prende spunto dall’omonimo disco, pubblicato nel maggio 2022 e distribuito da Wmusic, e propone una selezione di brani di musicisti sardi che hanno saputo fondere le sonorità tradizionali dell’isola con il linguaggio jazzistico. Il repertorio spazia dalle composizioni di artisti affermati come Paolo Fresu e Antonello Salis a quelle di figure meno note al grande pubblico ma di grande rilievo come Marcello Melis, Marino De Rosas, Paolo Angeli, Gavino Murgia e Zoe Pia. Coraddu rielabora questi brani attraverso la tastiera del pianoforte, che diventa il mezzo per reinterpretare e dare nuova forma a un patrimonio musicale variegato.
Il progetto nasce dall’idea che il jazz non sia più solo un genere musicale, ma un linguaggio globale capace di adattarsi e trasformarsi a seconda delle culture con cui entra in contatto. Come accaduto in altre aree del mondo, anche in Sardegna il jazz ha assunto una fisionomia specifica, influenzata dalla musica tradizionale e dal contesto storico e geografico dell’isola. Attraverso il suo lavoro, Coraddu mette in luce le diverse anime del jazz sardo, esplorando un repertorio che copre un arco di quarant’anni e coinvolge almeno tre generazioni di musicisti.
Uno degli aspetti più interessanti del concerto è la trascrizione dei brani per pianoforte, che cerca di mantenere un equilibrio tra la reinterpretazione jazzistica e il rispetto delle composizioni originali. Questo processo consente di riscoprire la musica sarda in una chiave nuova, evidenziando le connessioni tra le tradizioni locali e le sonorità del jazz internazionale. Il pianoforte diventa così il punto di incontro tra diverse influenze, permettendo di raccontare una storia musicale che parte dalla Sardegna per aprirsi al mondo.
L’evento si configura come un viaggio attraverso le molteplici espressioni del jazz isolano, un’occasione per conoscere il lavoro di artisti che hanno saputo costruire una propria identità musicale attingendo tanto dalle radici culturali sarde quanto dalle suggestioni offerte dall’improvvisazione e dalla sperimentazione. Un percorso che attraversa epoche, stili e sensibilità diverse, restituendo un’immagine complessa e articolata del jazz nato e cresciuto in Sardegna.