San Pantaleo si prepara ad accogliere una nuova edizione del “Sound, Stone & Soul Festival”. Dopo il tutto esaurito del 2024, il festival musicale torna nel borgo gallurese con un programma che spazia tra salsa, jazz, racconti d’emigrazione e valorizzazione del patrimonio enologico locale. L’iniziativa, organizzata dal Circolo Musicale Laborintus in collaborazione con il Consorzio Turistico di San Pantaleo, si conferma uno degli appuntamenti centrali del calendario culturale della Gallura.
La rassegna si aprirà il 21 giugno alle ore 11 con un’anteprima presso l’aeroporto di Olbia, in occasione della XXXI Festa della Musica. Ad esibirsi sarà il Coro di Uri, diretto dal maestro Marco Lambroni. La formazione, nata nel 1999 come sezione dell’associazione culturale “Paulis” e poi divenuta autonoma nel 2003, è da anni impegnata nella valorizzazione della lingua e delle tradizioni musicali sarde. Ha partecipato a numerose manifestazioni in Italia e all’estero, e attualmente è al lavoro su un nuovo progetto discografico dedicato alla musica sacra tradizionale.
L’iniziativa si inserisce in un circuito nazionale che coinvolge oltre dodici aeroporti italiani, da Milano Malpensa a Catania, uniti nella promozione della musica come linguaggio universale nei luoghi di transito e accoglienza.
Il cuore del festival si sposterà poi nel piazzale di via Molise a San Pantaleo, dove dal 21 al 23 giugno si terranno tre serate di concerti a partire dalle ore 21. Si comincia con “El Poeta de la Salsa: Omaggio a Ruben Blades”, ideato dal percussionista Sebastiano Pacifico. Il progetto rende omaggio al musicista panamense noto per l’intreccio tra testi poetici e impegno civile. Con Pacifico si esibiranno Francesco Lento (tromba), Antonello Franca (voce e percussioni), Simone Sassu (piano e tastiere), Salvatore Moraccini (trombone e cori), Piermario Costanza (timbales), Nicolas Capettini (contrabbasso) e i coristi Francesco e Raffaele Mele.
Il 22 giugno sarà invece la volta dei Five Tides Quintet, formazione jazz composta da giovani musicisti del Conservatorio Luigi Canepa di Sassari. Silvia Ruiu (voce), Andrea Budroni (pianoforte), Riccardo Dore (chitarra), Sebastiano Dessanay (contrabbasso) e Federico Pintus (batteria) proporranno un repertorio di standard jazz e brani originali, ispirandosi alle sonorità del dopoguerra.
A chiudere il festival, il 23 giugno, sarà lo spettacolo “Mamma Mia Dammi Cento Lire – Storie e canti dell’emigrazione”, firmato da Sante Maurizi. La narrazione si concentra sull’esodo verso il Brasile di due braccianti sardi, Francesco Delrio e Pietro Casula, partiti nel 1897. Sul palco si alterneranno Daniela Cossiga (voce), Gabriele Cau (chitarra), Roberto Mura (corno), Antonio Papa (contrabbasso), Davide Soddu (violino) e Graziano Solinas (fisarmonica).
Ogni serata sarà anticipata alle ore 19:30 da “Aperitivo con l’Artista”, momento di incontro tra pubblico e musicisti accompagnato dalla degustazione di vini locali a cura del Museo del Vino di Berchidda – Enoteca Regionale della Sardegna. Verranno proposte le etichette di tre cantine della Gallura: le Vigne di Piero Mancini (Olbia), Tenute Gregu (tra Monti e Telti) e Lu Beddu (Arzachena). Tre realtà diverse per storia e approccio, ma accomunate dall’impegno nella produzione di Vermentino di Gallura DOCG e Cannonau di Sardegna DOC.
Tra le novità dell’edizione 2025 figura un’iniziativa rivolta ai più piccoli. Dal 1° al 4 luglio, presso l’Hotel Boutique Sant’Andrea, si svolgerà il laboratorio “Con sette note… si può creare”, destinato ai bambini della scuola primaria. Guidati dalle docenti Francesca Deriu e Maria Gabriella Mura, i partecipanti lavoreranno alla costruzione di un breve spettacolo musicale che sarà presentato al termine del percorso.
