L’inizio di un nuovo millennio rappresenta senza dubbio un momento carico di significati, oltre che storicamente teso tra speranze e inquietudini; esattamente 30 anni fa, nel 1995, un film in particolare immaginava la notte del Capodanno del 2000 trattando una serie di temi che oggi riconosciamo come particolarmente attuali, ma che all’epoca si inscrivevano, almeno in parte, nella fantascienza: si tratta di “Strange Days”, pellicola diretta da Kathryn Bigelow nata da un’idea di James Cameron.
Alla base della trama c’è la tecnologia SQUID – Dispositivo Superconduttore a Interferenza Quantistica: attraverso un sofisticato dispositivo è possibile registrare su dischetto una qualunque esperienza e riprodurla, facendola rivivere nella sua totalità a chi indossi il superconduttore, come se ne fosse il reale protagonista. Nel film, Lenny Nero (Ralph Fiennes), ex poliziotto dedito al commercio illegale di clip SQUID, si muove tra i night club di una Los Angeles sporca e caotica, prossima a salutare il nuovo millennio in un crescendo di violenza che coinvolge la Polizia e svariate minoranze etniche, le cui istanze sono portate all’attenzione dell’opinione pubblica dal rapper Jeriko One (Glenn Plummer).
Quando a Lenny viene consegnato un dischetto che mostra il brutale assassinio del cantante da parte di due poliziotti, Steckler (Vincent D’Onofrio) e Engelman (William Fichtner), la situazione precipita, soprattutto perché la clip è stata registrata da un impianto SQUID indossato da Iris (Brigitte Bako), prostituta vittima a sua volta di un efferato stupro e omicidio irrisolto, anch’esso impresso su dischetto.
Le ultime ore del 1999 si trasformano così in una corsa contro il tempo: Lenny prova a salvare l’ex fidanzata Faith (Juliette Lewis), cantante in ascesa, dalle grinfie del suo produttore nonché nuovo amante Philo Gant (Michael Wincott), che si ritiene implicato nella morte di Iris, e coinvolge nella sua missione la fidata Lornette “Mace” Mason (Angela Bassett), autista privata e esperta di tecniche di difesa, oltre che l’ex poliziotto e guardia del corpo di Faith Max Peltier (Tom Sizemore).
Mentre la città si prepara a vivere il Capodanno, Lenny deve scegliere se mantenere il segreto su quanto accaduto a Jeriko One o divulgare la notizia, rischiando di provocare una guerra civile per le strade di Los Angeles: allo scoccare della mezzanotte, una nuova verità -inattesa e scioccante- traghetta i protagonisti verso il nuovo millennio.




Il film mescola noir, thriller e fantascienza e oggi, a distanza di 30 anni, si dimostra profetico sotto innumerevoli punti di vista; la dipendenza dallo SQUID prefigura l’attuale, problematico rapporto sviluppato con i social media da fasce diverse della società, più interessate a vivere la vita di “altri” attraverso gli schermi degli smartphone, piuttosto che la propria.
Ancora, è quasi impossibile non sovrapporre alla vicenda di pura finzione di Jeriko One, quella tristemente reale di George Floyd, ucciso nel maggio del 2020 a Minneapolis dalla Polizia, fatto di cronaca che ha dato il via ad una serie di proteste legate anche al movimento Black Lives Matter, già attivo fin dal 2013.
Sono tante le ragioni che, nel tempo, hanno reso questo film un cult: il cast e la regista, prima donna a vincere l’Oscar per la Miglior Regia con “The Hurtlocker” nel 2010; ancora, le soluzioni adottate per girare le clip SQUID: per ottenere un risultato “immersivo”, è stata infatti utilizzata una camera da 35 mm particolarmente leggera, montata su un apposito supporto indossato dall’operatore di ripresa.
Un capitolo a parte merita la colonna sonora, composta da Graeme Revell e costellata di collaborazioni eccellenti; il film deve il titolo al secondo album dei Doors, “Strange Days” appunto, del 1967, e alla title track, una dura riflessione sull’America del tempo, che nella colonna sonora viene reinterpretata da Prong insieme a Ray Manzarek, tastierista dei Doors. Ancora, debuttano in questa OST con il loro primo singolo, “Selling Jesus”, gli Skunk Anansie, che compaiono anche nel film, nelle scene del concerto di Capodanno per le strade di Los Angeles; altro debutto destinato a fare storia è quello del rapper Tricky con “Overcome”, sulla base di “Karmacoma” dei Massive Attack. E ancora, Peter Gabriel, Deep Forest e Kate Gibson, per finire con PJ Harvey, autrice del brano “Hardly Wait” interpretato da Juliette Lewis.
A lungo la critica ha dibattuto circa il finale di “Strange Days”, interrogandosi se fosse adeguato allo spirito del film: di certo, la sua colonna sonora risuona ancora di tutte le suggestioni dell’arrivo del nuovo millennio.