Superman al cinema: la storia del supereroe dai primi film al reboot di James Gunn

Dal debutto negli anni ’40 fino al nuovo film in uscita il 9 luglio: tutte le tappe cinematografiche dell’Uomo d’Acciaio, tra successi, curiosità e cambi di volto

David Corenswet nei panni di Superman

David Corenswet nei panni di Superman

Il conto alla rovescia è cominciato: il 9 luglio arriva nelle sale il nuovo film dedicato a colui che, convenzionalmente, viene considerato il primo supereroe della storia del fumetto, “Superman”, interpretato da David Corenswet e diretto da James Gunn; con questo reboot, il regista, reduce dai successi della trilogia de “I Guardiani della Galassia“, inaugura il DC Universe e, per la precisione, il “Capitolo Uno: Dei e Mostri”. Non si tratta di una origin story e, per quanto si faccia riferimento al ritrovamento del neonato kryptoniano Kal-El da parte di Jonathan e Martha Kent (Pruitt Taylor Vince e Neva Howell) nelle campagne di Smallville, nel film l’eroe vive già la sua doppia vita come Clark Kent a Metropolis: lavora al Daily Planet insieme alla brillante reporter Lois Lane (Rachel Brosnahan) e si trova invischiato nello scontro con l’arcinemico Lex Luthor (Nicholas Hoult).

Questo film rappresenta l’ultimo capitolo della lunga storia cinematografica di Superman, cominciata oltre 80 anni fa: curiosamente, il supereroe compare per la prima volta sul grande schermo in una serie di cortometraggi animati di 17 episodi, proiettata tra il 1941 e il 1943. Di fatto, dunque, il primo attore ad interpretare Superman al cinema è stato Kirk Alyn, nel serial in due puntate proiettato nel biennio 1948-1950; nel 1951 è invece George Reeves a vestire il mantello del supereroe nel film “Superman and the Mole Men”, che di fatto da il via alla fortunatissima serie tv “Adventures of Superman”, andata in onda dal 1952 al 1958.

Il 1978 è un anno cruciale per il supereroe: con la sceneggiatura di Mario Puzo e la regia di Richard Donner, esce nelle sale cinematografiche il primo “Superman” con Christopher Reeve nei panni del protagonista e Margot Kidder in quelli di Lois Lane; a interpretare Lex Luthor e Jor-El sono rispettivamente Gene Hackman e Marlon Brando. C’è chi sostiene che l’interpretazione di Reeve resti tuttora insuperata: di certo l’attore ha saputo incarnare al meglio le diverse anime del personaggio dei fumetti creato da Jerry Siegel e Joe Shuster nel 1933, l’imbranato ma spassoso Clark Kent e l’eroe gentile e senza macchia Superman, attraversato da dubbi e fragilità nonostante la sua forza. Anche grazie all’immortale colonna sonora firmata da John Williams, il film segna un grande successo di pubblico e critica, che porta alla realizzazione quasi contemporanea del sequel, “Superman 2” nel 1980, altro grande successo.

Minor fortuna hanno “Superman III” (1983) e “Superman IV” (1987): trascorrono dunque quasi vent’anni prima che il supereroe torni al cinema, durante i quali numerosi progetti, che prevedevano il coinvolgimento di nomi illustri come Tim Burton, J.J. Abrahams e Nicholas Cage, vengono abbandonati. Nel 2006 esce infine nelle sale “Superman Returns” di Bryan Singer, che vede Brandon Routh e Kate Bosworth rispettivamente nei panni del protagonista e di Lois Lane, mentre Kevin Spacey è Lex Luthor; la trama si collega direttamente a “Superman II”, ma nonostante lo sforzo produttivo il film, pur considerato un buon prodotto, non ottiene il successo sperato. Non convincono le performance di Routh e Bosworth e, probabilmente, il film risente di un carico di cupezza che stona con la volontà di riagganciarsi alle pellicole interpretate da Reeve, attraversate, anche nei momenti più drammatici, da una nota di leggerezza e, forse, ingenuità.

Nel 2013 esce infine nelle sale “L’uomo d’acciaio”: alla regia, Zack Snyder -scelto dal produttore Christopher Nolan– firma il reboot e origin story che rappresenta il primo capitolo del DC Extended Universe. Con la sua interpretazione di Superman, Henry Cavill si ispira a Reeve, ma è capace di conferire al personaggio una rinnovata umanità, attraversata dalle stesse inquietudini che tormentano i nostri tempi, tra conflitti sociali e crisi politiche internazionali che spingono il mondo a invocare l’intervento di un supereroe: una domanda pericolosa, tuttavia, serpeggia ed è la stessa che emerge nel fumetto “Watchmen” di Alan Moore, la cui trasposizione cinematografica non a caso è stata diretta nel 2009 dallo stesso Snyder: chi sorveglia i sorveglianti? Dalle satire di Giovenale, da cui è tratta originariamente questa domanda, ai cinecomic, “L’uomo d’acciaio”, con una volitiva Lois Lane (Amy Adams) e due figure paterne particolarmente significative (Russell Crowe è Jor-El e Kevin Costner Jonathan Kent) pone dunque le basi per un tema di scottante attualità, che verrà sviluppato nei successivi capitoli del DCEU, da “Batman v Superman: Dawn of Justice” (2016) a “Zack Snyder’s Justice League” (2021).

Cosa ci racconterà, dunque, questo nuovo Superman, del nostro mondo? Forse, proprio di “Dei e Mostri”, come recita il primo capitolo di un universo narrativo che potrebbe essere più vicino alla nostra realtà di quanto pensiamo.

Exit mobile version