Finalmente disponibile su Netflix, “ACAB” è la nuova serie prodotta da Cattleya, parte di ITV Studios, composta da sei episodi. Diretta da Michele Alhaique, la serie nasce dall’opera letteraria di Carlo Bonini, che insieme a Filippo Gravino ha ideato e scritto il progetto. La sceneggiatura è arricchita dal contributo di altri autori: Elisa Dondi, Luca Giordano e Bernardo Pellegrini.
L’operazione si inserisce nel solco del film “ACAB”, che nel 2012 ha fatto parlare di sé per la sua cruda rappresentazione delle dinamiche all’interno delle forze dell’ordine. Un ruolo di primo piano in questa nuova serie è ricoperto da Stefano Sollima, regista del film, che qui figura come produttore esecutivo.
La serie si apre con un episodio drammatico in Val di Susa, dove una squadra del Reparto Mobile di Roma è colpita da un gravissimo incidente: il capo della squadra rimane gravemente ferito durante degli scontri. Mazinga, interpretato da Marco Giallini, Marta (Valentina Bellè) e Salvatore (Pierluigi Gigante) fanno parte di una squadra con un forte legame, una sorta di famiglia, che ha imparato a fronteggiare la violenza e il caos con metodi spesso controversi. Ma questo equilibrio viene minacciato dal nuovo comandante, Michele, interpretato da Adriano Giannini, che proviene da una visione della polizia più riformista e considera le squadre come quella di Mazinga il simbolo di una vecchia scuola da superare.
Il cuore della serie è il conflitto tra due visioni opposte della polizia. Da un lato, c’è il gruppo di Mazinga, che rappresenta un’istituzione vecchia e rodata, ma allo stesso tempo fragile e logorata da anni di lotte urbane. Dall’altro, Michele cerca di riformare una macchina che sente ormai incapace di adattarsi ai tempi moderni. Il contrasto tra queste due scuole di pensiero porta la squadra a un punto di rottura, mettendo ognuno dei protagonisti di fronte a dubbi esistenziali sul proprio ruolo e sulla lealtà verso la propria squadra.


Oltre alla crisi interna, la serie si inserisce in un contesto di crescente malcontento sociale, simile a un nuovo “autunno caldo”. La società si ribella contro le istituzioni, e proprio la squadra del Reparto Mobile è chiamata a schierarsi in una situazione che minaccia di sfociare in un conflitto di proporzioni imponenti. Ogni membro della squadra è costretto a riconsiderare il senso profondo del proprio lavoro, mentre l’influenza della pressione sociale rende il già complicato rapporto tra i personaggi ancora più instabile.
“ACAB” può contare su un cast di attori molto noti al pubblico. Marco Giallini, Adriano Giannini, Valentina Bellè, Pierluigi Gigante e Fabrizio Nardi interpretano i ruoli principali, portando sullo schermo personaggi complessi, divisi tra il dovere professionale e la fatica di gestire i conflitti interiori e la pressione esterna.
































