Fino alla fine del mondo: il film di Wim Wenders torna al cinema in versione restaurata 4K

Dal 9 dicembre, l’epico viaggio cinematografico di Wim Wenders rivive sul grande schermo grazie alla Director’s Cut restaurata in 4K distribuita da CG Entertainment, tra visione futurista e riflessione sull’immagine e la memoria

William Hurt e Solveig Dommartin in “Fino alla fine del mondo - Director’s Cut” di Wim Wenders. © 1994 Road Movies – Argos Films. Courtesy of Wim Wenders Stiftung – Argos Films

William Hurt e Solveig Dommartin in “Fino alla fine del mondo - Director’s Cut” di Wim Wenders. © 1994 Road Movies – Argos Films. Courtesy of Wim Wenders Stiftung – Argos Films

Dal 9 dicembre, CG Entertainment riporta nelle sale “Fino alla fine del mondo – Director’s Cut”, il film di Wim Wenders ora presentato in una nuova versione restaurata in 4K. L’opera torna sul grande schermo oltre trent’anni dopo la sua realizzazione, offrendo al pubblico l’occasione di riscoprire la complessità del racconto e la forza visionaria del progetto originale del regista tedesco.

La vicenda ruota intorno al Dr. Farber (Max von Sydow), scienziato che sviluppa un metodo capace di trasferire nel cervello dei non vedenti le immagini registrate da persone vedenti. Il suo obiettivo è restituire alla moglie cieca (Jeanne Moreau) la possibilità di “vedere”. Il figlio Sam (William Hurt) parte per un viaggio intorno al mondo per registrare i luoghi e i momenti più significativi della sua esistenza, con l’intento di condividerli con la madre.

Durante il viaggio, Sam è seguito da Margot (Solveig Dommartin), una donna francese innamorata di lui, e dallo scrittore Eugene (Sam Neill), che decide di documentare la loro avventura. Quello che prende forma è un racconto in continuo movimento, che attraversa confini geografici e interiori, in bilico tra fantascienza e riflessione esistenziale.

Due anni dopo l’uscita del film nelle sale, Wim Wenders decise di rielaborare l’opera secondo la propria visione, frustrato dalle limitazioni imposte dalla distribuzione originale. Nacque così la Director’s Cut, una versione di oltre quattro ore che restituisce al film la sua dimensione di viaggio totale: una narrazione che fonde itinerario fisico e percorso spirituale, evocando la struttura del mito omerico.

L’odissea messa in scena da Wenders diventa una riflessione sulla società dell’immagine e sulle trasformazioni della comunicazione umana. In un’epoca in cui il virtuale domina e la tecnologia ridisegna i rapporti personali, il film appare come una potente anticipazione dei dilemmi contemporanei legati al digitale e all’identità.

Elemento distintivo del film è anche la sua colonna sonora internazionale, che raccoglie brani di artisti come U2, Talking Heads, Lou Reed, Peter Gabriel, Elvis Costello, R.E.M., Nick Cave & The Bad Seeds, Depeche Mode, e molti altri. I brani accompagnano il viaggio dei protagonisti e contribuiscono a trasformare il film in un affresco globale, capace di intrecciare cinema, musica e immaginazione.

Con la nuova edizione restaurata in 4K, “Fino alla fine del mondo” torna a essere un’esperienza cinematografica totale, un’opera che invita a riflettere su ciò che significa vedere, ricordare e raccontare. L’elenco delle sale è disponibile sul sito cgtv.it.

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