Non è semplice definire a quale genere appartenga il film “Anaconda”, che arriverà nelle sale americane in tempo per le prossime vacanze natalizie, mentre approderà nei cinema nostrani a partire da giovedì 5 febbraio 2026. Di certo la pellicola, diretta da Tom Gormican e scritta dal regista insieme a Kevin Etten, non rappresenta il classico “film delle feste”, ma promette di tenere il pubblico con il fiato sospeso, oltre che di suscitare molte risate, grazie ai suoi personaggi principali, gli amici d’infanzia Ronald “Griff” Griffen Jr., attore impegnato soprattutto come comparsa, e Doug McCallister, videomaker e fotografo per matrimoni, interpretati rispettivamente da Paul Rudd e Jack Black.
La presenza di due tra i più brillanti attori di commedia di Hollywood, che nella loro lunga carriera hanno ampiamente dimostrato di poter sostenere con grande sensibilità anche dei ruoli drammatici, rappresenta di per sé un elemento di grande interesse, a cui si somma il fatto che “Anaconda” sia un esempio di meta-cinema e, insieme, il remake del film omonimo del 1997, diretto da Luis Llosa e interpretato, tra gli altri, da Jennifer Lopez, Jon Voight e Owen Wilson. Griff e Doug, infatti, sono appassionati di cinema e, in particolare, del classico anni ‘90 con la Lopez, un horror a metà tra action e adventure movie di stampo classico; i due hanno sempre sognato di girare un remake del loro film preferito e il desiderio si trasforma in realtà quando, complice una crisi di mezza età e un lavoro non proprio soddisfacente, decidono di investire su questo pazzo progetto e partono per l’Amazzonia.
Ad accompagnare all’avventura Doug e Griff ci sono gli amici Claire Simons (Thandiwe Newton) e Kenny Trent (Steve Zahn), la moglie di Doug Malie (Ione Skye) e il cacciatore di serpenti Santiago Braga (Selton Mello); mentre attraversa la foresta, il gruppo comincia a girare il film, tra l’entusiasmo generale: il sogno di una vita dei protagonisti sembra dunque realizzarsi e il gioco del meta-cinema funziona con grande efficacia, offrendo al pubblico l’occasione di riflettere, con leggerezza, sull’importanza dell’amicizia -o di quel rapporto che oggi potremmo definire “bromance”- e sul potere delle storie, intese come occasione di riscatto.
Come in tutti gli action-horror che si rispettino, però, il pericolo non tarda a manifestarsi; così come accade nel film anni ‘90 infatti, in cui si narrava di una troupe impegnata a girare un documentario su una misteriosa tribù amazzonica, Doug e Griff si trovano ad aver a che fare con un anaconda gigante, che minaccia di decimare il gruppo. La sovrapposizione tra finzione e realtà, a questo punto, si fa ancor più significativa e i nostri dovranno armarsi di coraggio -e non solo- per far fronte alle proprie paure, compresa quella di aver vissuto, fino al momento della “grande avventura”, una vita piatta e senza significato.
Se è vero che il film, anche visti gli attori protagonisti, è ricco di gag che rimandano spiccatamente alla commedia, è altrettanto vero che, così come dichiarato anche da Jack Black su Entertainment Weekly, la componente horror resta preponderante; tra remake e -in parte- parodia dell’originale dunque, “Anaconda” è innanzitutto un “creature feature”, un film di mostri, con una netta impronta spettacolare affidata a una creatura spaventosa, alla cui realizzazione ha lavorato un team di effetti speciali e visivi dedicato. Di certo, se il film avrà successo, si potrebbe concretizzare l’idea di un seguito, così come è stato per la pellicola del 1997 che ne ha avuto ben 3, anche se poco significativi: “Anaconda – Alla ricerca dell’orchidea maledetta”, uscito al cinema nel 2004, “Anaconda 3 – La nuova stirpe” (2008) e “Anaconda – Sentiero di sangue” (2009), realizzati per la televisione; nel 2015 è invece uscito nelle sale “Lake Placid vs Anaconda”, crossover con “Lake Placid”, film del 1999 in cui il protagonista è un gigantesco coccodrillo.
In questo caso, la pellicola con Paul Rudd e Jack Black si trasformerebbe in un vero e proprio reboot all’insegna del serpente formato extra large: del resto, come spesso accade nei creature feature, l’anaconda protagonista potrebbe riuscire a sopravvivere, in qualche modo, o magari avere degli eredi, ben nascosti nel fitto della foresta amazzonica…































