Sassari punta a rafforzare la sicurezza urbana con il progetto “Videosorveglianza partecipata”, iniziativa promossa dal Comune e presentata ufficialmente a Palazzo Ducale dal sindaco Giuseppe Mascia e dall’assessore all’Innovazione tecnologica, Giuseppe Masala. L’obiettivo è creare una rete capillare di telecamere che copra l’intero territorio comunale grazie alla collaborazione di cittadini, imprese, associazioni ed enti pubblici, nel pieno rispetto delle normative e dei diritti fondamentali, in particolare quello alla privacy.
Il progetto prende avvio con la pubblicazione dell’avviso pubblico per raccogliere adesioni: chi vorrà partecipare potrà mettere a disposizione un punto fisico per l’installazione delle videocamere e fornirne l’alimentazione elettrica, mentre il Comune provvederà alla fornitura, gestione e manutenzione degli impianti. «Puntiamo a distribuire gli impianti in modo articolato su tutto il territorio comunale, garantendo una copertura capillare e completa della città», ha spiegato il sindaco Mascia, affiancato dai tecnici del settore Innovazione tecnologica e dal comandante della Polizia locale, Gianni Serra.
Il sistema attuale di videosorveglianza, gestito dalla Polizia Locale, conta 154 telecamere distribuite nei punti strategici della città, con una tecnologia ibrida che combina reti cablate e wireless 4G per garantire stabilità e flessibilità anche nelle aree periferiche. Le immagini sono trasmesse in tempo reale alla Centrale Operativa, consentendo un monitoraggio continuo e un intervento tempestivo su eventi che potrebbero compromettere l’ordine pubblico o la sicurezza stradale. A oggi, solo nel centro storico sono operative 80 telecamere che sorvegliano vie, piazze e accessi principali, con l’obiettivo di prevenire atti vandalici e mantenere il decoro urbano.
L’assessore Masala ha illustrato le novità rispetto al passato. «La precedente amministrazione aveva predisposto un regolamento analogo, ma i costi erano interamente a carico dei cittadini e la partecipazione è stata minima», ha ricordato. «Ora il Comune si farà carico delle spese principali – telecamere, apparati tecnologici, licenze e collegamenti dati – mentre ai cittadini sarà richiesto soltanto di fornire installazione e alimentazione elettrica». Secondo Masala, il messaggio è chiaro: «La sicurezza è una responsabilità condivisa, un bene comune che si costruisce insieme».
Possono aderire al progetto tutti i maggiorenni residenti o proprietari di immobili a Sassari, insieme a imprese, associazioni, enti pubblici e amministratori di condominio. Le domande saranno valutate da una commissione tecnica, che darà priorità alle zone non ancora coperte dalla videosorveglianza e alle aree vicine a scuole, piazze, parchi e ospedali. Le telecamere, ha precisato ancora Masala, rimarranno di proprietà esclusiva del Comune, che ne assicurerà la gestione diretta e la piena tutela della privacy.
Nella conferenza, il sindaco Mascia ha sottolineato come Sassari resti una città sicura, nonostante persistano aree di disagio che alimentano una percezione diversa. «La videosorveglianza non deve invadere la vita di nessuno – ha detto – ma può rappresentare un deterrente per la criminalità e un segnale di attenzione verso la comunità». Per l’amministrazione, la sicurezza urbana è un obiettivo da costruire insieme, un investimento che unisce tecnologia, fiducia e collaborazioni attive tra istituzioni e cittadini.
































