Sassari. Un processo di razionalizzazione degli spazi cimiteriali, favorito dall’aumento delle cremazioni e dalla riassegnazione delle concessioni scadute, sta contribuendo a ottimizzare l’uso delle aree già esistenti, evitando il consumo di nuovo suolo e il degrado delle zone cimiteriali inutilizzate. Questo è quanto emerso dall’audizione dell’assessore comunale ai Lavori pubblici, Salvatore Sanna, davanti alla commissione consiliare competente, presieduta dalla consigliera Melania Delogu.
Sanna ha tracciato un bilancio della gestione cimiteriale, affidata in project financing alla Servizi Cimiteriali Sassari srl, sottolineando gli investimenti già effettuati e quelli previsti nel prossimo futuro. «Si tratta di un investimento complessivo da parte della società di 7 milioni e mezzo di euro nell’arco dei 25 anni di affidamento, con interventi già realizzati per oltre 3 milioni», ha dichiarato l’assessore, affiancato dal direttore per l’esecuzione del contratto, il geometra Matteo Fraternale.
Uno degli aspetti più rilevanti riguarda il crescente ricorso alla cremazione, passato dalle 636 registrate nel 2019 alle 1923 dello scorso anno, con un picco di 2146 nel 2023, anche a causa della temporanea chiusura del tempio crematorio di Cagliari. «Significa che le abitudini dei sassaresi stanno cambiando e che si sta andando in una direzione che ci permette di risparmiare sempre più spazio – ha spiegato Sanna – ma considerate le royalties che spettano all’amministrazione per ogni cremazione effettuata, questo dato produce una notevole ammortizzazione rispetto al contributo annuo che il Comune garantisce al gestore per i servizi cimiteriali». A fronte di un esborso di 237mila e 500 euro all’anno, le entrate derivanti dalle cremazioni hanno superato i 104mila euro nel 2024.
Per migliorare ulteriormente il servizio, la Scs ha investito quasi 1 milione e 900mila euro nella ristrutturazione del tempio crematorio e nella realizzazione di un nuovo parcheggio adiacente. Sono stati inoltre effettuati interventi sulla palazzina degli uffici, sulla camera mortuaria e sulle aree esterne per oltre 785mila euro, mentre 284mila euro sono stati destinati alla messa in sicurezza di via Siotto Pintor, con un impatto positivo sulla viabilità attorno al cimitero e sulla fruibilità dei sei ingressi, alcuni dei quali rimasti inutilizzati per lungo tempo.
Guardando al futuro, tra gli obiettivi principali dell’amministrazione e della società di gestione c’è la realizzazione di un cimitero multietnico e multireligioso. «Per meglio rappresentare e rispettare l’identità multiculturale e multirazziale della nostra città», ha affermato Sanna. Sono inoltre previste nuove infrastrutture per gli operatori della Scs – che attualmente conta 20 addetti tra impiegati, operai e personale del tempio crematorio – e per il ricovero delle attrezzature. Proseguiranno anche gli interventi di riqualificazione delle aree verdi, dei viali e dei manufatti comuni, oltre alla manutenzione delle tombe private abbandonate e del sacrario militare su incarico del Ministero della Difesa.
Nel 2025 l’attenzione sarà rivolta all’individuazione delle concessioni scadute, con estumulazioni e riassegnazioni per evitare il consumo di nuovo suolo a fronte di aree esistenti che rischiano di rimanere inutilizzate. «Nel corso del 2025 intendiamo procedere all’individuazione delle concessioni scadute, alle estumulazioni e alle riassegnazioni in favore dei nuovi defunti – ha concluso Sanna – evitando il consumo continuo del suolo per realizzare nuove aree cimiteriali mentre quelle già esistenti vanno desertificandosi».
