La Dinamo Banco di Sardegna è tornata in Sardegna ed è già al lavoro in vista del prossimo impegno di campionato, l’ultimo del 2019: domani, palla a due alle 20:30, al PalaSerradimigni Devecchi e compagni affronteranno Cremona nel posticipo della sedicesima giornata di regular season LBA.
Lo scorso anno la sfida con Cremona coincise con il debutto in casa sulla panchina biancoblù di coach Gianmarco Pozzecco: “Ricordo bene la doppia sconfitta con Cremona, prima quella sul campo e poi quella a tavolino per la mia squalifica: ma soprattutto ricordo l’applauso del pubblico del PalaSerradimigni che mi ha accompagnato all’ingresso in campo, mi aveva fatto molto piacere. Ricordo una squadra che giocava a tratti bene e mi aveva dato l’impressione di poter fare bene anche in seguito, ero focalizzato sul restare calmo che era il mio obiettivo, cambiare il mio modo di restare in panchina”.
La sfida con Cremona si annuncia accesa e carica di significati: “È un onore giocare contro Meo Sacchetti che reputo uno dei migliori allenatori in Europa _spiega coach Pozzecco_. Io l’ho avuto come coach e lo dico con cognizione di causa; soprattutto voglio sottolineare che lui qui è considerato una leggenda e il grande rispetto che ho per lui è approfondito anche dalla grande considerazione che i sardi hanno nei confronti di una persona che ha fatto grande la Dinamo, con il triplete, che nei suoi anni al fianco di Stefano Sardara ha costruito una Dinamo vincente. Io gli sono grato perché usufruisco anche dei frutti del suo lavoro”.
I suoi ragazzi arrivano dalla vittoria su Treviso, la sesta consecutiva tra campionato e coppa: “Noi in questo momento stiamo bene, anche stamane ci siamo allenati con impegno e goliardia, quando queste due componenti combaciano è un idillio. Cremona sta giocando una pallacanestro di enorme energia, si vede la mano di Sacchetti con i giocatori in campo che si divertono e hanno voglia di giocare. Siamo due squadre simili da questo punto di vista, sarà una partita complicatissima come sempre con una squadra allenata da Meo”.
Alla voce similitudini tra Sassari e Cremona il Poz identifica la fiducia: “Siamo simili perché le squadre di Meo giocano con estrema fiducia e hai la percezione che i giocatori si divertano. Io sono stato un giocatore di un certo tipo e non a caso con allenatori come Meo e Recalcati, che mi davano più libertà, ho avuto modo di giocare meglio rispetto ad altri contesti. Adesso che sono dall’altra parte della barricata provo ad andare in questa direzione: sotto l’aspetto della fiducia Sassari e Cremona si somigliano, posso dirlo per Cremona mi è più difficile analizzare noi ma se tiri con il 56% da tre a Treviso vuol dire che giochi con una certa confidenza. Cremona quest’anno ha iniziato a giocare in post basso con Happ, un giocatore che ha qualità e caratteristiche adatte; generalmente le squadre di Meo giocano sempre con un grande giocatore di pick and roll e a Cremona questo avviene con Travis Diener. Io negli ultimi anni, soprattutto dopo l’esperienza a Zagabria con Mrsic, mi sono ricreduto sul fatto che forzatamente la squadra debba giocare con il 4 che tira e ho perseguito l’idea del centro che gioca a spalle a canestro, ma anche il 4, e sta pagando”.
Saunders può essere considerato il giocatore chiave della formazione lombarda? “Saunders lo paragono a Pierre, una pedina che dà quella serenità che ti permette di andare da lui nei momenti più delicati, ha avuto una grande crescita da quando Diener si è fatto male: la sua assenza gli ha dato maggiore responsabilità e questo lo ha migliorato. Quando rientrerà Travis che è un giocatore intelligente gli concederà lo spazio che ha adesso condendolo con il suo genio”.