Sabato 28 giugno Sassari sarà attraversata dal Sardegna Pride 2025, la manifestazione regionale per i diritti civili e sociali promossa dalle realtà LGBTQIA+ dell’Isola. L’evento segna la tappa conclusiva del percorso “Intersezioni culturali”, avviato ad aprile dal coordinamento sardo delle associazioni queer e dalla rete Diritti al cuore. Il programma ha coinvolto enti e attivisti in incontri, dibattiti, mostre e spettacoli su temi come l’inclusività linguistica, le discriminazioni legate all’identità di genere e all’orientamento sessuale, la violenza contro le donne, le migrazioni, la prostituzione coatta, la guerra in Palestina, il consenso e le malattie sessualmente trasmissibili.
Il Sardegna Pride torna a Sassari dopo l’edizione del 2022 con l’organizzazione affidata quest’anno al MOS – Movimento Omosessuale Sardo. Il motto scelto per il 2025 è “Corpi in rivolta”, un’espressione che rivendica l’esistenza visibile e politica delle soggettività queer. Il corteo vuole essere una risposta alle imposizioni sociali che definiscono i corpi non conformi come sbagliati, da nascondere o da correggere.
Il percorso della manifestazione si snoderà nel cuore della città. Il concentramento è previsto alle 17 in Piazza Università, con partenza alle 17:30. In apertura il blocco della scuola, composto da insegnanti aderenti alla campagna “Porta unə insegnante al Pride”. Il corteo toccherà Corso Vico, Porta Sant’Antonio, Corso Vittorio Emanuele, Piazza Castello (dove è prevista una partenza differita per persone con disabilità), via Brigata Sassari, via Asproni, via Roma e Piazza d’Italia, con arrivo all’Emiciclo Garibaldi.
A supportare la partecipazione ci saranno quattro carri con sound system, il bus accessibile “Oreste”, personale medico e ambulanze, volontari per la sicurezza e la distribuzione di acqua e materiali di supporto. La scelta di attraversare il centro storico nasce dalla volontà di valorizzare un’area multiculturale spesso trascurata e bisognosa di interventi strutturali e sociali.
Tra le figure simboliche dell’edizione 2025, spiccano le madrine Mara Mibelli e Chiara Meloni, fondatrici del progetto “Belle di faccia” che lavora contro il body shaming e la grassofobia, e Gianni Dettori, attore sardo impegnato per l’inclusione. Con loro, Mariano Gallo – in arte Priscilla Drag – volto noto della scena queer e attivista per i diritti LGBTQIA+.
L’Emiciclo Garibaldi sarà il punto d’arrivo e ospiterà la lettura del documento politico delle realtà queer sarde. Un testo che riflette sulle discriminazioni verso i corpi non conformi: queer, grassi, magri, razzializzati, con disabilità, neurodivergenti, migranti, anziani, soggetti a marginalizzazione in una società che ne misura il valore in base a produttività e adattamento.
A precedere la parata, il Pride Village si articolerà in tre giornate. Dopo la presentazione del libro “Variazioni sul tema” di Martino Giordano prosegue oggi, 27 giugno, ai Giardini Pubblici – intitolati a Evelina Mameli – la serata, presentata da Daniele Coni e Laura Calvia di Bobò Chanel, vedrà sul palco Claudia Aru, Simone Sassu, Ehi! Hei, Phosky e Amedeo Inglese. Sabato 28 giugno, dopo il corteo, si esibiranno Yosef e MyDrama, presentati da LaTrave Nell’Okkio e Darla Fracci. In chiusura, i dj set di Santa Maria de la Psicodelia e Tompi.
Il Pride si concluderà con l’after party “Ritmo culto” allo Sporting Milano 26. Durante il percorso di avvicinamento sono state coinvolte scuole dell’Isola con concorsi dedicati al rispetto delle differenze, mentre artisti come Erica Floris e Manu Invisible hanno firmato grafiche e opere murali dedicate al tema “Corpi in rivolta”.
Completano il panorama culturale la mostra “Oro verde” di Stefania Prandi, visitabile a Palazzo Ducale fino al 5 luglio, e altre esposizioni alla Biblioteca Universitaria e al C.C.S. Borderline.
Informazioni aggiornate e programma completo sono disponibili su sardegnapride.it e sui canali social del Sardegna Pride e del MOS.